SARA
- 2 years ago
- 38
- 0
Sara
Mi chiamo Sara, ho ventidue anni e studio Lettere e Filosofia qui a Milano. Mia madre ? francese, mio padre? italiano. I miei genitori vivono e lavorano a Nizza, la citta? in cui e nata mia madre, ed in cui sono nata anche io.
Finito il liceo, mi sono trasferita in Italia per frequentare l?universita?. Desideravo conoscere meglio il paese di mio padre e cos? ho preferito Milano a Parigi. Parlo correttamente l?italiano oltre al francese, percio? non ho problemi di lingua.
Sono alta un metro e sessantasette centimetri, ho i capelli biondi e lisci, li porto lunghi ben oltre le spalle. Sono magra. Il mio fisico ? snello ed atletico.
Ho sempre praticato sport in Francia: pallavolo, nuoto, e ginnastica artistica. Ora, per tenermi in forma, frequento abitualmente la piscina di un circolo sportivo vicino casa, qui a Milano. Ci vado tre volte a settimana, e nuoto per un?ora e mezzo ogni volta.
Anche se non spetta a me dirlo, sono una ragazza molto carina: le mie gambe sono lunghe ed affusolate; ho il ventre piatto, ho i seni piccoli ma sodi e un sedere alto e tondo. Le linee del mio viso sono delicate, i tratti del mio profilo regolari; ho gli occhi color nocciola e due deliziose fossette sulle guance.
Qui a Milano dicido da piu? di due anni un appartamento, in periferia, con Marika che ha la mia stessa eta? e che studia medicina. Il suo sogno ? diventare chirurgo. La sua famiglia, composta da padre, madre, e due sorelle piu? piccole, risiede a Trieste.
Con Marika divido a meta? tutte le spese di casa: l?affitto, la luce, il gas ed il condominio.
Andiamo molto d?accordo forse perch? siamo molto diverse. Io sono dolce, pigra e a volte pasticciona: ho la tendenza a perdermi in un bicchier d?acqua. Marika invece ? severa, precisa ed ha una personalita? molto forte: affronta ogni sfida a viso aperto, non si tira mai indietro, e nei momenti difficili ? molto generosa: offre aiuto e conforto senza chiedere nulla in cambio.
Ho un ragazzo a Nizza, si chiama Didier. Ha due anni piu? di me e lavora come programmatore in una ditta di computer. E? alto, biondo, e stiamo insieme da sempre; ? l?unico ragazzo con cui sono stata in vita mia.
Marika invece ? lesbica ed ? una femminista convinta. Il pomeriggio in cui ci siamo conosciute, abbiamo risposto lo stesso giorno al medesimo annuncio sul giornale per l?affitto dell?appartamento, ha messo subito in chiaro questo punto.
Mi sono sentita immediatamente conquistata dalla sua forza d?animo, dalla schiettezza, e dal coraggio con cui affronta i destini del mondo.
Tutto ? cominciato quattro mesi dopo l?inizio della nostra convivenza. Avevamo istituito dei turni per pagare l?affitto e le bollette: un mese lei, un mese io; ed anche oggi ci regoliamo cos?.
Era fine Aprile.
Didier veniva in Italia per la prima volta, aveva voglia di vedere la citta? e di divertirsi il piu? possibile. Chiesi a Marika di lasciarmi l?appartamento per i cinque giorni in cui sarebbe rimasto. Lei fu felice per me e senza esitare o fare storie acconsent?. Mise poche cose in uno zainetto e si trasfer? da una sua amica.
Cos?, Didier ed io, abitammo insieme.
Trascorremmo le giornate in giro su e giu? per Milano dividendo il nostro tempo tra locali, discoteche, cinema e ristoranti, togliendoci ogni sorta di capriccio.
Solo dopo la sua partenza contai i miei soldi e mi resi conto di aver speso quasi tutto. Non evevo piu? un euro in tasca per le bollette e l?affitto.
Ero mortificata. Ero rimasta al verde. Dovetti confessarlo a Marika quando torno?.
Il padrone di casa venne (giustamente) a reclamare i suoi soldi ed arrivarono puntuali i bollettini di luce e gas. Marika dovette sborsare di tasca sua e fu costretta a rinunciare ad un viaggio a Parigi che aveva programmato con una sua amica.
Tutto accadde una sera nei giorni successivi a questo piccolo disastro che avevo combinato.
Marika ed io ce ne stavamo sole solette in casa. Non aspettavamo visite. Fuori pioveva a dirotto; il cielo era color buio piombo, tenevamo le luci soffuse e un cd di musica classica a basso volume sullo stereo acceso.
?Sara, toglimi una curiosita??come hai potuto sperperare tutti i soldi dell?affitto e delle bollette in soli cinque giorni?? mi domando? ad un certo punto.
Non era arrabbiata. Il tono della sua voce era suadente. Indagatore. Quasi seducente per certi aspetti. Ricordava un po? quello dell?ispettore Derrik. Gentile, affabile, ma inflessibile.
?Scusa Marika, non ci ho proprio pensato; avevo la testa tra le nuvole mentre spendevo, ma non preoccuparti, i prossimi due mesi paghero? io l?affitto e tutte le bollette. Ho telefonato a mio padre e lui mi ha fatto un accredito in banca.? le spiegai.
?Il tuo difetto, Sara, ? che manchi di disciplina. Sei una ragazza viziata.?
Marika mi rimprovero? con aria dolce ma decisa. A me sembro? di essere tornata bambina a stare l? davanti a lei.
?Per colpa della tua sbadataggine, ho dovuto rinunciare al viaggio a Parigi.? disse.
?Lo so, e mi dispiace molto.? le dissi io.
?Secondo me, meriti una punizione.? furono le sue parole.
Non credevo a quello che diceva. Rimasi a guardarla, ferma come una statua di sale. Il cuore prese a battermi forte. Una punizione? Mi domandai. Mi pareva assurdo, e che tipo di punizione? Una punizione corporale? Eppure qualcosa in me, una parte di me stessa, nascosta nel profondo, desiderava vedere cosa sarebbe successo.
Guardai Marika. Era bella; portava i capelli castani tutti perfettamente tirati dietro la nuca, legati con una coda precisa. Gli occhi azzurri avevano un?espressione decisa, la bocca, piccola a forma di cuore, aveva assunto una smorfia molto sexy.
?Cosa vuoi che faccia?? le domandai.
Stavolta quasi non credevo alle mie, di parole.
Marika non perse tempo, si mise seduta sul divano.
?Vieni qui; sdraiati a pancia sotto sulle mie ginocchia, ti daro? una bella sculacciata.? Disse.
Sorrise soddisfatta. Come se mi avesse detto la cosa piu? normale del mondo.
Rimasi sorpresa, ero incerta. Non sapevo cosa fare. C?era qualcosa di seducente in quel momento in lei.? Non sono mai stata particolarmente attratta dai corpi femminili, ci avevo pensato a volte, nelle mie fantasie piu? segrete, come capita a molte ragazze, ma la mia coinquilina in quel momento era davvero affascinante, ed il senso di colpa per averle fatto perdere il viaggio a Parigi mi tormentava. Mi sentivo in debito con lei. Volevo ripagarla in qualche modo.
Fisicamente Marika non ? proprio bellissima. Piu? bassa di me, non pratica sport, e forse ? leggermente in sovrappeso. Non si trucca mai. Non bada troppo alla moda, il suo stile nel vestire ? sobrio. Pero? nell?insieme ? carina. Molti ragazzi, non conoscendo i suoi orientamenti sessuali, l?hanno corteggiata, ma sempre invano, da quando la conosco.
?Allora?? mi domando? ?Accetti la tua punizione??
?S?? le dissi io.
Il mio fu quasi un sussurro. Una voce che proveniva da una parte nascosta di me stessa.
Mi mossi e mi sdraiai a pancia sotto sulle sue ginocchia. Il sedere in alto, il viso rivolto alle dozzinali mattonelle del pavimento. Non ero mai stata sculacciata in vita mia. Ero curiosa ed incredibilmente mi sentivo eccitata. La mia micetta si stava svegliando.
Marika mi afferro? i pantaloni per l?elastico, ne indossavo un paio della tuta, e me li tiro? giu? a meta? delle cosce.
?Che fai?!? le domandai voltando il viso indietro appena un po?.
?Riceverai la tua punizione a culo nudo, Sara.? disse lei, semplicemente. Sorridendo.
Cos? dicendo mi afferro? le mutandine, ne portavo un paio di cotone, tutte rosa, molto carine, e le abbasso? con un gesto deciso.
?Oh no!? protestai, non troppo convinta in verita? ?Ti prego non cos?, mi vergogno!? le dissi, mentre diventavo rossa come un peperone.
?Silenzio? fece Marika ?questo ? il modo migliore di sculacciare le ragazze viziate.?
