Bella Strega
- 4 years ago
- 28
- 0
oLETIZIA LA STREGA
Era il mese di febbraio dell’anno 1508 e Letizia aveva compiuto da poco i 22 anni. Era alta circa un metro e 70, capelli castani ricci e lunghi, occhi verdi e sebbene non bellissima di viso aveva un corpo attraente con bei fianchi e seni seppur non molto grandi. Lavorava come serva nel palazzo dei Falieri, la famiglia pi? ricca ed importante della citt? e di tutto il contado circostante; i suoi genitori erano morti quando lei era piccola e, siccome lavoravano presso i Falieri, Letizia rimase a vivere presso di loro e sin da piccola era stata costretta a lavorare duramente. Letizia faceva lavori umili, si occupava della cucina e delle pulizie, dormiva nelle mansarde e mangiava gli avanzi della tavola dei signori.
La vecchia signora Rosilinda, madre dell’attuale capo del casato Fanieri, era morta da poco pi? di un mese. Un lontano parente del casato aveva scritto una lettera dicendo che la giovane moglie aveva perso il figlio che aveva in grembo e il figliolo primogenito era morto di una misteriosa malattia, entrambi cominciarono a star male dopo che erano stati al palazzo in visita il natale precedente e Letizia gli era stata affidata come serva personale. Inoltre Elvidio, il secondogenito di 24 anni del casato, era tornato a palazzo dopo quasi due anni trascorsi in convento per divenire frate, usanza di tutti i figli cadetti del casato, Letizia era molto attraente ed Elvidio vedendola ogni volta sentiva un irresistibile impulso sessuale, ma ormai lui era un frate e non poteva.
Cominci? a correre voce che Letizia fosse pericolosa, fosse una strega. Il capo del casato Tancredi fece quindi chiamare il giudice inquisitore della citt? e avvis? anche le competenti autorit? ecclesiastiche. Il giudice inquisitore, che messo al corrente dei fatti, decret? che Letizia andava inquisita urgentemente per atti di stregoneria prima che potesse mandare altre malefici sul palazzo e sulla citt? intera.
IL PROCESSO
Una mattina venne mandata al mercato per le consuete spese al banco delle verdure. Lungo la strada venne bloccata da cinque guardie che senza dir nulla la presero, le ammanettarono i polsi e la condussero alle carceri. Letizia era disperata, non sapeva cosa volessero e perch? la trattenessero in cella. La sua cella era umida, fredda, grande pochi metri quadrati e doveva dormire per terra, dove doveva anche urinare e defecare non essendoci bagni e non potendo uscire; in pochi giorno divenne un locale puzzolente ed insalubre. Per alcuni giorni ricevette solo il carceriere che le portava una volta al giorno una brodaglia orrenda da mangiare, acqua e qualche verdura, e una fiaschetta di acqua. Letizia chiedeva insistentemente durante queste veloci visite di cosa era accusata e sino a quando sarebbe dovuta rimanere in carcere, ma non otteneva risposta, il carceriere sapeva che si trovava dinanzi ad una strega e aveva timore che potesse lanciarli il malocchio se lei avesse ascoltato la sua voce.
Dopo una settimana vennero a prenderla e le ammanettarono i polsi, le spogliarono i piedi e le misero delle catene alle caviglie in modo che non potesse fare passi pi? lunghi di una decina di centimetri o poco pi?. La portarono alla sala della giustizia posta al primo piano. Qui fu gettata a terra dinanzi allo scanno del giudice. La famiglia dei Falieri con gli altri notabili del paese erano seduti intorno a lei e dietro il popolo, tutti vociferavano che si stava per aprire il processo e che lei era la strega. Letizia si guardava in giro impaurita e temeva sentendo il popolo che diceva che si stava aprendo un processo per stregoneria. Pochi minuti dopo cadde il silenzio quando entr? il giudice, si sedette allo scanno e guard? seriamente Letizia.
?Sei tu Letizia? .
?SI? .
?Questa corte ti accusa di atti di stregoneria?.
A Letizia si gel? il sangue ed url?:
?Non sono una strega?.
?Questa corte deve decidere cosa ? vero e cosa non lo ?! Non tu!?.
Quindi lesse le deposizioni dei Falieri.
?Codesta giovane di nome Letizia ? al nostro servizio come serva da anni. Ha lanciato il malocchio sul nostro casato, la signora madre Rosilinda ? morta, cos? come i figlioli della moglie del nostro parente, di cui uno ancora non nato. Codesta giovane era al servizio della signora madre e del nostro parente quando venne al palazzo, li ha uccisi con un maleficio. ? una strega, ha tentato sessualmente di allontanare Elvidio dalla retta via del monastero.?
?E’ falso?
?Confessi??
?NO; ve lo giuro sono innocente?
?Si vedr? la tua innocenza? poi rivolto alle guardie ?Portatela in cella?
Lungo la strada verso la sua piccola cella chiedeva alle guardie: ? Cosa mi faranno? Vi prego, ditemelo, lo devo sapere.?
?Non ti preoccupare, per te hanno gi? deciso la condanna e la morte, aspettano solo che ti si faccia confessare?. Letizia scoppi? in pianto.
Fu gettata nella cella e vi rimase per alcuni giorni.
Una mattina venne a prenderla il boia con gli assistenti.
?Cosa volete da me? NO! NO!?.
Letizia conosceva il boia, lo aveva visto alcuni anni prima mentre attuava il suo lavoro ed aveva impiccato un ladruncolo sulla piazza della citt?, e lo ricordava quando aveva squartato una ragazza accusata di prostituzione; si ricordava le urla della condannata, sino alla fine si proclam? innocente, ricordava che aveva circa la sua et? attuale e che per morire ci mise quasi un’ora dal momento in cui gli staccarono a mazzate le gambe. Letizia sapeva che se veniva a lei sarebbe stata torturata per farla confessare, ma lei non poteva confessare perch? era innocente, questa era la sua forza.
PRIMA SESSIONE
La presero e la condussero alla sala delle torture; per arrivarci camminarono per lunghi corridoi bui e umidi. Durante il percorso prov? a divincolarsi ma le mani forti del boia e dei suoi assistenti la tenevano ferma, anche se sarebbe fuggita non poteva andare da nessuna parte perch? era tutto chiuso e subito sarebbe stata ripresa dal boia e dai suoi assistenti. Arrivarono alla stanza. Questa era una stanza fredda, umida e buia, solo le torce davano un minimo di luce, al centro vi erano gli strumenti, ad un angolo lo scanno del giudice. Letizia era letteralmente bloccata dal terrore.
Il giudice ancora non era arrivato. A Letizia vennero strappate le vesti, il suo corpo nudo era penetrato dall’umidit? della stanza. Per pudore cercava di coprirsi le parti intime ma il boia e gli assistenti le afferrarono le braccia in modo che fosse scoperta e cominciarono a tastarle i seni, il deretano e la vagina, Letizia ripeteva di essere innocente mentre sentiva le loro mani grosse e callose che accarezzavano vogliose il suo corpo dolce e sensuale. Poi il boia prese una lametta e la depil? completamente, anche della peluria vaginale, i lunghi capelli le furono tagliati in modo che non fossero pi? lunghi di cinque o sei centimetri. Fu mandato un assistente dal giudice ad avvisarlo quando tutto fu pronto.
Dopo pochi minuti entr? il giudice con Tancredi ed Elvidio, la guardarono. Poi il giudice sal? sullo scanno e disse:
?Letizia, questa corte deve verificare se sei veramente una strega o meno.?
?E’ sicuramente falso, sono innocente.?
?Zitta! Puttana di satana!?
Letizia non rispose a queste offese.
?Ti si accusa di stregoneria, ? vero??
?NO?
Url? Letizia spaventata mentre gli occhi dei due Falieri erano rivolti a lei e osservavano con attenzione il suo corpo nudo.
?Letizia, confessa che sei una strega e ti rimanderemo in cella senza farti nulla.?
?Vi prego, non posso confessare di essere ci? che non sono. Lasciatemi andare ci sar? stato sicuramente un errore..?
?Devo dirti che se non confessi saremo costretti a ricorrere alla tortura per sapere se sei una strega?
?NO! Vi prego la tortura no! Non sono una strega questa ? la verit?!?
?Allora confessi??
?Come posso confessare cose che non ho fatto??
?Torturatela. Voglio che confessi!?
?NO! Vi prego la tortura no!? urlava Letizia mentre a mani giunte si buttava ai piedi del giudice e dei Falieri.
Gli assistenti del boia la presero, la sollevarono e la trascinarono in un angolo. La buttarono al suolo e le chiusero i piedi in dei ceppi, i piedi erano esposti alla tortura a partire da tre o quattro centimetri sopra la caviglia, Letizia li poteva muovere in entrambe le direzioni di circa dieci centimetri. Le mani furono incatenate dietro la colonna cui era poggiata la schiena, per il resto era libera di muoversi. Continuava a proclamarsi innocente. Il giudice le si accost? e chiese:
?Allora confessi??
?NO!!!?.
Il boia cominci? a spalmare sulle piante dei piedi di Letizia del grasso infiammabile.
?Allora? Immagino che non vuoi soffrire??
Letizia era piena di panico, scosse la testa in senso negativo.
?Quindi dimmi la verit?!?
?C’? un errore, io non sono una strega?
?Letizia? le disse il giudice mentre le accarezzava il volto ?mi dispiace vederti soffrire, ma devo sapere la verit?!?
Il boia prese una torcia e l’accost? al piede destro nudo della strega, la fiamma lo avvolse.
