Sara free porn video

This is a FigCaption - special HTML5 tag for Image (like short description, you can remove it)
Sara

Sara

 

 

Mi chiamo Sara, ho ventidue anni e studio Lettere e Filosofia qui a Milano. Mia madre ? francese, mio padre? italiano. I miei genitori vivono e lavorano a Nizza, la citta? in cui e nata mia madre, ed in cui sono nata anche io.

Finito il liceo, mi sono trasferita in Italia per frequentare l?universita?. Desideravo conoscere meglio il paese di mio padre e cos? ho preferito Milano a Parigi. Parlo correttamente l?italiano oltre al francese, percio? non ho problemi di lingua.

 

Sono alta un metro e sessantasette centimetri, ho i capelli biondi e lisci, li porto lunghi ben oltre le spalle. Sono magra. Il mio fisico ? snello ed atletico.

Ho sempre praticato sport in Francia: pallavolo, nuoto, e ginnastica artistica. Ora, per tenermi in forma, frequento abitualmente la piscina di un circolo sportivo vicino casa, qui a Milano. Ci vado tre volte a settimana, e nuoto per un?ora e mezzo ogni volta.

Anche se non spetta a me dirlo, sono una ragazza molto carina: le mie gambe sono lunghe ed affusolate; ho il ventre piatto, ho i seni piccoli ma sodi e un sedere alto e tondo. Le linee del mio viso sono delicate, i tratti del mio profilo regolari; ho gli occhi color nocciola e due deliziose fossette sulle guance.

 

Qui a Milano dicido da piu? di due anni un appartamento, in periferia, con Marika che ha la mia stessa eta? e che studia medicina. Il suo sogno ? diventare chirurgo. La sua famiglia, composta da padre, madre, e due sorelle piu? piccole, risiede a Trieste.

Con Marika divido a meta? tutte le spese di casa: l?affitto, la luce, il gas ed il condominio.

Andiamo molto d?accordo forse perch? siamo molto diverse. Io sono dolce, pigra e a volte pasticciona: ho la tendenza a perdermi in un bicchier d?acqua. Marika invece ? severa, precisa ed ha una personalita? molto forte: affronta ogni sfida a viso aperto, non si tira mai indietro, e nei momenti difficili ? molto generosa: offre aiuto e conforto senza chiedere nulla in cambio.

 

Ho un ragazzo a Nizza, si chiama Didier. Ha due anni piu? di me e lavora come programmatore in una ditta di computer. E? alto, biondo, e stiamo insieme da sempre; ? l?unico ragazzo con cui sono stata in vita mia.

Marika invece ? lesbica ed ? una femminista convinta. Il pomeriggio in cui ci siamo conosciute, abbiamo risposto lo stesso giorno al medesimo annuncio sul giornale per l?affitto dell?appartamento, ha messo subito in chiaro questo punto.

 

Mi sono sentita immediatamente conquistata dalla sua forza d?animo, dalla schiettezza, e dal coraggio con cui affronta i destini del mondo.

 

Tutto ? cominciato quattro mesi dopo l?inizio della nostra convivenza. Avevamo istituito dei turni per pagare l?affitto e le bollette: un mese lei, un mese io; ed anche oggi ci regoliamo cos?.

Era fine Aprile.

Didier veniva in Italia per la prima volta, aveva voglia di vedere la citta? e di divertirsi il piu? possibile. Chiesi a Marika di lasciarmi l?appartamento per i cinque giorni in cui sarebbe rimasto. Lei fu felice per me e senza esitare o fare storie acconsent?. Mise poche cose in uno zainetto e si trasfer? da una sua amica.

Cos?, Didier ed io, abitammo insieme.

Trascorremmo le giornate in giro su e giu? per Milano dividendo il nostro tempo tra locali, discoteche, cinema e ristoranti, togliendoci ogni sorta di capriccio.

 

Solo dopo la sua partenza contai i miei soldi e mi resi conto di aver speso quasi tutto. Non evevo piu? un euro in tasca per le bollette e l?affitto.

Ero mortificata. Ero rimasta al verde. Dovetti confessarlo a Marika quando torno?.

 

Il padrone di casa venne (giustamente) a reclamare i suoi soldi ed arrivarono puntuali i bollettini di luce e gas. Marika dovette sborsare di tasca sua e fu costretta a rinunciare ad un viaggio a Parigi che aveva programmato con una sua amica.

 

Tutto accadde una sera nei giorni successivi a questo piccolo disastro che avevo combinato.

Marika ed io ce ne stavamo sole solette in casa. Non aspettavamo visite. Fuori pioveva a dirotto; il cielo era color buio piombo, tenevamo le luci soffuse e un cd di musica classica a basso volume sullo stereo acceso.

 

?Sara, toglimi una curiosita??come hai potuto sperperare tutti i soldi dell?affitto e delle bollette in soli cinque giorni?? mi domando? ad un certo punto.