Sicuramente era un?esperta di queste situazioni. Chissa? quante volte aveva sculacciato le sue amanti. Pensai. Piu? che una punizione era certamente un gioco erotico. Tutto da scoprire.
Rimanemmo l?, come sospese nel tempo; la tensione era palpabile nell?aria. Era un momento bellissimo. Tutto da gustare.
Trascorsero una manciata di secondi, silenziosi e carichi d?attesa. Poi tutto accadde.
La tensione come per magia si dileguo?. Marika comincio? a colpire il mio sedere nudo.
Colpiva con la mano aperta e ci sapeva fare. Le sculacciate non erano forti, ma molto precise e cadenzate. Presto il sedere comincio? a bruciarmi e presi a piangere come una bambina e a chiderle di smettere.
Ero anche eccitata pero?. Enormemente. Mi sentivo tutta bagnata. Un po? per la punizione, un po? per la mia nudita?. Cominciai anche a muovermi per cercare di sottrarre il mio culetto ai colpi e cos? le regalai alcuni interessanti scorci della mia micetta.
Marika non si fece impietosire. Non bado? alle mie dolcissime lacrime, e continuo? a colpire. Era consapevole di quanto mi fossi eccitata. Ed era eccitata a sua volta.
La sculacciata duro? in tutto dieci minuti. Alla fine il mio culetto era in fiamme.
?Ora ringraziami? disse, alla fine.
?Grazie Marika? feci io. Il mio visino sconquassato dai singhiozzi.
Mi tirai su. Avevo ancora le mutandine abbassate e le concessi la visione, stavolta totale, della mia micetta tutta bionda. Marika sorrise e sembro? apprezzare.
?Ora vai in camera tua? mi disse ?ti chiamero? quando sara? pronta la cena.?
Mi voltai mostrandole il culetto tutto rosso, poi mi tirai su le mutandine ed i pantaloni della tuta ed andai in camera mia. Fui confinata in punizione proprio come una bambina cattiva. Mi sdraiai sul letto a pancia sotto, mi abbassai di nuovo la tuta e le mutandine e rimasi con il sedere scoperto, la porta chiusa. Non potei fare a meno di toccarmi. Raggiunsi quasi subito un poderoso orgasmo. Pensai che anche Marika si stesse toccando, con le mani infilate nelle mutandine, in camera sua. Questo pensiero mi mando? in estasi.
Da quel giorno, Marika, mi sculaccia con una certa regolarita?.
Succede sempre per piccole cose; dimenticanze, errori di poca importanza: per il disordine che lascio dentro casa quando non lavo i piatti e li abbandono ammonticchiati nel lavello, oppure quando dopo la doccia lascio il bagno sottosopra, l?accappatoio in giro, il pavimento bagnato. Quello delle sculacciate ? un gioco erotico che abbiamo inventato e che eccita e soddisfa da moririe tutte e due.
A volte sono io che la provoco deliberatamente. Per ricevere la punizione che merito.
Una volta, lo scorso anno, d?estate, eravamo in piscina. Non quella che frequento abitualmente per fare sport. Era la piscina di un grande albergo dalle parti di Bolzano. Eravamo in gita un finesettimana per rilassarci un po? ed avere una tregua dal caldo insopportabile che assediava Milano.
Indossavo un costume nuovo a due pezzi. Lo avevo comprato due giorni prima in un negozio del centro. Era nero e mi stava benissimo. Metteva perfettamente in risalto il mio ventre piatto e le curve del mio sederino. Vidi due ragazzi entrare dal cancelletto e li vidi mettersi seduti a bordo vasca. Erano indiscutibilmente belli. Alti, con i capelli neri, sui venticinque anni. Mi misi a fere un po? la civetta, non che m?interessassero, sono fedele a Didier, ma il mio obiettivo era provocare Marika.
Incontrai per un paio di volte lo sguardo di quei due, poi mi girai a pancia sotto sul lettino. Il costume, attillato e sexy rendeva il mio culetto davvero provocante. Con la coda dell?occhio mi accorsi che i ragazzi avevano gradito il mio cambio di posizione. Sorridevano e si davano di gomito.
Marika, sdraiata sul lettino vicino al mio, si accorse della mia manovra e mostro? una certa insofferenza. Prese a sfogliare rapidamente le pagine della rivista di musica e spettacolo che stava leggendo.
?Ho sete, vado a prendere delle bibite.? le dissi poco dopo.
?Va bene Sara.? fece lei un po? seccata.
Mi alzai e camminai lentamente; invece di imboccare il vialetto davanti a me, circumnavigai la piscina, passando deliberatamente davanti ai due ragazzi.
Li oltrepassai e riuscii a percepire il loro sguardo eccitato che puntava sul mio sedere. Nel bar dell?albergo comprai due bibite e tornai indietro. Ripassai davanti a quei due, camminando lentamente, con aria provocante. Poi mi stesi di nuovo accanto a Marika.
?Potresti smetterla di comportarti come una sgualdrina? Ti ricordo che hai gia? un ragazzo? mi fece.
La sua irritazione era salita. Ero molto eccitata.
?Ho caldo, sono in vacanza, e faccio il cazzo che mi pare!? le dissi, per completare l?opera.
?Va bene signorina, te la sei cercata. Se vuoi comportarti come un?insolente puoi farlo quando io non ci sono. Ma quando sono presente non tollero certi atteggiamenti e tantomeno il turpiloquio. Sarai punita.? Disse posando in terra la rivista che stava sfogliando.
Erano le parole che volevo sentire. Non vedevo l?ora di trovarmi stesa sulle sue gambe e di essere sculacciata. Marika mi avrebbe portato su in camera, si sarebbe seduta sul letto e l? avrei ricevuto la mia giusta punizione.
Mi sbagliavo. Marika aveva in mente qualcosa di ancora piu? eccitante.
?Vieni sulle mie ginocchia? disse mettendosi seduta sul lettino ?riceverai qui, davanti a tutti, la tua punizione.?
?Cosa?!? le dissi sbalordita. ?C?? gente!? feci guardando attorno.
Sul bordo della piscina sostavano, oltre ai due ragazzi, una decina di persone. Due coppie adulte e alcuni anziani, nessun bambino o minorenne.
?Muoviti Sara o la tua punizione raddoppiera?? si limito? a dire Marika.
Aveva lo sguardo eccitato. Non vedeva l?ora di avermi a culo nudo, sdraiata sulle sue ginocchia.
?Ma, mi vedranno tutti. Mi vergogno! Ti prego andiamo in camera? le dissi.
?Se hai avuto il coraggio di fare la civetta, avrai anche il coraggio di ricevere la tua punizione in pubblico. E in fin dei conti non mi sembra una cosa cos? grave, ti vedranno solo il culetto.?
?Ma??
?Muoviti? disse tagliando corto.
Mi alzai lentamente, e presi la consueta posizione sulle sue ginocchia. Diventai rossa fino alla punta delle orecchie per la vergogna. Le persone presenti si girarono tutte verso di noi incuriosite.
Marika afferro? le mutandine del mio costume per l?elastico e con un gesto rapido le tiro? giu?, fino alle ginocchia. Mi scopr? il culetto davanti a tutti i presenti. Molti risero. Pensai che sarei morta per la vergogna. Dopo alcuni istanti che mi parvero interminabili, Marika comincio? a sculacciarmi. Colpiva le mie terga come se niente fosse, davanti a tutti. Mi sforzai di resistere, di tenere duro, per orgoglio, ma poi dovetti cedere: cominciai a lamentarmi e a piangere e a chiderle di smetterla. Ovvio ero anche eccitatissima.
Le persone presenti si avvicinarono e formarono un piccolo capannello. Erano ad un paio di metri da noi. Serrai per un momento le natiche. Sentivo tutti gli occhi dei presenti fissati sul mio culo.
?Ma quanti anni ha la sua amica?? domando? una signora anziana rivolgendosi a Marika.
?Ventuno? rispose Marika fermando per un momento la sculacciata.
?E a ventuno anni si prende una sculacciata?? domando? quell?impicciona.
?Certo. Se lo ? meritata.? Rispose la mia amica. ?Si ? comportata in maniera molto maleducata.? aggiunse.
Molti risero. I due ragazzi di prima gurdavano increduli ed eccitati.
?E? giusto!? sentenzio? un signore sulla cinquantina. ?Le ragazze di oggi sono maleducate. Non hanno freni, pensano di poter fare tutto quello che vogliono.?
?E? vero. Ai miei tempi le ragazze sapevano come comportarsi? disse una signora sulla sessantina.
Incredibile. Marika aveva riscosso successo. Aveva ottenuto l?approvazione dei prsenti.
?E quante sculacciate le darai a questa signorina insolente?? domando? un?altra signora, grassa, con un paio d?occhiali da sole fuori moda, e l?aria invidiosa.
?In genere la sculaccio per dieci minuti? disse Marika.