?AARGHHAAA?
Letizia si contorse tutta, il viso si digrign?, un fremito le percorse le gambe cercando di alzare i piedi ma i ceppi lo impedivano, entrambi i piedi involontariamente si contorsero e si agitarono per quanto potessero dai ceppi, le dita si agitarono convulsamente. Piangeva senza nemmeno accorgersene, era diventata rossa integralmente. Non aveva mai pensato che un giorno sarebbe stata sottoposta a delle torture e con l’infamante accusa di stregoneria.
Dopo pochi minuti riprese:
?Sono innocente c’? sicuramente un errore, non sono una strega, questa ? la verit?!!?
?Bugiarda, questa non ? la verit?, la verit? ? che tu hai ucciso con un maleficio i nipoti dei Tancredi e sulla loro casa hai lanciato il malocchio?
?Vi sbagliate, ? tutto falso?
Il boia pose la fiaccola sul piede sinistro di Letizia che per sentirsi pi? forte e resistere alle torture, gi? ora insopportabili, si mordeva le labbra per non urlare. Il giudice le sussurr? in un orecchio:
?Piccola prostituta di satana, capisci il linguaggio del boia o no? Capisci che oggi ? in vena artistica, quindi confessa?
?Mai, non posso confessare.?
I piedi erano entrambi rossi per le ustioni, i polsi incatenati dietro la colonna le dolevano, in quanto li agitava convulsamente ma le catene non lo permettevano.
Nuovamente il giudice inquisitore pose la sua domanda. Letizia stavolta rispose:
?Vi prego sono innocente, se mi bruciate i piedi come far? a camminare??.
Tra le risate generali Tancredi le rispose ?Che domande, bruceremo anche il resto!!?.
Il boia disse ?Non ci credi? Guarda? e le poggi? la fiaccola nuovamente sul piede destro.
?AARGHHAAA?.
Letizia sobbalz? tutta, si spinse dinanzi facendo perno sul deretano. La tortura stava dando i suoi effetti di dolore che scatena il panico nella condannata sino a farla confessare. In effetti i piedi erano molto rossi e la pelle gi? si apriva in pi? punti per le fiamme, decisero di far riposare la sventurata e di riprendere l’indomani la tortura, altrimenti farla confessare in un solo giorno non sarebbe stato divertente e poi il Mallus Maleficarum parlava chiaro, si potevano attuare tutte le sedute di tortura che si voleva per far emergere da una strega la verit?, anzi affermava anche che si poteva torturarla anche dopo la confessione per avere altre informazioni utili.
IN ATTESA
Vennero liberati i polsi e le caviglie. Siccome i piedi erano ustionati due guardie l’afferrarono sotto le ascelle e la condussero alla sua piccola e sudicia cella; qui le misero un collare intorno al collo e la incatenarono alla parete. Ricevette da mangiare una brodaglia di qualit? migliore, in quanto doveva sopportare anche la sessione dell’indomani. La nottata fu terribile, Letizia non riusc? a dormire, aveva puro terrore della tortura e il dolore delle ustioni era lancinante. Aveva deciso che non avrebbe confessato, se avesse insistito a proclamarsi innocente avrebbero capito che era innocente veramente e la avrebbero rilasciata, tanto la prima sessione era passata e aveva resistito. Si, sarebbe stata liberata, in tal caso non sarebbe tornata a lavorare dai Falieri che l’avevano denunciata, ma avrebbe anche penato a trovare un nuovo lavoro per via sia della difficolt? delle ferite riportate che le avrebbero impedito di lavorare; inoltre per la fama di strega che ormai sfortunatamente aveva avrebbe dovuto cambiare citt?.
Poi gli venne in mente una domanda: e se invece confessasse? Sapeva che le streghe di solito sono condannate al rogo, il dolore era gi? troppo adesso per le ustioni figurarsi sul rogo! Avrebbe fatto di tutto per farsi condonare la condanna al carcere a vita o all’impiccagione.
SECONDA SESSIONE
L’indomani entrarono di buon ora gli assistenti del boia e le tolsero il collare dal collo, senza dirle nulla la trascinarono di peso alla sala delle torture e la lasciarono a terra in mezzo alla sala.
?Dove eravamo rimasti ieri?? Chiese l’inquisitore.
Rispose il boia:
?L’inquisita si rifiuta di parlare, si proclama innocente?.
Il giudice severamente rivolto a Letizia disse:
?Allora ti rifiuti di confessare??
?Io non confesser? mai di essere una strega per il fatto che non lo sono?
?Se lo sei o non lo sei lo decideremo noi. Ed ora torniamo a noi: hai mai partecipato al sabba? Al ballo delle streghe? Come strega hai mai praticato sesso con il Maligno??
Le accuse divenivano peggiori, Letizia non aveva fatto sesso con il Maligno, aveva le prove essendo ancora vergine come poteva esserlo se la si accusava di ci??
?No, tutto quello di cui mi accusate ? falso, io sono innocente!?
?Sei ostinata, dovremmo nuovamente torturarti. Signor boia portate questa inquisita al supplizio della corda!?
Una corda cadeva dal soffitto correlata ad una carrucola, la stessa corda era poi controllata a terra con un argano girevole. Le braccia di Letizia furono legate dietro la schiena ei polsi furono legati alla corda, quindi una catena le fu passata intorno alle caviglie, i polsi si toccavano, le caviglie erano a contatto. Letizia non aveva mai visto torturare qualcuno e ogni attimo era una nuova terribile novit?.
?Cosa ? questa corda? Cosa mi fate? Sono innocente!? andava ripetendo per tutta l’operazione.
Il boia, mentre gli assistenti la preparavano, le disse:
?Ora ti solleveremo sino al soffitto e ti lasceremo cadere??
?Ma ? doloroso?? chiese Letizia con un’angoscia nel cuore.
?Prova?.
?NO! Ho paura?, ma gi? l’avevano alzata facendo girare l’argano.
La sollevarono di molto dal pavimento. Le braccia seguendo la corda si alzarono sino a che le mani toccarono il soffitto, quindi la fecero cadere, in un attimo arriv? a terra, le spalle le dolevano perch? tutto il peso del corpo gravava su queste; inoltre durante la brusca discesa le spalle erano costrette a muoversi dietro la schiena verso l’alto in modo contrario al loro movimento naturale.
La fecero rialzare. Il giudice torn? alla carica:
?Allora sei o non sei una strega??
?NO!?.
?E’ vero che hai lanciato il malocchio sul casato dei Falieri? ? vero che odi i tuoi padroni sino al punto di usare la tua magia nera per ucciderli??
Letizia piangeva, erano anni che lei viveva grazie ai Falieri, per lei erano la sua famiglia, vi era affezionata.
?E’ tutto falso?
La alzarono da terra in modo che i piedi fossero a mezzo metro dal pavimento e attaccarono dei pesi da 10Kg alla catena che univa le caviglie, Letizia sent? il peso tirargli il corpo verso il basso e per un attimo le manc? il respiro.
?Con che unguento hai ucciso la vecchia signora??
?Sono innocente, con nessun unguento?.
La alzarono sino al soffitto, durante tale operazione pieg? la testa verso il braccio destro e sussurr? alcune preghiere. Arrivata il cima sent? tutto il peso tirarla in basso, con tutta la forza che aveva nelle braccia si irrigid? aspettando la caduta.
?Letizia ? vero che hai lanciato il malocchio sul palazzo dei Falieri??
?NO! Sono innocenAAGHRRAAAAA?. Letizia si ritrov? buttata a terra in una pozza di urina che le fuoriusciva dalla vagina, spesso con la tortura si perde la capacit? di regolare il proprio corpo.
Tancredi scoppi? a ridere ?Si ? pisciata sotto?.
Le spalle erano gonfie e rosse, fu fatta alzare e il giudice chiese:
?Hai fatto sesso con satana? Hai partecipato al sabba??
Letizia tra lente lacrime che le scendevano sul viso disse:
?No, ve lo giuro sono innocente, ma vi prego basta. Se continuate cos? mi ammazzerete?.
La testa le scoppiava, a malapena respirava, sentiva il suo cuore andare in tachicardia. Sapeva che doveva resistere, doveva dimostrare che era innocente e l’unico modo per farlo era non confessare.
Fu alzata a mezz’aria e le vennero aggiunti altri 15Kg. Quando sent? il peso aumentare scoppi? in lacrime e tra queste diceva: ?Piet?, vi prego, non ne posso pi? di queste torture?.
?Allora, sei o non sei una strega??
?NO! Non torturatemi pi?! Fa malissimo!!!?
?Vuoi mettere fine alle torture?
Letizia non rispose ma la testa ondeggi? in modo affermativo, era il suo unico desiderio che ora aveva, insieme a essere rilasciata come innocente.
Il giudice le url? ?CONFESSA?
?Mai? rispose con un filo di voce.
Venne tirata su fino al soffitto, non oppose resistenza stavolta irrigidendo le braccia. Dopo pochissimi secondi venne fatta ricadere a terra. ?AAARGGGHHHAAAAAAA?.
Cadendo vomit? su se stessa e ricadde nel suo rigurgito. Le spalle, si vedeva chiaramente da come erano gonfie e rosse, erano entrambe lussate, le scapole erano fuoriuscite dal loro normale posto. Letizia era buttata a terra impossibilitata a muoversi per i pesi ai piedi e le spalle lussate, il volto era immerso nel suo rigurgito e intorno alla vagina vi era la sua urina che si stava lentamente asciugando; respirava affannosamente a bocca aperta. La lasciarono riposare per pi? di mezz’ora. Era percorsa da brividi di freddo, chiese con un filo di voce dell’acqua. Acqua per? non ne avevano, il boia prese una tazza da uno scaffale al muro, estrasse il pene e vi pisci?, poi lo passarono agli altri che fecero altrettanto; in ultimo con delicatezza il boia lo poggi? alle labbra di Letizia che bevve, sentiva che quell’acqua non era tale ma la sete era troppa e bevve con ingordigia.