 

Non era arrabbiata. Il tono della sua voce era suadente. Indagatore. Quasi seducente per certi aspetti. Ricordava un po? quello dell?ispettore Derrik. Gentile, affabile, ma inflessibile.

 

?Scusa Marika, non ci ho proprio pensato; avevo la testa tra le nuvole mentre spendevo, ma non preoccuparti, i prossimi due mesi paghero? io l?affitto e tutte le bollette. Ho telefonato a mio padre e lui mi ha fatto un accredito in banca.? le spiegai.

 

?Il tuo difetto, Sara, ? che manchi di disciplina. Sei una ragazza viziata.?

 

Marika mi rimprovero? con aria dolce ma decisa. A me sembro? di essere tornata bambina a stare l? davanti a lei.

 

?Per colpa della tua sbadataggine, ho dovuto rinunciare al viaggio a Parigi.? disse.

 

?Lo so, e mi dispiace molto.? le dissi io.

 

?Secondo me, meriti una punizione.? furono le sue parole.

 

Non credevo a quello che diceva. Rimasi a guardarla, ferma come una statua di sale. Il cuore prese a battermi forte. Una punizione? Mi domandai. Mi pareva assurdo, e che tipo di punizione? Una punizione corporale? Eppure qualcosa in me, una parte di me stessa, nascosta nel profondo, desiderava vedere cosa sarebbe successo.

 

Guardai Marika. Era bella; portava i capelli castani tutti perfettamente tirati dietro la nuca, legati con una coda precisa. Gli occhi azzurri avevano un?espressione decisa, la bocca, piccola a forma di cuore, aveva assunto una smorfia molto sexy.

 

?Cosa vuoi che faccia?? le domandai.

 

Stavolta quasi non credevo alle mie, di parole.

Marika non perse tempo, si mise seduta sul divano.

 

?Vieni qui; sdraiati a pancia sotto sulle mie ginocchia, ti daro? una bella sculacciata.? Disse.

 

Sorrise soddisfatta. Come se mi avesse detto la cosa piu? normale del mondo.

Rimasi sorpresa, ero incerta. Non sapevo cosa fare. C?era qualcosa di seducente in quel momento in lei.? Non sono mai stata particolarmente attratta dai corpi femminili, ci avevo pensato a volte, nelle mie fantasie piu? segrete, come capita a molte ragazze, ma la mia coinquilina in quel momento era davvero affascinante, ed il senso di colpa per averle fatto perdere il viaggio a Parigi mi tormentava. Mi sentivo in debito con lei. Volevo ripagarla in qualche modo.

Fisicamente Marika non ? proprio bellissima. Piu? bassa di me, non pratica sport, e forse ? leggermente in sovrappeso. Non si trucca mai. Non bada troppo alla moda, il suo stile nel vestire ? sobrio. Pero? nell?insieme ? carina. Molti ragazzi, non conoscendo i suoi orientamenti sessuali, l?hanno corteggiata, ma sempre invano, da quando la conosco.

 

?Allora?? mi domando? ?Accetti la tua punizione??

 

?S?? le dissi io.

 

Il mio fu quasi un sussurro. Una voce che proveniva da una parte nascosta di me stessa.

Mi mossi e mi sdraiai a pancia sotto sulle sue ginocchia. Il sedere in alto, il viso rivolto alle dozzinali mattonelle del pavimento. Non ero mai stata sculacciata in vita mia. Ero curiosa ed incredibilmente mi sentivo eccitata. La mia micetta si stava svegliando.

Marika mi afferro? i pantaloni per l?elastico, ne indossavo un paio della tuta, e me li tiro? giu? a meta? delle cosce.

 

?Che fai?!? le domandai voltando il viso indietro appena un po?.

 

?Riceverai la tua punizione a culo nudo, Sara.? disse lei, semplicemente. Sorridendo.

 

Cos? dicendo mi afferro? le mutandine, ne portavo un paio di cotone, tutte rosa, molto carine, e le abbasso? con un gesto deciso.

 

?Oh no!? protestai, non troppo convinta in verita? ?Ti prego non cos?, mi vergogno!? le dissi, mentre diventavo rossa come un peperone.

 

?Silenzio? fece Marika ?questo ? il modo migliore di sculacciare le ragazze viziate.?

 

Sicuramente era un?esperta di queste situazioni. Chissa? quante volte aveva sculacciato le sue amanti. Pensai. Piu? che una punizione era certamente un gioco erotico. Tutto da scoprire.

 

Rimanemmo l?, come sospese nel tempo; la tensione era palpabile nell?aria. Era un momento bellissimo. Tutto da gustare.

Trascorsero una manciata di secondi, silenziosi e carichi d?attesa. Poi tutto accadde.