Tutti risero. Poi la mia amica riprese a colpire il mio sedere sotto lo sguardo eccitato e divertito degli astanti. Furono i dieci minuti piu? lunghi (e piu? eccitanti) della mia vita.
?Basta cos?? fece poi.
Scatto? un applauso spontaneo delle persone l? presenti. Ero eccitata da morire ed umiliata come non mai. Dovevo essere un vero spettacolo: una ragazza carina, di ventun anni, piegata col culetto tutto rosso. Ero sicura che anche tutti i presenti si fossero eccitati, uomini e donne. Mi tirai su lentamente. Cercai di coprirmi come potevo, mi affrettai a tirarmi su il costume ma sicuramente riuscirono a vedermi nuda anche davanti almeno per qualche istante.
?Torna in camera Sara. Ti raggiungero? piu? tardi.?
?S?? dissi io, sollevata all?idea di togliermi dall?imbarazzo.
Camminai a testa bassa mentre le persone l? presenti ridacchiavano divertite. Tornai in camera, mi sdraiai sul letto e mi toccai. Raggiunsi subito l?orgasmo.
Didier non sa niente di questo giochino delle sculacciate che c?? tra Marika e me. E? un nostro segreto e tale rimarra?. Un segreto fra noi ragazze. La cosa incredibile ? che tra Marika e me non c?? mai stato niente di fisico, nemmeno un bacio. Solo un legame forte e sincero una vera amicizia, considero Marika la mia migliore amica, e, appunto, qualche sculacciata.
La mia macchina ? una Micra. Usata ma tenuta in ottime condizioni. Marika non possiede un?automobile, non ha nemeno la patente. Un pomeriggio eravamo imbottigliate in mezzo al traffico; una delle sue ragazze, Alina, ci stava aspettando. Aveva sostenuto un provino in un?agenzia di moda dalla parte opposta della citta?, e Marika ed io, con la mia Micra, stavamo andando a prenderla. Alina avrebbe cenato a casa nostra.
Ad un certo momento un vigile allungo? la sua paletta rossa e mi fece cenno di accostare. Si avvicino?, abbassai il finestrino e mi chiese i documenti. Controllo? scrupolosamente patente e libretto e si accorse che la mia macchina non aveva passato la revisione. Mi ero completamente dimenticata. Mi fece la multa e fui costretta ad entrare in un?officina, l? vicino, per mettermi subito in regola. Cos? perdemmo piu? di un?ora. Alina fu costretta prendere un taxi per arrivare a casa nostra.
Prima di cena, Marika, volle tornare sull?argomento.
?Per colpa della tua dimenticanza, Sara, Alina ? stata costretta a prendere un taxi e a spendere 50 euro.?
?Lo so, mi dispiace, posso restituirti i soldi, Alina? dissi io.
?Oh, non preoccuparti? mi disse subito la modella.
?Non ? per i soldi, ? per il principio.? puntualizzo? Marika. ?Penso tu debba essere punita, Sara.?
Mi sentii confusa. Sarei stata punita alla presenza della giovane modella? Mi chiesi se Alina fosse al corrente delle sculacciate, e se anche lei ne avesse mai ricevute da Marika. Decisi di stare al gioco.
?S? Marika, puniscimi? borbottai ad occhi bassi.
?Visto che hai danneggiato Alina, sara? Alina stessa a punirti!? sentenzio? Marika, sorprendendomi ancora una volta.
Guardai Alina che sorrideva maliziosamente. Era davvero bella: brasiliana, di venticinque anni, mulatta, la pelle liscia, le cosce tornite, le labbra carnose, i capelli ricci e neri. Aveva mani lunghe ed affusolate, le unghie molto curate e dipinte di rosso.
?Accetti di essere sculacciata da me?? mi domando?.
?S? Alina.? le dissi senza esitare.
Alina si mise seduta sul divano. Io, sotto lo sguardo eccitato di Marika, presi la consueta posizione, sulle ginocchia della modella.
Alina mi sgancio? i jeans e me li abbasso?. Poi mi tiro? giu? le mutandine. Diventai tutta rossa per la vergogna, non mi sono mai abituata a stare a culo nudo, ? una cosa che mi imbarazza tantissimo anche oggi, ma che mi eccita da morire. Fa parte della mia punizione.
Dopo un momento di esitazione Alina comincio? a sculacciarmi. I suoi colpi erano piu? radi ma piu? forti di quelli che mi da Marika. Come sempre cercai di resistere e come sempre dopo un po? dovetti cedere: cominciai a singhiozzare e a chiederle di smetterla. Ovviamente ero uno spettacolo. Marika ed Alina erano eccitate da morire. Anche io lo ero. Il pensiero di essere sculacciata da quella bellissima modella brasiliana mi stava mandando sulla luna per la felicita?.
La mia punizione duro? per i consueti dieci minuti. Alla fine il mio culetto era tutto rosso come sempre capita in queste occasioni. Poi Marika mi diede il permesso di alzarmi. Anche in questa circostanza mostrai la mia micetta, prima di tirarmi su le mutandine ed i jeans. Poi fui congedata. Andai in camera mia, chiusi la porta e infilai una mano nei jeans fin sotto le mutandine. Mi toccai e venni per due volte di fila, mentre immaginavo che in salotto Alina e Marika si stessero baciando eccitate.
Quelle che ho raccontato sono solo alcune tra le sculacciate piu? eccitanti e divertenti che ho ricevuto da Marika. Ce ne sono state altre?
Marika continua a sculacciarmi di tanto in tanto, e ogni volta che ho ricevuto una sculacciata non vedo l?ora che ne venga un?altra!
Sara
Mi chiamo Sara, ho ventidue anni e studio
Lettere e Filosofia qui a Milano. Mia madre ? francese, mio padre? italiano. I miei genitori vivono e lavorano a
Nizza, la citta? in cui e nata mia madre, ed in cui sono nata anche io.
Finito il liceo, mi sono trasferita in
Italia per frequentare l?universita?. Desideravo conoscere meglio il paese di
mio padre e cos? ho preferito Milano a Parigi. Parlo correttamente l?italiano
oltre al francese, percio? non ho problemi di lingua.
Sono alta un metro e sessantasette
centimetri, ho i capelli biondi e lisci, li porto lunghi ben oltre le spalle.
Sono magra. Il mio fisico ? snello ed atletico.
Ho sempre praticato sport in Francia:
pallavolo, nuoto, e ginnastica artistica. Ora, per tenermi in forma, frequento
abitualmente la piscina di un circolo sportivo vicino casa, qui a Milano. Ci
vado tre volte a settimana, e nuoto per un?ora e mezzo ogni volta.
Anche se non spetta a me dirlo, sono una
ragazza molto carina: le mie gambe sono lunghe ed affusolate; ho il ventre piatto,
ho i seni piccoli ma sodi e un sedere alto e tondo. Le linee del mio viso sono
delicate, i tratti del mio profilo regolari; ho gli occhi color nocciola e due
deliziose fossette sulle guance.
Qui a Milano dicido da piu? di due anni
un appartamento, in periferia, con Marika che ha la mia stessa eta? e che
studia medicina. Il suo sogno ? diventare chirurgo. La sua famiglia, composta
da padre, madre, e due sorelle piu? piccole, risiede a Trieste.
Con Marika divido a meta? tutte le spese
di casa: l?affitto, la luce, il gas ed il condominio.
Andiamo molto d?accordo forse perch?
siamo molto diverse. Io sono dolce, pigra e a volte pasticciona: ho la tendenza
a perdermi in un bicchier d?acqua. Marika invece ? severa, precisa ed ha una
personalita? molto forte: affronta ogni sfida a viso aperto, non si tira mai
indietro, e nei momenti difficili ? molto generosa: offre aiuto e conforto
senza chiedere nulla in cambio.
Ho un ragazzo a Nizza, si chiama Didier. Ha
due anni piu? di me e lavora come programmatore in una ditta di computer. E?
alto, biondo, e stiamo insieme da sempre; ? l?unico ragazzo con cui sono stata
in vita mia.
Marika invece ? lesbica ed ? una femminista
convinta. Il pomeriggio in cui ci siamo conosciute, abbiamo risposto lo stesso
giorno al medesimo annuncio sul giornale per l?affitto dell?appartamento, ha
messo subito in chiaro questo punto.
Mi sono sentita immediatamente conquistata
dalla sua forza d?animo, dalla schiettezza, e dal coraggio con cui affronta i
destini del mondo.
Tutto ? cominciato quattro mesi dopo l?inizio
della nostra convivenza. Avevamo istituito dei turni per pagare l?affitto e le
bollette: un mese lei, un mese io; ed anche oggi ci regoliamo cos?.
Era fine Aprile.