Finita la pausa fu nuovamente alzata, non era riuscita a pensare ad altro che alla tortura e al dolore per tutto il tempo.
?Ritorniamo a noi, ti si accusa di stregoneria. ? vero??
?NO!!?
?E ne sei sicura??
?SI?.
?Alzatela con altro pesi?
?NO! Altri pesi no per favore!?.
I pesi furono prontamente aggiunti, ora alle sue caviglie seghettate dalla catena pendevano 40Kg. Ora era sospesa a mezz’aria tra il suolo e il soffitto, sentiva tutto il corpo tirato verso il basso dai pesi.
?Ti faccio alzare se non confessi?.
Letizia sentiva brividi forti su tutto il corpo teso dalle corde e dai pesi, capiva che doveva avere una febbre molto elevata; la sua mente era talmente confusa che non rispose. Fu alzata e nuovamente lasciata cadere. Cadde a terra svenuta. Era esausta, si capiva che stava per cedere e si capiva anche che non sarebbe resistita a lungo. Era il momento idoneo per farla confessare, ma un'altra alzata, anche con pochi pesi, sarebbe stata rovinosa ed eccessiva, le braccia si sarebbero potute amputare per il peso eccessivo e sarebbe morta entro poche ore per le ferite anche se subito avessero tamponato le ferite con dei ferri roventi. Decisero di sospendere la tortura, con una secchiata di acqua gelida venne svegliata.
La alzarono, le piante dei piedi toccarono il suolo e Letizia sent? penetrarvi il freddo; appena le slegarono i polsi, dovendo reggersi ora sulle sue gambe, cadde a terra come un peso morto. Decisero di concederle un po’ di riposo e quindi di riprendere la stessa seduta alcune ore dopo. Senza che nessuno le disse nulla venne trascinata come un peso morto nella cella, qui le incatenarono il collo al muro con la catena come la notte precedente, quindi la lasciarono a se stessa. Nel pomeriggio, dopo che il giudice, i Falieri, il boia e gli assistenti ebbero mangiato vennero nuovamente a prelevarla. La trascinarono ai ceppi del giorno prima, la legarono, e nelle ferite aperte per le ustioni le inserirono dello zucchero in modo che entrambi i piedi fossero infetti, quindi portarono un barattolo pieno con delle formiche e le deposero aperto dinanzi ai piedi di Letizia. Per evitare che urlasse le chiusero la bocca con un boccaglio, uno strumento che, legato dietro la nuca, bloccava il moto delle mascelle tramite una grossa pallina di legno incastrata tra i denti.
Il giudice inquisitore disse:
?Letizia questa corte deve appurare la verit?, perci? ti lasciamo un’ora per riflettere e poi torneremo, allora se vorrai confessare sarai libera di farlo?.
Quindi le misero davanti una clessidra e per mettergli terrore anche la sedia ustionante appuntita dicendogli che se non avesse confessato la si sarebbe legata alla sedia e torturata con ferri roventi. Letizia mugugnava qualcosa come ?No! No!?; gi? era vinta dal terrore di sentire le formiche che le camminavano dentro le sue carni. Prima di uscire dalla stanza i Falieri sputarono su Letizia e il pi? giovane vi pisci? in faccia, l’urina si scese velocemente sul suo viso ed in breve cominci? a cadere a terra.
Rimase un’ora in completa solitudine a pensare, ma per la febbre sempre pi? alta e per il dolore delle spalle lussate, dei piedi ustionati ed infetti a malapena riusc? a pensare. Dopo pochi minuti che rimase sola le prime formiche cominciarono a camminare sulla pianta dei suoi piedi, sentiva il solletico; poi cominciarono ad entrare nelle ferite e a muoversi dentro le sua carni. In breve una lunga linea nera di formiche congiungeva il barattolo ai piedi della strega, le sentiva dentro di s? ed era completamente schifata, nei primi minuti del banchetto delle formiche url? e agitava i piedi di quei pochi centimetri che i ceppi le concedevano, si ripiegava su s? stessa sentendole camminare dentro le sue carni, sentiva dal malessere come se tutte le sue viscere fossero mangiate da quegli insetti e fossero per scoppiare. La vista della sedia le provocava terrore, aveva paura e sapeva che se non avrebbe confessato subito lo avrebbe fatto seduta su quella sedia con sofferenza maggiore, soprattutto il tempo non passava mai con quella clessidra, le gambe immobilizzate ormai erano un susseguirsi di crampi fortissimi. Ormai aveva deciso, smise di pensare e si arrese completamente al volere dei suoi aguzzini, aveva deciso che era una strega e che aveva fatto tutto ci? per cui il giudice la accusava.
Al tempo stabilito entrarono, le tolsero dalla bocca il boccaglio, la bava le fuoriusc? copiosa. Il giudice chiese:
?Allora??
?Confesso? disse Letizia tra lacrime che le rigavano il viso ?sono una strega, ho ucciso la signora e i figli del parente, ho messo il malocchio sul palazzo e su quanti vi abitano, ho partecipato al sabba molte volte, ho praticato sesso con satana. Ma vi scongiuro non torturatemi pi?? e ripeteva questa frase all’infinito.
Le sue parole furono messe agli atti mentre gli assistenti del boia tolsero il barattolo delle formiche e incominciarono ad aprire le ustioni per passare delle erbe ed uccidere le formiche che vi si muovevano.
Il giudice volle controllare se effettivamente aveva fatto sesso con satana e pertanto il boia verific? personalmente che era vergine; questo era un fatto normale all’epoca, molte ragazze rimanevano vergini fino alla prima notte di nozze. Allora il giudice le chiese:
?Come hai fatto sesso con Satana??.
?Al Sabba?.
?Come e quante volte??.
?Lui mi sceglieva tra tante perch? diceva che ero la sua prediletta, mi portava sul colle pi? alto del contado e l? mi concedevo a lui?.
Letizia si ferm?, non capiva come le parole le uscissero dalla bocca e come riuscisse a trovarle dentro di s?, voleva almeno dire delle cose che non mettessero la sua posizione in peggio di quello che gi? era ma non ci riusciva.
?Allora, quante volte lo hai fatto? E ti ricordo che se non parli e le cose che mi dici non sono sufficienti per incolparti c’? la sedia che ti attende?.
?Cento volte, ogni volta che partecipavo al Sabba lo facevo con lui?.
?Come avveniva??
?Gi? ho detto, lui mi sceglieva e mi portava con lui?.
Piangeva lentamente.
?Poi? Cosa facevate quando ti portava via??
?Lui mi sdraiava a terra, poi il suo pene grande entrava in me, mentre la sua lingua biforcuta leccava i miei seni e le mie labbra?.
?Quanto durava? Dove lo metteva il pene??
?Durava sino all’alba, per ore.?
?Dove lo metteva il pene? Nella vagina, in bocca, nel culo??
?Ovunque, a volte prendevo il suo sperma e lo portavo nella mia stanza e lo mangiavo aspettando il Sabba successivo, a volte mi chiese di fare sesso con altri diavoli?
Le sue parole intanto erano tutte messe agli atti.
?C’erano diavoli donne con cui hai fatto sesso??
?Si?
?Ti ? piaciuto??
?Si?
Letizia ormai era in preda ad allucinazioni, sentiva il suo cuore battere violentemente, sentiva il suo corpo martoriato dalle torture urlare di dolore, rispondeva alle domande poste dall’inquisitore in modo da accontentarlo, in modo da evitare un’altra sessione di tortura.
Le sue parole intanto erano tutte messe agli atti.
?Bene, vedo che ora cominci a ricordare. Dove praticavi il Sabba, come ci andavi??
?Era tutti i sabati notte, ci andavo volando dalla finestra della soffitta del palazzo?
?Chi ti ci ha portato la prima volta??
?Sono andata da sola?.
?Sicura??
?Si, sono andata da sola perch? sin da quando sono nata ho capito che Satana era il mio signore e padrone?.
Letizia sapeva che se non avrebbe detto cos? sicuramente le avrebbero chiesto i nomi di chi c’? l’aveva condotta la prima volta, sarebbe stata quindi torturata di nuovo sino a che avesse detto tutti i nomi, e sicuramente tutte le persone che avrebbe nominato sarebbero state anch’esse accusate di stregoneria.
?E quanti anni avevi la prima volta??
?Dodici anni?:
?Perch? sei vergine??.
?Mi ha fatto dei doni?.
?Che doni? Perch? sei vergine??.
?Mi ha dato la verginit? dopo il sesso, cos? nessuno avrebbe sospettato di nulla?, e intanto piangeva.
?Bene, perch? hai portato il malocchio sul palazzo dei Falieri, perch? hai ucciso??.
?Me lo ha chiesto lui cos? mi ha potuto dare la verginit?! Vi prego non ne posso pi???.
In effetti Letizia aveva la testa che le scoppiava ed il dolore delle spalle lussate era enorme, a malapena riusciva a capire cosa il giudice le chiedeva.
?Non ti preoccupare, strega! Ci basta?.
Venne slegata, le spalle a pugni furono riportate in asse e i piedi furono disinfettati con erbe e fasciati. Quindi venne ricondotta di peso alla cella.