Didier veniva in Italia per la prima volta,
aveva voglia di vedere la citta? e di divertirsi il piu? possibile. Chiesi a
Marika di lasciarmi l?appartamento per i cinque giorni in cui sarebbe rimasto.
Lei fu felice per me e senza esitare o fare storie acconsent?. Mise poche cose
in uno zainetto e si trasfer? da una sua amica.
Cos?, Didier ed io, abitammo insieme.
Trascorremmo le giornate in giro su e giu?
per Milano dividendo il nostro tempo tra locali, discoteche, cinema e
ristoranti, togliendoci ogni sorta di capriccio.
Solo dopo la sua partenza contai i miei soldi
e mi resi conto di aver speso quasi tutto. Non evevo piu? un euro in tasca per
le bollette e l?affitto.
Ero mortificata. Ero rimasta al verde.
Dovetti confessarlo a Marika quando torno?.
Il padrone di casa venne (giustamente) a
reclamare i suoi soldi ed arrivarono puntuali i bollettini di luce e gas.
Marika dovette sborsare di tasca sua e fu costretta a rinunciare ad un viaggio
a Parigi che aveva programmato con una sua amica.
Tutto accadde una sera nei giorni successivi
a questo piccolo disastro che avevo combinato.
Marika ed io ce ne stavamo sole solette in
casa. Non aspettavamo visite. Fuori pioveva a dirotto; il cielo era color buio
piombo, tenevamo le luci soffuse e un cd di musica classica a basso volume
sullo stereo acceso.
?Sara, toglimi una curiosita??come hai potuto
sperperare tutti i soldi dell?affitto e delle bollette in soli cinque giorni??
mi domando? ad un certo punto.
Non era arrabbiata. Il tono della sua voce
era suadente. Indagatore. Quasi seducente per certi aspetti. Ricordava un po?
quello dell?ispettore Derrik. Gentile, affabile, ma inflessibile.
?Scusa Marika, non ci ho proprio pensato;
avevo la testa tra le nuvole mentre spendevo, ma non preoccuparti, i prossimi
due mesi paghero? io l?affitto e tutte le bollette. Ho telefonato a mio padre e
lui mi ha fatto un accredito in banca.? le spiegai.
?Il tuo difetto, Sara, ? che manchi di
disciplina. Sei una ragazza viziata.?
Marika mi rimprovero? con aria dolce ma
decisa. A me sembro? di essere tornata bambina a stare l? davanti a lei.
?Per colpa della tua sbadataggine, ho dovuto
rinunciare al viaggio a Parigi.? disse.
?Lo so, e mi dispiace molto.? le dissi io.
?Secondo me, meriti una punizione.? furono le
sue parole.
Non credevo a quello che diceva. Rimasi a
guardarla, ferma come una statua di sale. Il cuore prese a battermi forte. Una
punizione? Mi domandai. Mi pareva assurdo, e che tipo di punizione? Una
punizione corporale? Eppure qualcosa in me, una parte di me stessa, nascosta
nel profondo, desiderava vedere cosa sarebbe successo.
Guardai Marika. Era bella; portava i capelli
castani tutti perfettamente tirati dietro la nuca, legati con una coda precisa.
Gli occhi azzurri avevano un?espressione decisa, la bocca, piccola a forma di
cuore, aveva assunto una smorfia molto sexy.
?Cosa vuoi che faccia?? le domandai.
Stavolta quasi non credevo alle mie, di
parole.
Marika non perse tempo, si mise seduta sul
divano.
?Vieni qui; sdraiati a pancia sotto sulle mie
ginocchia, ti daro? una bella sculacciata.? Disse.
Sorrise soddisfatta. Come se mi avesse detto
la cosa piu? normale del mondo.
Rimasi sorpresa, ero incerta. Non sapevo cosa
fare. C?era qualcosa di seducente in quel momento in lei.? Non sono mai stata particolarmente attratta
dai corpi femminili, ci avevo pensato a volte, nelle mie fantasie piu? segrete,
come capita a molte ragazze, ma la mia coinquilina in quel momento era davvero
affascinante, ed il senso di colpa per averle fatto perdere il viaggio a Parigi
mi tormentava. Mi sentivo in debito con lei. Volevo ripagarla in qualche modo.
Fisicamente Marika non ? proprio bellissima.
Piu? bassa di me, non pratica sport, e forse ? leggermente in sovrappeso. Non
si trucca mai. Non bada troppo alla moda, il suo stile nel vestire ? sobrio.
Pero? nell?insieme ? carina. Molti ragazzi, non conoscendo i suoi orientamenti
sessuali, l?hanno corteggiata, ma sempre invano, da quando la conosco.
?Allora?? mi domando? ?Accetti la tua
punizione??
?S?? le dissi io.
Il mio fu quasi un sussurro. Una voce che
proveniva da una parte nascosta di me stessa.
Mi mossi e mi sdraiai a pancia sotto sulle
sue ginocchia. Il sedere in alto, il viso rivolto alle dozzinali mattonelle del
pavimento. Non ero mai stata sculacciata in vita mia. Ero curiosa ed
incredibilmente mi sentivo eccitata. La mia micetta si stava svegliando.
Marika mi afferro? i pantaloni per
l?elastico, ne indossavo un paio della tuta, e me li tiro? giu? a meta? delle
cosce.
?Che fai?!? le domandai voltando il viso
indietro appena un po?.
?Riceverai la tua punizione a culo nudo,
Sara.? disse lei, semplicemente. Sorridendo.
Cos? dicendo mi afferro? le mutandine, ne
portavo un paio di cotone, tutte rosa, molto carine, e le abbasso? con un gesto
deciso.
?Oh no!? protestai, non troppo convinta in
verita? ?Ti prego non cos?, mi vergogno!? le dissi, mentre diventavo rossa come
un peperone.
?Silenzio? fece Marika ?questo ? il modo
migliore di sculacciare le ragazze viziate.?
Sicuramente era un?esperta di queste
situazioni. Chissa? quante volte aveva sculacciato le sue amanti. Pensai. Piu?
che una punizione era certamente un gioco erotico. Tutto da scoprire.
Rimanemmo l?, come sospese nel tempo; la
tensione era palpabile nell?aria. Era un momento bellissimo. Tutto da gustare.
Trascorsero una manciata di secondi,
silenziosi e carichi d?attesa. Poi tutto accadde.
La tensione come per magia si dileguo?.
Marika comincio? a colpire il mio sedere nudo.
Colpiva con la mano aperta e ci sapeva fare.
Le sculacciate non erano forti, ma molto precise e cadenzate. Presto il sedere
comincio? a bruciarmi e presi a piangere come una bambina e a chiderle di
smettere.
Ero anche eccitata pero?. Enormemente. Mi
sentivo tutta bagnata. Un po? per la punizione, un po? per la mia nudita?.
Cominciai anche a muovermi per cercare di sottrarre il mio culetto ai colpi e
cos? le regalai alcuni interessanti scorci della mia micetta.
Marika non si fece impietosire. Non bado?
alle mie dolcissime lacrime, e continuo? a colpire. Era consapevole di quanto
mi fossi eccitata. Ed era eccitata a sua volta.
La sculacciata duro? in tutto dieci minuti.
Alla fine il mio culetto era in fiamme.
?Ora ringraziami? disse, alla fine.
?Grazie Marika? feci io. Il mio visino
sconquassato dai singhiozzi.
Mi tirai su. Avevo ancora le mutandine
abbassate e le concessi la visione, stavolta totale, della mia micetta tutta
bionda. Marika sorrise e sembro? apprezzare.
?Ora vai in camera tua? mi disse ?ti
chiamero? quando sara? pronta la cena.?
Mi voltai mostrandole il culetto tutto
rosso, poi mi tirai su le mutandine ed i pantaloni della tuta ed andai in
camera mia. Fui confinata in punizione proprio come una bambina cattiva. Mi
sdraiai sul letto a pancia sotto, mi abbassai di nuovo la tuta e le mutandine e
rimasi con il sedere scoperto, la porta chiusa. Non potei fare a meno di toccarmi.
Raggiunsi quasi subito un poderoso orgasmo. Pensai che anche Marika si stesse
toccando, con le mani infilate nelle mutandine, in camera sua. Questo pensiero
mi mando? in estasi.
Da quel giorno, Marika, mi sculaccia con
una certa regolarita?.
Succede sempre per piccole cose;
dimenticanze, errori di poca importanza: per il disordine che lascio dentro
casa quando non lavo i piatti e li abbandono ammonticchiati nel lavello, oppure
quando dopo la doccia lascio il bagno sottosopra, l?accappatoio in giro, il
pavimento bagnato. Quello delle sculacciate ? un gioco erotico che abbiamo
inventato e che eccita e soddisfa da moririe tutte e due.
A volte sono io che la provoco
deliberatamente. Per ricevere la punizione che merito.
Una volta, lo scorso anno, d?estate, eravamo
in piscina. Non quella che frequento abitualmente per fare sport. Era la
piscina di un grande albergo dalle parti di Bolzano. Eravamo in gita un
finesettimana per rilassarci un po? ed avere una tregua dal caldo
insopportabile che assediava Milano.
Indossavo un costume nuovo a due pezzi. Lo
avevo comprato due giorni prima in un negozio del centro. Era nero e mi stava
benissimo. Metteva perfettamente in risalto il mio ventre piatto e le curve del
mio sederino. Vidi due ragazzi entrare dal cancelletto e li vidi mettersi
seduti a bordo vasca. Erano indiscutibilmente belli. Alti, con i capelli neri,
sui venticinque anni. Mi misi a fere un po? la civetta, non che
m?interessassero, sono fedele a Didier, ma il mio obiettivo era provocare
Marika.
Incontrai per un paio di volte lo sguardo di
quei due, poi mi girai a pancia sotto sul lettino. Il costume, attillato e sexy
rendeva il mio culetto davvero provocante. Con la coda dell?occhio mi accorsi
che i ragazzi avevano gradito il mio cambio di posizione. Sorridevano e si
davano di gomito.
Marika, sdraiata sul lettino vicino al mio,
si accorse della mia manovra e mostro? una certa insofferenza. Prese a
sfogliare rapidamente le pagine della rivista di musica e spettacolo che stava
leggendo.
?Ho sete, vado a prendere delle bibite.? le
dissi poco dopo.
?Va bene Sara.? fece lei un po? seccata.
Mi alzai e camminai lentamente; invece di
imboccare il vialetto davanti a me, circumnavigai la piscina, passando
deliberatamente davanti ai due ragazzi.
Li oltrepassai e riuscii a percepire il loro
sguardo eccitato che puntava sul mio sedere. Nel bar dell?albergo comprai due
bibite e tornai indietro. Ripassai davanti a quei due, camminando lentamente,
con aria provocante. Poi mi stesi di nuovo accanto a Marika.
?Potresti smetterla di comportarti come una
sgualdrina? Ti ricordo che hai gia? un ragazzo? mi fece.
La sua irritazione era salita. Ero molto
eccitata.
?Ho caldo, sono in vacanza, e faccio il cazzo
che mi pare!? le dissi, per completare l?opera.
?Va bene signorina, te la sei cercata. Se
vuoi comportarti come un?insolente puoi farlo quando io non ci sono. Ma quando
sono presente non tollero certi atteggiamenti e tantomeno il turpiloquio. Sarai
punita.? Disse posando in terra la rivista che stava sfogliando.
Erano le parole che volevo sentire. Non
vedevo l?ora di trovarmi stesa sulle sue gambe e di essere sculacciata. Marika
mi avrebbe portato su in camera, si sarebbe seduta sul letto e l? avrei
ricevuto la mia giusta punizione.
Mi sbagliavo. Marika aveva in mente qualcosa
di ancora piu? eccitante.
?Vieni sulle mie ginocchia? disse mettendosi
seduta sul lettino ?riceverai qui, davanti a tutti, la tua punizione.?
?Cosa?!? le dissi sbalordita. ?C?? gente!?
feci guardando attorno.
Sul bordo della piscina sostavano, oltre ai
due ragazzi, una decina di persone. Due coppie adulte e alcuni anziani, nessun
bambino o minorenne.
?Muoviti Sara o la tua punizione
raddoppiera?? si limito? a dire Marika.
Aveva lo sguardo eccitato. Non vedeva l?ora
di avermi a culo nudo, sdraiata sulle sue ginocchia.
?Ma, mi vedranno tutti. Mi vergogno! Ti prego
andiamo in camera? le dissi.
?Se hai avuto il coraggio di fare la civetta,
avrai anche il coraggio di ricevere la tua punizione in pubblico. E in fin dei
conti non mi sembra una cosa cos? grave, ti vedranno solo il culetto.?
?Ma??
?Muoviti? disse tagliando corto.
Mi alzai lentamente, e presi la consueta
posizione sulle sue ginocchia. Diventai rossa fino alla punta delle orecchie
per la vergogna. Le persone presenti si girarono tutte verso di noi
incuriosite.
Marika afferro? le mutandine del mio costume
per l?elastico e con un gesto rapido le tiro? giu?, fino alle ginocchia. Mi
scopr? il culetto davanti a tutti i presenti. Molti risero. Pensai che sarei
morta per la vergogna. Dopo alcuni istanti che mi parvero interminabili, Marika
comincio? a sculacciarmi. Colpiva le mie terga come se niente fosse, davanti a
tutti. Mi sforzai di resistere, di tenere duro, per orgoglio, ma poi dovetti
cedere: cominciai a lamentarmi e a piangere e a chiderle di smetterla. Ovvio
ero anche eccitatissima.
Le persone presenti si avvicinarono e
formarono un piccolo capannello. Erano ad un paio di metri da noi. Serrai per
un momento le natiche. Sentivo tutti gli occhi dei presenti fissati sul mio
culo.
?Ma quanti anni ha la sua amica?? domando?
una signora anziana rivolgendosi a Marika.
?Ventuno? rispose Marika fermando per un
momento la sculacciata.
?E a ventuno anni si prende una sculacciata??
domando? quell?impicciona.
?Certo. Se lo ? meritata.? Rispose la mia
amica. ?Si ? comportata in maniera molto maleducata.? aggiunse.
Molti risero. I due ragazzi di prima
gurdavano increduli ed eccitati.
?E? giusto!? sentenzio? un signore sulla
cinquantina. ?Le ragazze di oggi sono maleducate. Non hanno freni, pensano di
poter fare tutto quello che vogliono.?
?E? vero. Ai miei tempi le ragazze sapevano
come comportarsi? disse una signora sulla sessantina.
Incredibile. Marika aveva riscosso successo.
Aveva ottenuto l?approvazione dei prsenti.
?E quante sculacciate le darai a questa
signorina insolente?? domando? un?altra signora, grassa, con un paio d?occhiali
da sole fuori moda, e l?aria invidiosa.
?In genere la sculaccio per dieci minuti?
disse Marika.
Tutti risero. Poi la mia amica riprese a
colpire il mio sedere sotto lo sguardo eccitato e divertito degli astanti.
Furono i dieci minuti piu? lunghi (e piu? eccitanti) della mia vita.
?Basta cos?? fece poi.
Scatto? un applauso spontaneo delle persone
l? presenti. Ero eccitata da morire ed umiliata come non mai. Dovevo essere un
vero spettacolo: una ragazza carina, di ventun anni, piegata col culetto tutto
rosso. Ero sicura che anche tutti i presenti si fossero eccitati, uomini e
donne. Mi tirai su lentamente. Cercai di coprirmi come potevo, mi affrettai a
tirarmi su il costume ma sicuramente riuscirono a vedermi nuda anche davanti
almeno per qualche istante.
?Torna in camera Sara. Ti raggiungero? piu?
tardi.?
?S?? dissi io, sollevata all?idea di
togliermi dall?imbarazzo.
Camminai a testa bassa mentre le persone l?
presenti ridacchiavano divertite. Tornai in camera, mi sdraiai sul letto e mi
toccai. Raggiunsi subito l?orgasmo.
Didier non sa niente di questo giochino delle
sculacciate che c?? tra Marika e me. E? un nostro segreto e tale rimarra?. Un
segreto fra noi ragazze. La cosa incredibile ? che tra Marika e me non c?? mai
stato niente di fisico, nemmeno un bacio. Solo un legame forte e sincero una
vera amicizia, considero Marika la mia migliore amica, e, appunto, qualche
sculacciata.
La mia macchina ? una Micra. Usata ma tenuta
in ottime condizioni. Marika non possiede un?automobile, non ha nemeno la
patente. Un pomeriggio eravamo imbottigliate in mezzo al traffico; una delle
sue ragazze, Alina, ci stava aspettando. Aveva sostenuto un provino in
un?agenzia di moda dalla parte opposta della citta?, e Marika ed io, con la mia
Micra, stavamo andando a prenderla. Alina avrebbe cenato a casa nostra.
Ad un certo momento un vigile allungo? la sua
paletta rossa e mi fece cenno di accostare. Si avvicino?, abbassai il
finestrino e mi chiese i documenti. Controllo? scrupolosamente patente e
libretto e si accorse che la mia macchina non aveva passato la revisione. Mi
ero completamente dimenticata. Mi fece la multa e fui costretta ad entrare in
un?officina, l? vicino, per mettermi subito in regola. Cos? perdemmo piu? di
un?ora. Alina fu costretta prendere un taxi per arrivare a casa nostra.
Prima di cena, Marika, volle tornare
sull?argomento.
?Per colpa della tua dimenticanza, Sara,
Alina ? stata costretta a prendere un taxi e a spendere 50 euro.?
?Lo so, mi dispiace, posso restituirti i
soldi, Alina? dissi io.