LA SENTENZA
Nella cella pass? giorni buttata a terra, consumata dalla febbre e dall’umido, sempre incatenata al muro tramite il collare. In quel periodo mangi? pochissimo. Dopo una decina di giorni vennero gli assistenti del boia, le fasciature le furono tolte e i piedi stavano molto meglio, non erano pi? rossi ed ormai le bolle si erano ritirate. Venne ammanettata mani e caviglie fu ricondotta alla sala di giustizia. Lungo il percorso il boia le disse:
?Ora ti condannano, ti chiederanno se confermi la dichiarazione che ci hai reso durante gli interrogatori, se non lo farai ricorda che la sedia ti attende, ricominceremo da capo con le torture sino a che non confesserai di nuovo?.
Poi uno degli assistenti intervenne:
?Mi raccomando devi dare la massima riverenza al giudice, ? come se ti stesse facendo una grazia, in fin dei conti stiamo salvando la tua anima dal maligno.?
Arrivati nella sala della giustizia la fecero inginocchiare dinanzi a tutti al centro della sala. Era ancora nuda, per pudore cercava di coprirsi per quel poco che le catene consentivano, i potenti del paese si limitavano a guardarla, mentre il popolo dietro urlava ?Strega sei proprio bona? e cose simili. Essere visti cos? nudi in pubblico era il massimo del disonore e Letizia ne soffriva.
Pochi minuti dopo entr? il giudice e cadde il silenzio, Letizia fu fatta alzare, tutti erano fissi su di lei. Il giudice si sistem? sullo scanno.
?Sei tu Letizia, accusata di stregoneria??.
?Si vostra eminenza?.
?Letizia questa corte si ? riunita per verificare la tua colpevolezza di stregoneria?.
Quindi pass? la parola al notaio che aveva scritto tutte le dichiarazioni durante gli interrogatori.
?La suddetta Letizia afferma di aver partecipato cento volte al Sabba, in ognuna di queste occasioni ha fatto sesso con il Maligno in quanto da lui prediletta, il Maligno le ha inserito il suo pene nella vagina, in bocca e nel deretano; l’accusata ha inoltre preso lo sperma del maligno per mangiarlo in attesa del successivo Sabba. Afferma di essersi recata al Sabba di sabato notte volando, di aver partecipato da sola al primo Sabba a dodici anni in quanto sin da piccola ha capito di adorare il Maligno. Il Maligno le ha chiesto di portare il malocchio sul palazzo dei Falieri e di uccidere i figli del parente e la signora madre Rosilinda usando arti nere per ricevere in cambio la verginit? in modo che nessuno potesse sospettare che fosse una strega?.
Il giudice inquisitore chiese:
?E’ vero tutto ci???.
Pensava alla sedia :
?SI! Vostra eminenza?.
Il popolo come impazzito url?:
?A morte la strega, al rogo! Al rogo!?.
Quando cadde il silenzio in giudice chiese:
?Hai qualcosa da chiedere a tua discolpa??.
?No vostra eminenza?.
?Prima che decidiamo la condanna hai qualcosa da chiedere a questa corte??
Letizia in atteggiamento di preghiera disse:
?Vi prego vostra eminenza, siate magnanimi con me, ho peccato ma vi scongiuro abbiate piet? di me.?.
Il giudice si alz? in piedi:
?Questa corte condanna te Letizia per atti di stregoneria alla pena capitale. Che nel giorno di festa di tale contrada sia portata ignuda sulla pubblica piazza, ivi le siano straziati i seni per aver praticato sesso con Satana e quindi sia arsa viva.?
?NO! Vi prego piet?, piet??
Urlava Letizia buttandosi a terra e unendo le mani in segno di preghiera verso i Falieri e verso il giudice. Il popolo dietro di lei diceva che la strega meritava la sua morte e gioiva che un tale pericolo era scampato.
Venne presa e ricondotta in cella, durante il percorso chiedeva alle guardie.
?Come posso scappare dal rogo! Aiuto!?
Le risposero:
?Non ti preoccupare, considerati gi? bruciata?
E ridevano mentre Letizia cadeva sempre pi? nel terrore.
PREPARAZIONE
Per evitare che in carcere si fracassasse la testa contro il muro per evitare il rogo le incatenarono i polsi al soffitto e le caviglie al pavimento in modo che non potesse muoversi, n? dormire per pi? di pochi minuti consecutivamente.
Dopo pochi giorni dalla pronuncia della sentenza venne nella sua cella il frate confessore, era alto e con una barba lunga che sembrava proprio un santo. Si mise dinanzi a Letizia, i suoi occhi per alcuni istanti si posarono sul suo volto e sul suo corpo nudo.
?Confessa i tuoi peccati?.
?Vi prego, almeno voi mi dovete aiutare, io non sono una strega, ho confessato solo perch? mi avrebbero ammazzato con quelle torture.?
?Lo sai che c’? un comandamento che dice di non dire falsit???
?Ma vi giuro, questa ? la verit?!?
?Sono qui per assistere una strega prima dell’esecuzione, non per sentirti dire stupidate riguardo ad una ipotetica tua innocenza! Se vuoi almeno ridurre le tue pene all’inferno, visto che non potrai andare in nessun altro posto, devi confessare il tuo concubinato con Satana!?
Letizia piangeva, aveva sempre avuto fede, tutte le domeniche aveva partecipato alle funzioni, alle processioni, ai digiuni in tempo di quaresima. Sapeva che stava sbagliano a confessarsi dinanzi al frate, che sbagliava a proclamarsi strega e concubina di Satana, ma non voleva affrontare le fiamme senza confessione, anche a costo di mentire.
?Sono una strega, ho fatto sesso con Satana in persona, ho ucciso delle persone e portato il malocchio?:
?Finalmente capisci che devi dire tutti i tuoi peccati.?
?Vi prego assolvetemi?.
?Non posso, strega, una come te non ? degna del conforto Divino, se lo vuoi chiama il tuo Satana. Io non posso perdonarti?.
Usc? dalla stanza. Letizia piangeva e singhiozzava, ora, anche se innocente sarebbe andata all’inferno sicuramente perch? non confessata in punto di morte.
Ricevette nei giorni successivi solo la visita del carceriere con un paio di guardie che gli portava da mangiare, quelle due volte da pochi minuti l’una erano le uniche volte in tutta la giornata che le sciogliessero le catene dei polsi per mangiare, era costretta a mangiare il piedi; tutti i suoi bisogni corporali li faceva in piedi e in breve le mosche si posavano sul suo corpo che era divenuto un deposito di feci sul deretano gambe e di urina intorno alla vagina.
Ormai era condannata rea confessa e come tale rivolgere un qualsiasi peccato contro di lei non era considerato tale, se poi tale peccato serviva a disonorare la strega era ancora meglio. Dopo sei giorni dalla sentenza Elvidio, il giudice ed il boia entrarono nella cella, Letizia lo sapeva che quella era la sua ultima sera prima del rogo, erano venuti a dirglielo poco prima, soprattutto serviva al boia di sapere quanto fosse alta la strega per preparare il palo, inoltre era stata pulita dalle guardie mentre era ancora incatenata, gli buttarono un paio di secchiate d’acqua gelida addosso e la strofinarono velocemente con delle spugne. Venne slegata e condotta alla stanza delle tortura, per farla entrare dovettero trascinarla di peso perch? non vi voleva entrare. I tre si spogliarono mentre Letizia sussurrava piano ?No, no? buttata in un angolo capendo cosa stavano per farle.
Quindi il boia e Tancredi la alzarono di peso e la trascinarono dinanzi alla sedia.
?Ora scegli o la sedia o concediti a noi?.
?Piet?, vi prego, non potete farmi scegliere tra queste due cose?.
Piangeva.
?Puttana! Hai fatto sesso con il maligno e non vuoi con noi!?
Il boia si avvicin? alla sedia e cominci? a prepararla scaldando i carboni con cui arroventare i ferri da tortura.
Letizia tra i due mali scelse il minore, cio? quello che comportava minor dolore fisico. Si butt? a terra sulle ginocchia.
?Far? tutto quello che mi chiedete ma altra tortura non la posso sopportare?:
Il giudice le si fece dinanzi con il pene fuori dalle vesti.
Senza nemmeno pensare Letizia lo afferr? con entrambe le mani e lo masturb?. Lo sperma cominci? a cadere sulle sue mani dedicate.
Quindi il giudice ordin?:
?Lecca?
Letizia si avvicin? e lo lecc? lateralmente schifata, leccare quell’organo ad un vecchio quale il giudice le inorridiva. Il giudice le fece capire che voleva di pi? e cos? Letizia trattenendo il fiato se lo infil? in bocca ingerendo lo sperma che ne fuoriusciva. Letizia aveva pensato che un giorno avrebbe fatto sesso con un suo futuro amore, ma ora in preda al terrore della sedia e nell’imminenza della sua morte si concedeva per evitare altro dolore. Pass? quindi al farsi leccare i seni dal giudice, la sua lingua da vecchio la disgustava mentre la leccava. Poi questi la spinse su un tavolaccio, e inser? il suo pene nell’ano di Letizia, lei cercava di aggrapparsi con le mani ai bordi della tavola, con la fronte faceva forza sul tavolo e la schiena era arcuata. Dopo pochi minuti venne girata, dovette subire una violenta penetrazione vaginale, in un primo momento prov? ad alzare le gambe come se cercasse ancora di difendersi ma poi si arrese completamente. La sua mente durante tutto il tempo era come offuscata, nemmeno lei avrebbe potuto dire a cosa stava pensando. Era durato tutto per una ventina di minuti ma si sentiva sporca e si faceva schifo per quello che stava facendo, perdere la sua dignit? di donna e la sua virginit? per evitare la tortura.