?Oh, non preoccuparti? mi disse subito la
modella.
?Non ? per i soldi, ? per il principio.?
puntualizzo? Marika. ?Penso tu debba essere punita, Sara.?
Mi sentii confusa. Sarei stata punita alla
presenza della giovane modella? Mi chiesi se Alina fosse al corrente delle
sculacciate, e se anche lei ne avesse mai ricevute da Marika. Decisi di stare
al gioco.
?S? Marika, puniscimi? borbottai ad occhi
bassi.
?Visto che hai danneggiato Alina, sara? Alina
stessa a punirti!? sentenzio? Marika, sorprendendomi ancora una volta.
Guardai Alina che sorrideva maliziosamente.
Era davvero bella: brasiliana, di venticinque anni, mulatta, la pelle liscia,
le cosce tornite, le labbra carnose, i capelli ricci e neri. Aveva mani lunghe
ed affusolate, le unghie molto curate e dipinte di rosso.
?Accetti di essere sculacciata da me?? mi
domando?.
?S? Alina.? le dissi senza esitare.
Alina si mise seduta sul divano. Io, sotto lo
sguardo eccitato di Marika, presi la consueta posizione, sulle ginocchia della
modella.
Alina mi sgancio? i jeans e me li abbasso?.
Poi mi tiro? giu? le mutandine. Diventai tutta rossa per la vergogna, non mi
sono mai abituata a stare a culo nudo, ? una cosa che mi imbarazza tantissimo
anche oggi, ma che mi eccita da morire. Fa parte della mia punizione.
Dopo un momento di esitazione Alina
comincio? a sculacciarmi. I suoi colpi erano piu? radi ma piu? forti di quelli
che mi da Marika. Come sempre cercai di resistere e come sempre dopo un po?
dovetti cedere: cominciai a singhiozzare e a chiederle di smetterla. Ovviamente
ero uno spettacolo. Marika ed Alina erano eccitate da morire. Anche io lo ero.
Il pensiero di essere sculacciata da quella bellissima modella brasiliana mi
stava mandando sulla luna per la felicita?.
La mia punizione duro? per i consueti
dieci minuti. Alla fine il mio culetto era tutto rosso come sempre capita in
queste occasioni. Poi Marika mi diede il permesso di alzarmi. Anche in questa
circostanza mostrai la mia micetta, prima di tirarmi su le mutandine ed i
jeans. Poi fui congedata. Andai in camera mia, chiusi la porta e infilai una
mano nei jeans fin sotto le mutandine. Mi toccai e venni per due volte di fila,
mentre immaginavo che in salotto Alina e Marika si stessero baciando eccitate.
Quelle che ho raccontato sono solo alcune
tra le sculacciate piu? eccitanti e divertenti che ho ricevuto da Marika. Ce ne
sono state altre?
Marika continua a sculacciarmi di tanto
in tanto, e ogni volta che ho ricevuto una sculacciata non vedo l?ora che ne
venga un?altra!
It was a typical Los Angeles winter night. Raining and cold, Sara looked out at the rain-soaked streets, knowing that she would have to work tonight, rain or not. She walked out of her apartment to the corner and caught the bus 10 minutes later heading off for another night of work. Her new day job was only good for minimum wage and 20 hours a week, so she still needed her night job to make ends meet.She got to her normal area and got off. She then started her normal night work, walking two...
I met Sara through an adult personals website. I had originally posted my ad on a night I was home alone d***k and horny. So I was surprised , a month later, when I got an email. Sara lived in the same town as me, so we met on her college campus on a Friday afternoon. Initially I was disappointed in her appearance. Sara was 5’5′, kind of chubby/stocky build, small tits, short hair, average looking at best….she looked like a brick …having no distinguishable waist line. She dressed like a tomboy....
I met Sara through an adult personals website. I had originally posted my ad on a night I was home alone drunk and horny. So I was surprised , a month later, when I got an email. Sara lived in the same town as me, so we met on her college campus on a Friday afternoon. Initially I was disappointed in her appearance. Sara was 5'5", kind of chubby/stocky build, small tits, short hair, average looking at best....she looked like a brick ...having no distinguishable waist line. She dressed like a...
The one thing Sara loved was fucking. She would fuck any one anytime anywhere. It started when she was young and her dad's friend took her to his hunting cabin and fucked her for over three hours. That made her addicted and wanting more. She met him two times a week for a fuck session but it was not enough. She found a site where men wanted to fuck younger girls and when she put her picture on it she had a lot of men wanting to fuck her. Most of the men were fifty or sixty and she liked the...
It was a typical Los Angeles winter night. Raining and cold, Sara looked out at the rain-soaked streets, knowing that she would have to work tonight, rain or not. She walked out of her apartment to the corner and caught the bus 10 minutes later heading off for another night of work. Her new day job was only good for minimum wage and 20 hours a week, so she still needed her night job to make ends meet. She got to her normal area and got off. She then started her normal night work, walking two...
Sara was a little butch, you know? I don't mean she was a bull dyke, or anything, and I don't want to be thought of as judgmental about it. It's just that she had this disdain for men, dressed like a man, and generally just did not seem to radiate any femininity at all. She was also a little on the plump side, but overall not bad-looking. Even cute, in a strange sort of way. Well, she and I were co-leads on a sizable computer project in a large IS department. We worked well enough...
SARA By Charles E. Campbell CHAPTER 4 PLEASING ALICIA Tommy showed me a mat on the floor in the kitchen where I was to sleep.A dish of water sat next to the mat. He attached a pair of very stout chainsto the clasps in my breasts, and locked the chains to an eye-bolt that wasin the floor. I fell right to sleep almost the instant I lay down on the mat.Neither the dirty cracked linoleum floor nor the odd sounds from the woodskept me awake. When I finally started to awaken from my deep...
Sara was nineteen and very sexy with huge tits and a great bubble ass. XShe had been sleeping with Senator Brown for over six months. He was married with six k**s and his wife was knocked up with their seventh. The senator had a big thick cock and a thirst for sex with young girls. He always made sure they were of age and big tits. He moved Sara into an apartment close so he could stop in and fuck her any time he pleased. He would call her and tell her "I am five minutes away. Get naked." He...
I couldn’t get the thought of her out of my head. So was so beautiful to me. She had long black hair. I wondered what it would feel like running my fingers through it. Sara also had the darkest blue eyes I had ever seen. If I looked in them too long I felt I would lose myself. Her body was just perfect. I am about 5’7 and she was just an inch or two taller than me. She had long legs that always seem to have a tan. Her breasts were about the same size as mine as far as I could tell. A...
LesbianMy name is Sara and I like porn. I like porn for men, the real smut, no germ-free high-gloss productions. Only that turns me on. I like deep throat and gangbangs, slaps and humiliations, big breasts and anal scenes. Nothing is more erotic than a woman who gives everything without being boring and perfect. I hate fake excitement. Gargling and bubbling it should, the saliva must flow and the eyes can be in tears.And of course, I love to see cocks. Cocks that are getting rubbed, that slip through...
HardcoreI couldn’t get the thought of her out of my head. So was so beautiful to me. She had long black hair. I wondered what it would feel like running my fingers through it. Sara also had the darkest blue eyes I had ever seen. If I looked in them too long I felt I would lose myself. Her body was just perfect. I am about 5’7 and she was just an inch or two taller than me. She had long legs that always seem to have a tan. Her breasts were about the same size as mine as far as I could tell. A...
The feeling in the pit of his stomach grew more intense as he neared the clearing. He was early - he'd been waiting for this moment for years, in a way - and he was far too scared, too exhilarated, to be late. He was at the clearing now. It was around 15 metres wide, with thick tufty grass covering its floor. Taking a crumpled packet of cheap cigarettes from his pocket, he found he was shaking slightly in fear. The rain put paid to any efforts to light one, though, so he shoved them back...
No narration, I hope. One I wrote a while back and need some urge to continue - I have a second chapter but it needs work. I'm hoping that posting stories once more gives me a reason to write again. Callie ------------------------------------------------------------------------- The clicking and clunking of the letterbox and the slapping of envelopes onto the floor was the signal for Katy to peel away from the chair and run into the hall, immediately followed by Mr. Jangles,...
Saradas is one of those sites that caught me a little bit off guard because I didn’t immediately understand the name. I’ve reviewed countless porn sites with nonsensical, unfamiliar or foreign names that just turned out to be your typical free tubes stocked with your typical dirty movies. Maybe it’s just because free tubes are the dominant format for free adult sites, but that’s honestly what I expected here, perhaps with a South American twist. Turns out I was way off, which I would have known...
Porn ForumsWelcome to Rapbeh.com, or Sarapbeh.com, whichever one you prefer because they both lead you to the same place for Pinay sex scandals or Pinoy sex videos. What is this place all about? Well, it’s a website where people post some of the best amateur porn and scandals that arise in the Pinay sphere. You better believe that there’s a lot of kinky and sexy stuff going on here so strap up and get ready for a ride that you’re going to remember. Maybe because you enjoyed it or maybe because you...