Tocc? quindi al boia che fece lo stesso del giudice, con lui Letizia si concesse senza molte storie. Poi i due, sapendo l’attrazione che Elvidio provava per la strega li lasciarono soli. Elvidio fu il pi? violento perch? sperava che in tal modo l’attrazione verso il genere femminile sarebbe scomparsa dalla sua vita. Ogni orifizio del corpo di Letizia venne utilizzato, mentre lei era sempre pi? esausta e disgustata del suo comportamento, la bocca, l’ano, la vagina, furono penetrati pi? volte; Elvidio le chiese anche di farle una masturbazione tenendo il suo pene tra i seni, un’altra tenendolo tra i piedi. Era esausta chiedeva di smettere ma Elvidio ci aveva preso gusto, tanto fare sesso con una strega sicuramente non ? peccato; si fece pulire il pene da Letizia con la lingua e dovette asciugarlo con i capelli. In ultimo Elvidio mise il pene in bocca a Letizia come aveva gi? fatto altre volte ma stavolta vi urin?. Letizia non disse nulla per paura della sedia ma era schifata dal sentire quel liquido caldo e dal sapore insipido che le penetrava velocemente in gola.
Fu ricondotta in cella ove fu nuovamente incatenata.
L’ESECUZIONE
?Ave Maria, piena di grazia il Signore ? con te..?
Pregava, non sapeva che ora fosse, ma gi? un tiepido sole entrava dalla minuscola finestra della sua cella quando la porta si apr?, gli assistenti del boia vennero a prenderla, la portarono fuori nel cortile del palazzo attraverso stretti e bui corridoi. La luce le diede fastidio per qualche secondo, erano settimane che era entrata nelle carceri. Allora era una ragazza come tante, ora era una strega da ardere al rogo.
Appena arriv? all’aperto cominci? a gridare:
?Piet?, vi scongiuro il rogo no, vi prego! Abbiate piet? di me!?.
Non sapeva nemmeno lei perch? lo gridasse, visto che ormai si considerava gi? morta, ma le veniva istintivo, sperava che in qualche modo si sarebbe ancora potuta salvare. La fecero salire su di un carro scoperto. Era in piedi, le misero delle catene che le tenevano i polsi incatenati ai bordi del carro in modo che non potesse scappare. Per il resto era libera di muoversi poich? non le misero altre catene. Era nuda integralmente e non si poteva coprire in alcun modo.
Il carro si mosse scortato dai soldati. Uscirono dal cortile del palazzo ed il carro cominci? a muoversi per le principali strade del paese; la folla la guardava, le sue coetanee le gridavano:
?Ben ti sta a fare sesso con Satana invece di aspettare a prendere marito?.
I ragazzi commentavano il suo corpo cos? carino e sensuale, i vecchi la vedevano e ringraziavano il buon Dio di aver dato la possibilit? di uccidere un essere indemoniato prima della loro morte. In ultimo, la cosa che forse dava pi? fastidio a Letizia erano le madri con i bimbi piccoli che li portavano a vedere la strega, come era fatta e come doveva essere trattata. Essendo un giorno di festa poi in paese vi erano molti forestieri arrivati per i festeggiamenti e lei era parte dei festeggiamenti in onore del patrono, era parte degli spettacoli, cos? come i balli, le musiche, le rappresentazioni teatrali della vita del santo. Ormai sapeva che tutto stava per finire, non provava pi? pudore per la sua nudit?, si preoccupava solo delle fiamme; nonostante fosse una mattinata fredda sentiva molto caldo e i denti per la paura sbattevano da soli, se fossero stati tutti zitti lo avrebbero potuto sentire.
Il carro fece l’intero giro della citt?, poi pass? nella porta orientale e and? verso una collina poco fuori la citt?. Letizia, che per tutto il tempo era stata zitta assorta in chiss? quali pensieri cominci? a gridare:
?NO! Vi prego vi scongiuro, per piet? NO!?.
I suoi occhi terrorizzati guardavano un palo alto circa 2.5 metri che si ergeva sulla collina alla cui base una piattaforma era interamente piena di legname.
La folla si preparava intorno al palo per vedere lo spettacolo, i bambini erano in prima fila, Letizia non li voleva perch? sapeva che ora avrebbe dato loro uno spettacolo osceno che avrebbero portato per sempre nei loro incubi.
Il carro arriv? a pochi metri dal luogo dell’esecuzione e si ferm?.
?NO! Vi prego!?
Fu slegata, di peso la posarono a terra.
?Piet??.
Prov? a scappare ma subito l’afferrarono le mani forti degli assistenti e cominciarono a trascinarla verso in rogo. Letizia puntava i piedi a terra disperatamente nel vano tentativo di resistere.
?Vi scongiuro in nome di Dio?.
Sempre di peso la alzarono sulla piattaforma, piangeva e si dimenava. Mentre due assistenti del boia la tenevano ferma altri due le incatenarono i polsi dietro il palo, poi passarono una catena intorno al collo per due giri, un’altra fu legata alle caviglie in modo che solo la punta dei piedi potesse toccare la piattaforma. Il legname era stato scelto in modo che bruciasse facendo poca fiamma e poco fumo in modo da prolungare l’agonia al massimo della sopportazione di quel corpo da ardere ed in modo che tutti potessero vedere lo spettacolo senza fumo che nascondesse loro la strega.
Il boia ottenne il silenzio e cominci? lo straziamento dei piccoli ma dolci seni di Letizia. Da un braciere l? accanto prese delle tenaglie arroventate, le port? al seno sinistro di Letizia che fissava disperatamente il suo seno e il boia, il suo petto si alzava violentemente seguendo un altrettanto violento respiro. Il boia posizion? lo strumento.
?AAAAARGHHAAAAAAAAA?.
Sollev? il viso, digrigno tutta la faccia, si contorse ma le catene le impedivano un movimento maggiore di uno o al massimo due centimetri. Il boia si rivolse al pubblico stringendo tra le tenaglie un pezzo del seno di Letizia, il popolo urlava entusiasta dello spettacolo e contento perch? la strega aveva quel che meritava. Grandi lacrime cadevano sul viso di Letizia mentre il sangue sgorgava lentamente dal seno mutilato. Nuovamente silenzio, nuovamente un grido, nuovamente il volgo in festa, anche il seno destro fu mutilato. Il popolo riprese a discorrere festoso mentre Letizia chiedeva piet?.
Pochi minuti dopo cadde il silenzio, vennero nella piazza i Falieri e il giudice inquisitore. Costui si fece dinanzi:
?Letizia sei tu una strega??
?Vi prego non mi ammazzate?
?Sei una strega??
Letizia aveva paura che sarebbe stata di nuovo torturata, con il capo lentamente fece senno di si.
?Hai qualcosa da chiedere prima che si proceda??
?Vi prego il rogo no! Piet? di me, sgozzatemi prima del rogo, cos? non soffrir??
?Abbiamo organizzato tutto per vedere una strega bruciare viva, non per sgozzarla?
?Vi prego per voi non ? nulla, ma per me ? la differenza tra una morte dolce ed una obbrobriosa?
?In nome di Cristo condanniamo a morte tramite rogo questa strega!?
?Piet? Piet??
?Che Dio abbia piet? della tua anima?
?Vi prego, vi prego, piet?, piet?!!!?
Letizia gridava piet? guardando i bambini, i Falieri, la folla, il boia, il giudice. Il boia le si fece dinanzi con una fiaccola e la inser? tra la legna. Era caduto il silenzio, la folla la fissava. Il fumo cominci? a salire lentamente, il calore lentamente aument?, Letizia continuava ad urlare piet? cercando di fuggire, poi dopo un paio di minuti le fiamme cominciarono ad alzarsi. Letizia agitava i piedi cercando di alzarli, tutti i muscoli delle gambe erano tesi nel vano tentativo di alzare di pochi centimetri la pianta dei piedi le cui dita ora non toccavano pi? il patibolo ma si agitavano a mezz’aria. Ricordava la prima tortura che aveva sopportato e soprattutto ricordava il dolore, ora sapeva che avrebbe subito tutto quel dolore amplificato mille volte su tutto il corpo.
Erano passati una decina di minuti dal momento in cui accesero il fuoco quando le fiamme salirono, le prime scintille si alzavano e cominciarono a posarsi sulla pianta dei piedi e sulle caviglie.
?Piet? di me vi prego. Piet?. PieAAAAAAAAHGAAAAAAAAAAA?.
Le prime fiammelle le arrivarono ai piedi, urlava come una bestia al macello, le fiamme aumentavano e le circondarono i piedi sino alle caviglie; la pelle si arrossiva, poi si creavano bolle e quindi le bolle esplodevano per il calore e per le fiamme e nuova carne era esposta al martirio. In meno di un minuto i piedi ardevano, una orrenda smorfia di dolore le si stamp? sul viso. Tutto il popolo la guardava, il dolore del supplizio era visibilissimo sul suo viso, le sue urla erano un qualcosa di disumano e diabolico, i bambini nelle prime file la guardavano attratti; il popolo con silenzio aspettava che morisse. Finalmente la strega, che avrebbe lanciato altri terribili malefici sull’intera citt?, che avrebbe distrutto i loro raccolti, ucciso i loro figli, portato le loro figlie sulla cattiva strada veniva punita per l’odio che aveva nutrito verso il genere umano. L’odore di sudore, che copioso scendeva sul suo viso e sul corpo, misto all’odore della carne bruciata e del fumo le sembrava strano, come se fosse l’odore della morte, mentre si spargeva lungo i fianchi della collina inebriando tutto il pubblico che la guardava attonita. Letizia si dimenava, si agitava, urlava, sbatteva la testa da un lato e dall’altro, le mani si agitavano frettolosamente ferendosi i polsi con le catene; tutti vedevano le fiamme salire veloci verso le ginocchia. In breve Letizia sent? sui piedi le unghie che si squagliavano per il calore, quel fluido scese nelle fiamme, la sua mente cap? che ormai non c’era nulla da fare, ma una forza innata dentro di lei le comandava ancora di resistere, ancora di lottare per cercare di sopravvivere. Il fuoco si avvolgeva su se stesso e saliva richiamato dal vento tra le due gambe ancora intatte. Dopo pochi minuti le fiamme erano ormai alle cosce, il sudore scendeva copioso dal corpo ed evaporava al contatto con la fiamma. Continuava a gridare mentre sulle gambe la carne si ustionava e prendeva fuoco, in breve arriv? alla vagina, al deretano e alle mani. Letizia poteva solo oscillare la testa da un lato e dall’altro a causa delle catene al collo. Le prime fiammelle si posarono sulla peluria vaginale, bruciarono subito. Quando le fiamme incominciarono a bruciare i tessuti esterni alla vagina la folla grid? festante, la vagina di satana era punita, ora si che giustizia era fatta, Il Maligno non avrebbe potuto pi? fare sesso con Letizia quando questa sarebbe giunta nell’inferno. Le fiamme entravano nella fica e le bolle la ricoprivano e ne fuoriuscivano, altre bolle vennero a formarsi nei tessuti interni. Nel deretano le fiamme si arrotondavano e vi entravano veloci e saettanti. Le mani si agitavano con le fiamme che le circondavano, la si vedeva muoversi seguite dalle fiamme che da queste erano sprigionate. Il popolo era sempre pi? inebriato dal rogo, i bambini in prima fila guardavano il supplizio festosi e gioiosi. Il sudore ormai non scendeva pi? sul corpo ma a causa del calore evaporava subito appena uscito dai pori.
Erano 10 minuti che i piedi stavano ardendo quando POP, le ossa si spappolavano per il calore, Letizia continuava disperatamente ad urlare. POP; poi ancora POP. Perse l’appoggio sui piedi ormai ridotti in cenere, tutto il peso ormai gravava sulle mani e sul collo; cominci? a respirare a fatica a causa della catena che le stringeva il collo. Dopo circa mezzo minuto cominci? a gridare con meno vigore di prima, cominci? ad agitare la testa con meno vigore.
Intanto le fiamme erano arrivate ai seni che si ricopriva di bolle, le ferite dello straziamento in breve non si riconoscevano pi? sui suoi seni, le bolle e la carne maciullata in un attimo li sostitu?. Letizia respirava affannosamente e le fiamme seguivano l’alzarsi e l’abbassarsi affannoso del suo petto, digrign? i denti. Le unghie delle mani si stavano anch’esse fondendo. Era ancora cosciente.
Il dolore era immane, indescrivibile, saliva dalle gambe, lo sentiva dentro le sue viscere nella zona sessuale e dentro la pancia, il dolore arrivava sino al petto; sopra sentiva il calore tremendo, quasi come se i supplizi fossero due, prima il calore insopportabile, pi? caldo dell’acqua bollente e poi le fiamme che la distruggevano.
Letizia voleva solo morire, non pensava ad altro che a porre fine a quella tortura, incominciava ad arrendersi alle fiamme che le stavano straziando tutto il suo giovane e dolce corpo di ventitreenne. Si, morire subito, perch? non muore subito, porre fine a quella sofferenza immediatamente, gi? i piedi, le gambe erano distrutti e non appartenevano pi? a quel corpo, perch? continuare tanto inutilmente uno strazio su un corpo gi? tanto straziato? Perch? punire ancora di pi? chi quella ragazza che gi? ha subito un martirio orrendo con met? del suo corpo mangiato dalle fiamme mentre ? ancora cosciente? Perch? il boia, i giudice, i Falieri, il popolo, i bambini, non hanno un po’ di piet?, perch? non spengono il fuoco, eppure l’acqua ? tanto vicina? Perch?, dopo averlo spento non la sgozzano? Perch? anche senza spegnere le fiamme non la uccidono subito con delle frecce? Non faranno nulla di tutto questo, non provano alcuna piet? per una strega.
All’improvviso ?AAAAAAARRHAA? i capelli presero fuoco con le prime fiammelle che si erano alzate dal suo petto; la sua testa si agitava sul rogo seguita dalle fiamme, provava a non urlare per evitare che le fiamme le entrassero in bocca ma queste entravano nelle narici richiamate dall’aria che respirava, nelle orecchio. Voleva solo morire, se ora le fiamme bussavano alla sua bocca perch? non farle entrare, il dolore era immane ma almeno sarebbe durato poco, perch? porre resistenza al dolore quando porre fine a questo ? l’unica cosa che brami? Smise di urlare e cominci? affannosamente a respirare a bocca aperta, le fiamme vi entravano e in pochi momenti la lingua prese fuoco, le gengive si lacerarono e i denti se ne staccarono.
Letizia agit? un altro poco la testa e le mani; poi finalmente, dopo quasi 30 minuti da quando le prime fiamme accarezzarono i suoi piedi, la strega mor?. Le fiamme continuarono per quasi un ora ad ardere le sue carni, poi si placarono, le ceneri vennero sparse al vento per non dare degna sepoltura alla strega in modo che la sua anima fosse dannata per l’eternit?.
Questa ? la storia di Letizia accusata di stregoneria.
I walked out of the doctor's office, still trying to absorb all the new information. I had gone in for some examinations over the last couple of weeks, and all the tests came back today. Okay, let me get this straight: 1. My sperm are 100% fertile, and my count is off the charts. 2. My testicle resides in the place of one of my ovaries. 3. My other ovary is 'shut down' because the hormones from the testicle block the female stuff from releasing an egg or starting my period. 4. The...
Note: I am not the Author of this story. I recently read this much of the story on this website (XNXX) with less grammar etc. I searched the web for the rest of the story and will be uploading them part by part at some point during this week. The reason for the delay in uploads is that I am editing Grammar, Paragraphs, and re-typing sections of it. So consider this story Camping With Mom: Remastered. It was August. We spent the morning packing the car. Our son, Mike was leaving for college. It...
One train service ran all night at the weekends, transporting to and from the city a motley crew of passengers comprising sweaty revellers and bleary eyed shift workers. Steve, one of the latter, was in good spirits after finishing his shift, and, once on board, he had successfully avoided the attentions of the angry drunks, whose stops had come and gone. The train was out in the pitch-dark boondocks now, the concentrated lights of the city well behind it, and only a few passengers remained....
Straight SexIt was a cool after noon, i was coming from kingston and heading home to my sweet sexy lady, who had text me earlier telling me how much she wanted some hot,nasty sex when i got home. I was sitting on the back seat of a bus and reading the dirty texts which made me super horny. As I reached my gate i text her and told her that her waiting was over. When i got inside I saw her in a nice black mesh lingerie. I quickly went to the bathroom and took a shower, as it is better when clean bodies fuck...
“YOU FUCKING DID WHAT!!!” “It was a sort of spur of the moment thing.” “And it didn’t occur to you to, you know, speak to me first?” “I honestly didn’t expect anything to come of it.” “Oh and that makes it all okay does it?” “I know I...” “Don’t you dare even try to wriggle out of this.” “I...” “You have done some stupid things in my time, but this? This is a whole new level of stupidity.” The voices crashed into silence. Fifteen year old Scott looked over at his one year younger...
This story actually happened but I have added some extra description for my readers’ enjoyment. My wife died suddenly 5 years ago shortly after her 53rd birthday leaving me on my own with a son and daughter both married but living away. My daughter is married and settled in the USA and my son is settled on the other side of India in Mumbai and only visited me 2 times in a year. For me Calcutta had always been my home city and as an Anglo Indian I had a good circle of friends and social...
IncestA priest and a rabbi were sitting in adjacent seats on an airplane. After a while the priest turned to the rabbi and asked, “Is it still a requirement of your faith that you not eat pork?” The rabbi responded, “Yes, that is still one of our laws.” The priest then asked, “Have you ever eaten pork?” “Yes, on one occasion I did succumb to temptation and ate a bacon sandwich.” The priest nodded in understanding and went on with his reading. A while later the rabbi spoke up and asked,...
after 8 months staying with goddess sarita . my hair was long I had medium nails with nail polish depending of goddess saritas mood and had my ears pearced and the tip of my toung pierced by suggestion of mistress payel.. it was summer and godess took a vracation from work she wanted to visit her daughter abroad so she left me at mistress saras place for 1 week .. I was shaved cleaned mistress replaced my chastity with a normal plastic chastity from long term use of old chastity with screw my...
I took in today’s outfit and recovered quickly, asking, “What about the Roclef project?” “Well you know that we need to pitch their execs our ideas for the summer campaign tomorrow at eleven, right?” she asked moving in front of my desk. “Shit that’s right. Has anyone got anything good for that yet?” I asked, trying to get my mind back to work. “There have been some ideas tossed around on the fifteenth floor but it’s all pretty lame shit. I was thinking though, You and I are the only ones...