Asian Porn SitesSarada Hentai! Do you crave a fuck load of hentai that you can get off to? Then you probably love reading hentai issues and watching hentai videos. But what if you want something a little more unique? Such as hentai photo galleries designed to get a mother fucker like you hot and sweaty?Then you need to check out Sarada Hentai. Here, you will find a wide array of hentai content that is certain to make you get off time and again. With so many pages of content to choose from, where in the hell...
Hentai Porn SitesSarah By Sissie Maid Cuckold FOR SARAH "What wrong honey?" "I don't know I guess I am tired." "But it's not like you to no be able to get it up." "I know Pam. I just don't know, maybe its stress, works not going so good." "Hey, I know, Audrey at work said her husband had some issues and she did this..." Pam took hold of her silky nighty and wrapped it around Brenden's cock. She could instantly feel it grow. She smiled at him and said, "It worked, it worked just like...
Chapter 1 I had just come home after an extraordinarily hectic day at work. It was Friday, and this was the last day of school for the summer. I am a mechanic at a very busy shop. It seemed like everybody was going somewhere for the summer and they needed their cars fixed, yesterday. I was swamped all day. I didn't even get a lunch break, which I was really feeling because I had skipped breakfast that morning as well. I had just kicked off my shoes and was starting to get undressed for my...
Sarah was a raving beauty and I had lusted after her from the very first day she came to work for me. Jet black hair that hung down to the middle of her back; 36 C cup breasts on a five foot five frame that probably was carrying about a hundred and twenty-five pounds and with an ass to die for. I would call her in the office and give her some meaningless, trivial task just so I could watch her ass as she walked out of the room. Sarah only had one major flaw; she was married (women that nice...
“Hands up, chin down!” my voice booms through the boxing club. I have barked out these words a million times. Instructions that were also barked out at me a million times by my coach, for the first few years of my training when I was a teenager. Three loud electronic buzzes signal the end of the training session. “Good work ladies and gentlemen. See you at the next class,” I announce, dismissing the class. I am fifty four years old. Outside of work, I train and teach at my friend’s boxing club...
Oral SexMy name is Steve Johnston. I’m 57 years old, 6’3”, athletic and still have most of my hair. I run my own computer consulting firm. My income is more than adequate for my needs and my ongoing investments assure me a comfortable retirement. I own a home in a nice community just outside of a college town. You might think that this would lead to some fantastic sexual adventures but my needs are met by some good friends a few nights and weekends a month. All things are subject to change and it...
She has always made a joke of it. "We met in a church," she would say. And people who know us would do a double take. "In a church?" And of course, it was almost true. You see, in our quaint little midwestern town there was an old church building which had been empty for many years. About 15 years ago a fellow with some interesting business ideas purchased the building and opened a musical instrument store at the back of the former sanctuary and a performance music hall in the former...
What some of you already know or don't know, before I started my first real job, I studied one year at a local university. Unsuccesful cause I partied to much and I didn't want to study, so I quitted after a year. But in that first year I met somebody very interesting and somebody I still like very much to this very same day. And that's what this story is about, or should I say who : Sarah. The people who have read my previous erotic stories, know that I have had lesbian sex with a girl...
DADDIES GIRL My 16 year old daughter Sarah is beautiful just an angel, long blonde hair, deep blue eyes and was just as beautiful on the inside as she was on the outside. I had divorced from her mum when she 8 and we had always been very close, so much so she had chosen to come live with me when she was 11. I had no problem with it, she never got on well with her mother they always argued, anyway I loved having live with me, her company was amazing and I watched her grow into a beautiful...
IncestI stared at my daughter, shocked by what she had just told me. “Your brother fucked you!?” She had come to me quietly, timidly but she wanted to tell what had been going on in my own home for two years, “Yes, I think he raped me but I’m not sure anymore.” Now that her brother was out of the house she felt she could talk to me, “What the hell do you mean you’re not sure? Did he rape you or not, that should be pretty easy to figure out. Either you let him or he forced you, which was it?” Nate,...
Sarah By Christie Angenieux (c)2000 Vanity Press "I want to you to maid for me tonight." "What?" "I said I want you to maid for my party tonight. Some of my friends are coming over with their husbands and I think it would be a great opportunity for you to open up." The thought was arousing, but I didn't think I could go through with it. "I'm not sure...I..." "Didn't you tell me that you felt all alone when you dressed and that you wished other people knew and would accept...
Several summers ago I was a waitress at a restaurant down in the outer banks. The restaurant was very popular but had a horrible staff. I worked with mostly women who had been there for years and bsically had the run of the place. The owner hired me at the last second when one of the girls quit without notice. I had never waitressed before, and my new co workers weren't shy about openly displaying their resentment towards me. I was "accidently" tripped while carrying trays and routinely talked...
My Senior Prom was almost a bust. Three days before, my girlfriend had called to say that she was very sick and probably wouldn't be able to go. "Shit," I thought, "Only three days to find someone else good enough to go with?" Fortunately, my school posted a list of all the students going to prom--including whether or not they were going stag. I ran my finger down the "date" column, stopping at the blank spaces to check out their names. "Karen Stiller. No wonder she's going alone."...
I told this story to a friend last night. I had forgotten all about it. On my way home it all came flooding back into my head. I have to tell this story. It happened in Great Neck, Long Island, New York in the summer of 1962. These were pre-disease days. I was 30. Her name is Sarah Weingold. She was 22. I was working for a credit card company and our office building was next to what today would be called a Strip Mall. There were only five or six businesses in this mall. Sarah’s father had a...
EroticDinner I asked her? No sex 1st, then we’ll eat. I wanted to screw her from the moment I saw her, but this was a bit more forthright that I expected. We had been working together on the training course all day and had just got to the hotel. Well, you have been eyeing me up all day, sizing me up, trying to look down my blouse, so why waste time? Hell she was definitely my type of woman. Well in that case, my room or yours? I asked Yours she said firmly and headed to the elevator. We were on the...
This is truly what you would call paradise. There were so many beautiful girls and since it was always really hot here they went around pretty much nude. We were what some would call stranded. We all lived on little huts on the edge of a small lake in the centre of an island. I sat on the beach, it was getting late. I looked around to see what girls were still had not gone to bed. I stared in amazment as I found a hot chick named Sarah still sitting on a log across from me. I walked over to her...
EroticNerves and anxiety were at an all time high… It was 6pm and I was stood propping up the bar in a strange place I'd never been in and had already had a couple of Gins to calm my nerves, yet my palms were still sweaty and legs were like jelly. But then “she” walked in… And I'm not exaggerating when I say everyone in the place turned to look at her. Her name was Sarah and we had been talking online for over a year and finally the stars had aligned and we had agreed to meet. My first thoughts were...
I sat alone in the back of the small, yet oh so exclusive suburban church and watched the proceedings as only an outsider can watch. I had no part in the funeral services although my heart would be buried in the grave along with my beloved. It was difficult to concentrate on the words of the unctuous, self-important minister as he extolled the virtues of a woman he had never met in an orator's voice that held no sincerity. The half listened to drone of his words flowed over me. My own...
I was at a national convention in D.C. The convention was in its 3rd day and it lasted 7. They bused us from the convention hall to our hotel every day. This got to be a hassle some times, because you had to wait and wait sometimes. On this day, i had become separated from my friends and stood alone waiting for the next bus. It finally came and i got a window seat. Five minutes later, a huge black woman got on and sat down next to me. She said hello, and i returned the greeting. She...
If you like images to go with your story you can click for the illustrated version of this SARAH in the comments below. Enjoy...The greatest thing about my lover, Joe, is his cock. I just love it. It's so fat and hard and muscular, I love holding it, I love stroking it, I love kissing it, I love sucking it, I love feeling it between my tits, I love feeling it filling my arse-hole, I love feeling it filling my pussy.I'm 26, with long straight brown hair, and brown eyes. People have always called...
Als Sarah erwacht, liegt sie in einer dunklen einsamen Gasse. Sie rappelt sich mühsam auf und sieht sich um. Die schäbigen Häuserfassaden auf beiden Seiten sind so hoch, dass der Himmel darüber nicht mehr zu erkennen war und das Tageslicht gänzlich verschluckt wird. Vielleicht ist es auch gerade Nacht. Das einzige spärliche Licht kommt von vereinzelten Lampen über den Häusereingängen. Doch die meisten sind zerschlagen oder sehen so aus als ob sie schon seit Jahren nicht mehr gebrannt hätten....