The Prisoner Wore Panties By Michele Nylons Chapter Three - Oberst Kurt Wessel "For god sake will you two at least pretend that you like each other." Benny was exasperated. Danielle and Steven both had their roles down pat and had mastered all of the scenes, especially the scenes where they argued or fought, but their love scenes were awful. They held each other apart and pecked each other chastely. "I've told you that I'll fire you and put in the understudies unless you two...
“So what now?” the psycho chick asked. “I guess you start reading the questions from the prosecutors, and write down the how we want to ask them. You can probably help with the answers as well.” I suggested. “It isn’t as easy or as quick as that,” she said. “I’m in no hurry and the Commissar isn’t going anywhere,” I explained. “Alright let’s see what they want first,” she asked. “Who is Louie the hammer,” she asked. “I read somewhere last night that Louie was somewhere in the hierarchy...
I do not own the show The Brady Bunch, or any of the characters, as they belong to CBS and their studio partners. This is a work of fiction, a parody and contains a firm spanking of an adult, nineteen year-old male by his angry stern coach and person life instructor who has caught Greg taking his ‘ butt watching hobby to an unacceptable level where there are complaints and he might be expelled. A blown play after winning was side-stepped by his backfield in motion eying his own tight end...
She met me at her front door, a tall long legged blonde with a well shaped figure. She wore the shortest mini that allowed her pink panties to peek out of her nicely rounded bum as she led me into her massage room. All this left me speechless. I could barely greet her so took a deep breath instead. Once I’d regained composure I timidly smiled as I certainly did not want to be part of a sleazy massage parlor. However an air of professionalism was evident. A proper massage table, a variety of...
Mature“Oh fuck, huh, huhh, huhh!” Diane arched her back as Major’s tongue gave her a second exploding climax. Tina smiled at Major like a proud parent. “Tina, can you tell me how to let Major fuck me?” Brenda wanted to try. “Be glad to, first you have to decide on the position. Most dogs do it better from behind, hence the phrase ‘doggy style.’ On the other hand, you can use the normal missionary. I think we’d better use the missionary.” She looked around them at others picnicking some distance...
Disclaimer: This story is only available on Lushstories. (C) iszofia 2010 - 2012 Part 2 of “Liss”After our shower together, Liss and I spent most of the night discussing how to teach Luke his little lesson. I was wearing a white tank and a lavender lace bum hugging panties. Liss had borrowed a light blue tank top from me and had a pair of her own lacy yellow hipster panties on. I had flung it at her telling her that she had left it behind at our last sleep over.“Oh, I had been looking for...
Group SexJulie had only been working in my department for a few weeks, but already she had come under the influence of the HR manager and looked to be ensnared in her web. Perhaps a better metaphor might be that she was like a rabbit in the headlights, the way she seemed mesmerised whenever that bitch walked into the room. I had seen the same thing half a dozen times, young innocent girls just out of school turned into her acolytes, looking at her with their cow eyes every time she walked into the...
Mark’s dick was too big. It was 8inch but the width of it was what I was amazed at, almost 3.5inch. I couldn’t take it in my ass, well I couldn’t even take it in my mouth. I was trying desperately to fit that thing in my mouth, all I could manage in mouth was only 1/4th of his whole dick, it was truely a monster dick. But I like the feel of it in my hand, I was stroking it desperately. Thinking that maybe he will cum with my handjob and blowjob and I don’t have to take it in my ass. I still...
Gay MaleIt felt strange this time when I walked through the gatehouse towards the Manor House. I’d walked through here almost daily for as long as I could remember, but to walk here now, knowing that the Manor House was my new residence, and that I was now the Earl sent shivers through me. It was obvious that Jeffrey was nervous, but he was still trying to pretend that he had no clue why I had him brought to the Manor House. “Jeffrey, listen very carefully to me, and think long and hard before...
It’s hard to find words to describe this teen pie beauty. Natalia is a sexy, fun, smart hottie just a pleasure to be around of her!! this spice petite blonde is dress in red and ready for stroking, gagging and fucking, with tight body and bubble butt this slim babe is ready for all you can imagine. We talked about a lot of things, but this girl can’t take her eyes off of my dick so, I give her what her twat deserve, I take my cock deep in her throat that barely fits in her tiny red...
xmoviesforyouI thought that was it. I’d gotten caught, but it made her feel good so she didn’t burn me. I thought it was over. Months passed and we got along a lot better. It wasn’t like we were best buddies or anything, but we no longer snapped at each other and we chatted about stuff once in a while. Our parents noticed it, and expressed pride that we were growing up. Then Hannah entered a Valentine’s Day contest that was put on by a local photo studio. It was characterized as a search for...
From Man to Maid Donna and I had been living together for six months when the changes started. It was a Friday night and I was the first to arrive at our apartment after work. Then I heard a key in the front door. Donna came bounding into the living room with a huge grin on her face. I rose to greet her. She wrapped her arms around me and we kissed. "How was your day Bill?" "Same shit, different day. Answer the phone. Stare at the computer screen. Process the paperwork. ...
A Quiet Motion: The First Act In the beginning, she was naturally apprehensive and cautious. It was not her nature, but she had heard all those stories evolving from the computer venue, some merely mythical, others based in sad and frightening realities. The tales of abuse, misrepresentation, disappointment that seemed to contradict the many advertisements and polished representations offered by the many services seeking, primarily, a path into one’s financial resources and not the actual...
I was always keen on one of sis's friends, in fact her very best friend. They did everything together. The were either shopping or gossiping about the guys they had a crush on. Sis and her friend both stood about 5'6" roughly 110 lbs each and had dark hair, beautiful skin and the nicest bodies. They were the hottest girls in the neighborhood. Anyone would expect each of them to be stuck up, self absorbed girls yet they were both really down to earth. I heard them refered to as old souls, they...
Weeks passed, and the land was blanketed in pristine white snow, travel became more difficult and Kal’s routine now consisted largely of chopping firewood, tending to the animals, chopping firewood checking animal traps, chopping firewood, cleaning and processing furs to sell at market like most farmers in winter, and chopping firewood. Visits to Ikuno’s cave became rarer and Kal had taken to making overnight trips, much to Ikuno’s delight, as the trek seemed to become longer with each new...
Fantasy & Sci-FiWithin seconds her open top Camero had come to a spinning, crunching halt. The big grey box wagon in front of her car had crumpled the fenders and lights without even shuddering. Her car had bounced to one side and now its damaged nose pointed out across the sandy, cactus covered plains. She relaxed her body the shock subsiding, her nails slowly extracting themselves from the soft steering wheel leather. "Ugggghh shit!" She groaned rubbing her long aching neck. The interstate...
My wife and I are in our early 30's and have been married 5 years... Our sex life has been ok though not so exciting the last few years. We are both in good shape and work out regularly. I guess over this last year I have been wondering what it would look like to see my wife fucking another man. While I'm 6 inches with average girth, I thought she might really get off on a longer and thicker cock. After a year of discussion, I finally got her to agree to try a vibrator. From the very first time...
The temple shrine rose majestically above the ancient foliage of the Nilgiri forests in Southern India, shining brightly in the backdrop of the rising sun. The shadows of the numerous statues on the shrine depicting the glory of the forgotten civilization, gave it an eerie look. Hymns in the strange language filled the morning calm yet formed a melodious harmony with the sounds of nature. The thousand year old temple complex is the only structural remnant of a fervent religion, which at its...
As they travelled, John continued to work on the Atlatl and Bow and Arrow. While he worked on the new weapons, he continued to think about where he was and the strange way he felt. He explored his mind, if that is the right word, and tried to identify his new feeling of capability. Several times he felt as if he pushed something with his mind or transmitted a thought or desire via mind. He thought about laying his hands on the injuries and seeing within his patients as he directed the...
Jeff and I sat down and talked. He was the one person that I could tell anything to and knew for sure, he would keep it between us. He asked me if I loved Matt and about getting pregnant. I told him I wasn't really comfortable talking to him about this. "Trina, I need to know what happened to you. You wrote and told me you were dating Matt. Then I got a letter, and you told me you were pregnant and then the one that said you had your baby. Where is Matt in all this? Do you love...
I was in my office going over some cost data. Even above 7,000 feet like we were here at the Academy it gets damn hot in the summer. Most of the air conditioning units were on their last legs. I was trying to figure out the cheapest but still most effective way of renovating the HVAC units at the school. There was a knock on my door. Surprised I got up and opened it. Standing in the hallway was one of the girls. She had a beautiful face, long straight dark hair and what appeared to be a...
Happy Camper By Naughty Venus Allow me to introduce myself, my name is Nikki. I have a little fetish I'd like to share with you, woman to woman. I form platonic relationships with men so that they will tell me thier fuck stories while I masturbate. My friend Ron had an interesting experience recently during his move when he was on his way to Florida. Here's what he had to say. "I was drivin’ down the road and I was almost there, but I had to piss real bad so I pulled over at the rest stop . I...
Love StoriesBy : Sandystar143 Hi everybody my name is Sandy and this is my 2nd story. First of all i thank everybody for your feedbacks on my last story “aunti ki beti ko choda”. I would like give my introduction to new readers on this great website, I am tall and fit guy wit average body I am studying b.com 3rd Sem in bijapur district which is in Karnataka. As I told u guys in last story that I was having a relation wit my aunt’s daughter, and now this story is about that my same aunt. My aunt stays in...