“Hands up, chin down!” my voice booms through the boxing club. I have barked out these words a million times. Instructions that were also barked out at me a million times by my coach, for the first few years of my training when I was a teenager. Three loud electronic buzzes signal the end of the training session. “Good work ladies and gentlemen. See you at the next class,” I announce, dismissing the class. I am fifty four years old. Outside of work, I train and teach at my friend’s boxing...
My phone is going off and when I look, it’s my husband texting me. He doesn’t even bother to call. He says he is going to be home late from work again. I just finished putting dinner on the table.I sit there and eat alone, having a glass of dark red wine. I know he’s fucking someone now. I take off my pants and start fingering my pussy as I finish eating alone. That bastard.It is a couple of hours later when I hear him come in the door. The food has been in the refrigerator for a while. I am...
CheatingI wake up disoriented with my head pounding, hungover from the sheer amount of alcohol I'd consumed last night. Stretching out in the bed with a yawn, I notice it's still dark, so I turn onto my front to go back to sleep, pulling the cover over my shoulders. It can't be later than seven at a push, and an extra few hours in bed before I deal with Liam is definitely what I need today.Annoyingly, the morning exercises begin, and I reach down to rearrange my cock within the pyjama bottoms, but I'm...
HardcoreI’ve been babysitting this kid for a while, and I finally get to know his mom. As a first timer, only constructive critism please. As a guy, I was never a ladies man. Honestly I never even kissed a girl. That all changed that one night. I went about my usual day. Getting lectured by teacher after teacher, writing down homework I’m not going to do, go to cross country practice.. etc. It was towards the end of the day when I got a txt message from Mrs. Jenkins to...
"John!" she said in a surprised gasp. I was too stunned to say anything for several heartbeats. I was just staring at her and her swollen abdomen. "You're..." was all I could get out. "Pregnant. You should probably come in," she said, moving out of the doorway. I walked in, staring at her the whole time as she closed the door. She stepped around me and walked into the adjacent living room, while I slowly trailed behind. Finally, my wits started to come back, "You ... you don't...
A few months ago, my husband and I attended the wedding of my husband’s co-worker. I was not looking forward to it since I wasn’t going to know anyone, but off we went. It was far enough away from home where we decided that we would stay at the hotel where the reception was being held and we dropped our two k**s off at my sisters for the night.I wore a sexy tight dress for the occasion with no bra and a g-string, which I knew you could see the outline of the g-string under my dress and I knew...
Wooden Ships By Dimelza Cassidy The t-shirt slogan reads, "If I have to explain, you won't understand." Our marriage had grown toxic and I had had enough of the incessant bickering and arguing. In her mind I had lost my manhood and reminded me of it many times because I no longer possessed a business card that stated, Vice-President in Charge of Plant Operations. Management mandated a reduction in force due to budgetary cutbacks and opportunities for employment had been bleak...
I’ve had quite a few bisex experiences over the years, mostly one or two offs with the odd exception such as one I had with an ex-lodger of mine and ex-wife’s. Her friend was down from York and my ex invited her to stay with us for a short period while they were flat hunting. She brought her 6’4”, slim, good looking b/f as well. One night (his birthday) we got a bit drunk with some friends and family members. Walking home he needed to rest so did so on a low wall on the boundary of a then empty...
Thanks a million again for all the great response to the start of telling you all about how I have been teasing Frank, my elderly neighbour. And of how I have now gotten into a relationship with him, his friend Bill and Ron, How I got started in all of this is what some of you have been asking me, How I got started in enjoying playing with myself and how I came ( so to speak) to love using toys on myself. As for the use of toys, it all really started when I was in my early teens. I was...
Hai everyone, my name is Karan, 18 years old, and I am from Mumbai. Let me ask you all a simple question. How many of you secretly threw a side glance at your aunt’s boobs and thought, “Damn! She has got some good stuff in there.” Well, I sure did. And I didn’t stop at wondering at those assets but I also took it a step (or many) further. It was early September and the climate was very cool. A slight drizzle added much calmness to the weather. This is the climate when bachelor dicks say, “I...
IncestI heard Pam say, "Oh, Hello Pastor Johnson. Yes she is here. She is tied up with something right now. Do you wish that I disturb her, or can I give her a message for you? OK, I'll tell her. See you later Pastor." I lay there gently working my fingers in and around my hot open hole. I said, "What is the message?" Pam said, "He called to let you know Mr. Kelly just called him to tell say he was on his way over to meet with you since you were not at home. He needs to see you about the...
Awakening by Quiver Chapter 2: Reckoning Rebecca woke up the next morning feeling strangely confident. Ordinarily, she would never sleep in the nude, but last night she had gone to bed naked without a second thought. And those dreams. Holy shit, that had been so vivid. Steven would never show such passion in real life. It must have been that weird summoning spell she had tried out. It had put some really intense images in her mind. Rebecca opened her eyes to see Steven passed out with...
Sitting on the patio watching these immature High School Girls with their childish flirting. Made me realize how much I missed Goshen. Don't get me wrong the girls in Goshen are young also but they are real and truthful and don't lie to impress. I look through the Patio door and see Beth leaning back while Tommy sucked on the nipple of her bare tit. He looked absorbed and she looked bored but she was urging him on more and more. 'Slinky what should we do now?' I asked. 'I don't...
Has SissyHypno turned you into a cock-hungry whore? Has it made you trade your beloved Levis for a dress and a hidden buttplug? Did your recent hypnosis session not just cure you of smoking but also leave you with an insatiable desire to get your asshole filled by BBC? Have you recently purchased a blonde wig and some fake tits after spending the day watching sissifying hypnosis videos?Those are rhetorical questions, so don’t get too worked up trying to come up with answers. What you do in the...
Fetish Porn SitesI hate going to the dentist. It’s never a pleasant experience, and the pain! But I found a new dentist last year. She was recommended by my mother-in-law. I had only been to one other female dentist and she was not very pretty, and she was very painful. But this new dentist was different.She’s in her mid 30’s, with blond hair, and a nice tight body. Even with her lab coat you can tell she’s put together nicely. She’s got a soothing personality and a great smile. She also practices alone, so...
Straight SexThe year was 1969 and there was all this talk in the news about a music festival that was going to be happening on a dairy farm in Sullivan County. Max Yasgur was going to be opening up his quiet dairy farm for what many were already calling one of the greatest festivals to ever be thrown. Not only was this festival the most ambitious to date, this was a weekend that would change the state of music and define a generation. This would be known as "Woodstock." An Aquarian exposition of three...
I was nervous, tense. I don't know exactly why as I have spent many hours talking with Janet on the net. I feel I know her well though we have not met in person. After a month of exchanging notes and sometimes long letters, we have 'connected' in a way that makes me feel very comfortable with this woman. But tonight will be different as she is in Austin and will be coming to my hotel room any moment. We have set up this meeting over the last two weeks and feel it will be an exciting,...
Huma presents a new hot story of a dirty family. Hope all my kinky readers will love it.I am 26 years old photographer, married to a sexbomb named Sarita who loves sex. I have been fucking her in all positions and at all places, like, bathroom, kitchen, in the lawn and soemtimes in bed too. I live with my mother Sunita who is a gorgeous looking woman of 46. She has a few male friends who used to be my dad's friends before my dad died two years ago. My wife tells me she fucks them like a whore....
Melinda hurried about the next morning with an urgency that bordered on frantic. She wanted to get down to the house early, before Jason got there. She wanted some time to herself with the house and get it to do what she wanted. There was another reason for her rush. Now that she had had a glimpse of what her room could be like if she did not have her sister around, she hated being reminded of what she was forced to accept as a poor substitute at home. The sunlight trying to stream around...
CHAPTER 40“So you talked to Sam,” said Owen.“Yes, like you commanded me to,” said Abigail. Her look was almost something, maybe accusatory.“And,” he said.“He appreciated my honesty, like you said he would. Oh, and he made sure I understood that he did not hate me,” she said. She still had the look.“Okay, anything else?” he said.“And he no longer has any respect for me and he doesn’t like me anymore, his exact words,” she said. “Oh, and he said he and I are done forever and on all levels.”“Oh...
Love StoriesBECOMING BETH By Betty Noone CHAPTER ONE. THE EARLY DAYS Before I married my beautiful wife of fifteen years, I confessed to her that I occasionally had the desire to dress as a woman. At the age of 24, I had my own apartment before I wed, and had just a few articles for me to dress up in. One pair of panties, a bra, and a house-dress, commonly called a duster. I used pancake concealer to hide my beard and a little lipstick. I did not have a wig, but used a cotton...
Full of SurprisesI got the text around midday. My lovely wife Linora, I skimmed covertly under the table whilst Muller blabbed something about last month's projections. She'd bought something. She wanted to try something new. I didn't know what that could mean. But Muller would be an ass bigger than Linora's if he saw me texting."Yeah, sounds good," I tapped. Probably a new brand of pasta or something."Sweet, see you in bed ;D," she replied."//Bed?//" I thought, "//Uh oh. What did I just agree...