IncestAt the end of October our literary agent called. Our book had “tested well” (whatever the hell that meant) and the initial publication run had been increased. Now they wanted to do a book tour and wanted to schedule us for this. So far, we had been conversing on a conference call, but at this I scratched my head and asked the agent to take the train down with details. Then I called Harry down at UMBC and asked him what he thought about this. “Well, I can’t do it! It’s the end of the semester...
Hello, hello! Welcome to part TWO in Episode 104 of GangBangCreampie.com. We all know it’s everyones favorite part, so without further ado, lets watch our petite blue eye’d beauty get the fuckin’ fillin’ and feeding’ on. We get to see #Cocksmen eLmO every-so gently laying our gangbang girl down on the pedestal, her pussy is hanging out of that sexy outfit.. and those stockings. That’s pretty good sign that she’s ready to get plowed, and plowed she gets....
xmoviesforyouChapter 4 Alice Peters I slept somewhat fitfully that night. A few bizarre dreams had overtaken me. In one of them Sam and I were getting married though she was the groom and I was the bride. That dream in particular woke me up and I stared into the darkness for a few minutes before realizing that all was well and drifted back into dreamland. Sunday morning I awoke quite refreshed. I looked at the clock on my night stand and it read 10:00 AM. That couldn't be right, could it? I'd...
_______________________________________________________________________________________________ Different Dads, Different Daughters - Chapter 1 At 16, Patty had grown and developed into a shapely young lady, 5' 4" tall, 105 pounds, with all the right bumps and curves. Her straight light auburn hair hung down to point halfway between her shoulder blades and the top of her firm little bubble butt. She sported a soft, oval-shaped face with high cheeks and turned-up...
Where do I start, I'm 48 gay, single & have a thing for hot young guys, as do many of my type, I have recently taken up swimming at the local pools, & have noticed there are a lot of young fit Korean & Japanese lads that go there, over the last couple of months I watch them get undressed, one day, right in front of me one Asian lad stripped right off in front of me & sat naked, on the bench waiting for the showers to become available, the thing is he bent forward, when he did...
The news came just the other day, and still I have no real idea of what I'm doing. A letter arrived and only said that I have been given a house after a old relative passed away. Strangely enough, I've never heard of him. Apparently, from a few other family members, I learned that he was a very secluded man and never interacted with the family much. It is still strange that I was chosen to inherit the estates, but with him having no heirs, I guess it had to be someone. But why me? The taxi...
BDSM** This is the fifth story in this series. To really understand what she is doing I suggest you read the other four chapter's first, but it is not essential. This chapter has some kinky sex and some genuine love making. The character development having occurred in previous chapters... along with lots of nasty sex. Comments are very much appreciated. I have tried to be careful with my use of the English language, however I am not a professional writer and it is my second language. Please...
She came strutting by with several other girls, talking loudly. Her shirt was unbuttoned more than it ought to be and her tie hung loose, against the dress code. I’d reminded her multiple times about it and she continued to defy the rules. Perhaps it was time to teach the girl a lesson. “Amelia, detention in my office after school, you’re in violation of the dress code yet again.” She seemed startled, but murmured a soft, “Yes sir.” I wasn’t usually one for punishments but there was...
Hi, I am Vema, 26 years old from Bangalore. I am working in a reputed company. This is the story of how I fucked my HR manager at her flat. Her name is Swapna and she is 27 years old. She has features that look like actress Charmi Kaur. Her boobs are 36C and everyone in the office has a crush on her. I am very close to her due to my work. She trusts me and treats me as a good friend. I am fascinated by her boobs and can’t help staring at them. Now due to this Corona lockdown, we are all forced...
Amy Nielsen wasn’t like regular girls. She was shy and kept to herself. She liked to draw scary comics and dressed differently. The only color you’d see in her closet was black. Her mother and father thought she spent too much time by herself. She was a good student and maintained high marks. Her parents let her experiment with her look and didn’t get too involved with what she’d come up with to wear. Her hair was often different colors and she liked black eyeliner. She was interested in...
Steph talked to Fitz about another tattoo. “Phil is just where I want him to be. I can do whatever I like. And I want another tattoo. Not something hidden away either. I want something big and bold.” “Well,” said Fitz, “I’ve got lots of ideas. Let’s go to the parlour and have a look. Anything in particular?” “I want a tiger. I love how they move. Either across a shoulder and down my arm or across my bum and hip going down a leg. Probably the shoulder, though. I want to keep my bum and my back...
FetishSOMETHING EXTRA I was sitting down to supper when the phone rang. Carol Dunn had clogged her kitchen sink, and wanted it snaked that night. And if I could come out tonight there would be something extra. Carol was a bit eccentric but very well off, and I knew she would pay whatever I would charge, so I was at her Gothic house in just over 30 minutes. I had the drain clear in just under an hour, and charged her $175. "You did such a fine job, I'd like to give you something extra,"...
Bill's mind was made up. He was going to get in on the hot action around here. So he dragged the chair away from the dressing table and sat on it, facing the bed. "Come here," he said to his wife. "Suck my cock." Ellen smiled sensuously and sank to her knees between his hairy thighs. She took his thick prick in her hands and fondled his cock into hardness. Then she bent down and licked his prick affectionately until his cock was again huge and throbbing. Once his prick was rigid and...
Christine glanced out the window at the sandy-haired young man mowing her lawn and licked her lips with a little shiver. For the last week, she'd found her thoughts almost completely consumed by sex, and two people figured very prominently in those frequent fantasies. One of them — stripped to the waist with a sheen of sweat glistening on his muscular torso — pushed a lawnmower around the various obstacles in the yard. Seeing that Adam was nearly done with the yard work, Christine turned...
Ever since I met my wife I had been trying to get her to swing. I always wanted to see another man pouring the meat to her while I laid some pipe with his wife. Then I could jump on my wife and add my nut juice to her mix. She has always resisted. After five years of marriage we went to the lake to party for the weekend. We met up with some party people that had a party barge and tied up our boat and started drinking. It was getting late and a couple of guys were asking about my wife. I told...
"Thad, Madge and 'Tiffany' Tim" I squirmed uneasily in the car seat as I felt the filmy material of the dress I was wearing swish around me then felt the long dangle earrings as they brushed against my neck. "We really should be getting back, I need to get out of all this stuff," I said to Thad, feeling a little embarrassed now as we sat there parked. "You made it through the dance wearing a dress, what's another hour or so? Relax. no harm in having a couple beers is there?" he said as...
A morning surprise encounter by MaxMon Jack felt frustrated because his girlfriend did not want to have early morning sex with him before she went to work. At thirty-five years old his sex drive was still interminable as an average teenager, if not insatiable. They had sex frequently and last night was enough for her, since at six-thirty in the morning she still felt sore. She complained he was too rough with her last night in that he fucked her too hard with his big cock and she needed more...
The onset of spring had not brought new hope to Ellie. She had given it everything she had, but it wasn't enough, and she just knew that Bert would not be coming back from this trip. Who left on business trips on Friday evening, anyway? It was the fifth time he had done that. She and Emma had talked endlessly about her marriage problems, of course, and she had been getting counseling. He wouldn't go. The counsellor had been brutally frank with her. "I believe Bert feels like he is in a...
ExpressVPN ain’t the type of site I typically review here at ThePornDude. After all, their website is completely SFW and even family-friendly. Load that sucker up and you won’t find a single penetrated butthole, bare ass or even a stray nipple. The wholesome front-page graphics look more like something from one of those motivational posters they put up at the office than the cum-drenched hardcore bukkake orgies that I normally review around here. The thing is, any tool is only as wholesome as...
Best VPN Sitesvisit on www.papahaxx.com to see top rated stores video gallery etcThe stories really got me thinking about my fantasies concerning my mother. I was just curious about i****t when I discovered this site and I had no prior i****t experience to share until last week.From as far as I can remember, I always looked at mom as just regular ol'mom - until I hit puberty. I started noticing all the different things that separated boys from girls: tits, round hips and ass, and of course, their sweet and...
hi i m Sahil here from delhi I am a good-looking guy of 25 ears old, 5.7 a bit shy to start with but very easy going it happened last year in the month of June. I was my cousins 21st birthday. Her name is shikha. She lives with her mother and her elder sister Ritika, her brother is studying in Pune and her father is working on a ship. They live in a very big house. Her mother is cousin sister of my mother both sisters are very good looking. shikha is a little bit reserved type. ritika and...
Carly sat on her hotel bed watching some documentary on the TV. She had been trying to call Sam for half an hour. Then she tried calling Freddie. Same thing, it went straight to voicemail. She a left a message for both of them, figuring they had their phones off while they were "together" or something. A little concerned that she couldn't reach her friends, Carly stretched out on the bed and waited for one of them to call her back. She fell asl*ep sometime around 10.She woke up at midnight when...
Alyssa sat in the Co-pilots chair, plotting the course to Olympus shipyard. She was reflecting to herself on the remarkable recent turn of events. Of course, there was all that business with her body changing so dramatically, her new boobs being a constant source of delight. However, there was something else that she had been finding far more surreal. She had begun to hear voices. It had started off innocuously enough, a week or so after she had been forced to escape from Karron and John had...
We sat there, having our drinks. And we chatted. It was already 30 minutes. B4: “Bara koto chudchhe go tomar girlfriend k. Amra r pabo to?” (How long that bastard is going to fuck your girlfriend? Are we going to get any chance after this?) Arun: “O niye chap nei. Or prochur energy ache. Ki bolo Ujhyo?” (That is not a problem. She has a lot of energy. What do you say, Ujhyo?) I smiled. B4: “Baniyechho mairi maal ta k!” (You have made a slut out of her!) Me: “Dada maal bananoi thake. Khuje ber...