 

La tensione come per magia si dileguo?. Marika comincio? a colpire il mio sedere nudo.

Colpiva con la mano aperta e ci sapeva fare. Le sculacciate non erano forti, ma molto precise e cadenzate. Presto il sedere comincio? a bruciarmi e presi a piangere come una bambina e a chiderle di smettere.

Ero anche eccitata pero?. Enormemente. Mi sentivo tutta bagnata. Un po? per la punizione, un po? per la mia nudita?. Cominciai anche a muovermi per cercare di sottrarre il mio culetto ai colpi e cos? le regalai alcuni interessanti scorci della mia micetta.

Marika non si fece impietosire. Non bado? alle mie dolcissime lacrime, e continuo? a colpire. Era consapevole di quanto mi fossi eccitata. Ed era eccitata a sua volta.

La sculacciata duro? in tutto dieci minuti. Alla fine il mio culetto era in fiamme.

 

?Ora ringraziami? disse, alla fine.

 

?Grazie Marika? feci io. Il mio visino sconquassato dai singhiozzi.

 

Mi tirai su. Avevo ancora le mutandine abbassate e le concessi la visione, stavolta totale, della mia micetta tutta bionda. Marika sorrise e sembro? apprezzare.

 

?Ora vai in camera tua? mi disse ?ti chiamero? quando sara? pronta la cena.?

 

Mi voltai mostrandole il culetto tutto rosso, poi mi tirai su le mutandine ed i pantaloni della tuta ed andai in camera mia. Fui confinata in punizione proprio come una bambina cattiva. Mi sdraiai sul letto a pancia sotto, mi abbassai di nuovo la tuta e le mutandine e rimasi con il sedere scoperto, la porta chiusa. Non potei fare a meno di toccarmi. Raggiunsi quasi subito un poderoso orgasmo. Pensai che anche Marika si stesse toccando, con le mani infilate nelle mutandine, in camera sua. Questo pensiero mi mando? in estasi.

 

Da quel giorno, Marika, mi sculaccia con una certa regolarita?.

Succede sempre per piccole cose; dimenticanze, errori di poca importanza: per il disordine che lascio dentro casa quando non lavo i piatti e li abbandono ammonticchiati nel lavello, oppure quando dopo la doccia lascio il bagno sottosopra, l?accappatoio in giro, il pavimento bagnato. Quello delle sculacciate ? un gioco erotico che abbiamo inventato e che eccita e soddisfa da moririe tutte e due.

A volte sono io che la provoco deliberatamente. Per ricevere la punizione che merito.

 

Una volta, lo scorso anno, d?estate, eravamo in piscina. Non quella che frequento abitualmente per fare sport. Era la piscina di un grande albergo dalle parti di Bolzano. Eravamo in gita un finesettimana per rilassarci un po? ed avere una tregua dal caldo insopportabile che assediava Milano.

 

Indossavo un costume nuovo a due pezzi. Lo avevo comprato due giorni prima in un negozio del centro. Era nero e mi stava benissimo. Metteva perfettamente in risalto il mio ventre piatto e le curve del mio sederino. Vidi due ragazzi entrare dal cancelletto e li vidi mettersi seduti a bordo vasca. Erano indiscutibilmente belli. Alti, con i capelli neri, sui venticinque anni. Mi misi a fere un po? la civetta, non che m?interessassero, sono fedele a Didier, ma il mio obiettivo era provocare Marika.

 

Incontrai per un paio di volte lo sguardo di quei due, poi mi girai a pancia sotto sul lettino. Il costume, attillato e sexy rendeva il mio culetto davvero provocante. Con la coda dell?occhio mi accorsi che i ragazzi avevano gradito il mio cambio di posizione. Sorridevano e si davano di gomito.

Marika, sdraiata sul lettino vicino al mio, si accorse della mia manovra e mostro? una certa insofferenza. Prese a sfogliare rapidamente le pagine della rivista di musica e spettacolo che stava leggendo.

 

?Ho sete, vado a prendere delle bibite.? le dissi poco dopo.

 

?Va bene Sara.? fece lei un po? seccata.

 

Mi alzai e camminai lentamente; invece di imboccare il vialetto davanti a me, circumnavigai la piscina, passando deliberatamente davanti ai due ragazzi.

Li oltrepassai e riuscii a percepire il loro sguardo eccitato che puntava sul mio sedere. Nel bar dell?albergo comprai due bibite e tornai indietro. Ripassai davanti a quei due, camminando lentamente, con aria provocante. Poi mi stesi di nuovo accanto a Marika.

 

?Potresti smetterla di comportarti come una sgualdrina? Ti ricordo che hai gia? un ragazzo? mi fece.

La sua irritazione era salita. Ero molto eccitata.

 

?Ho caldo, sono in vacanza, e faccio il cazzo che mi pare!? le dissi, per completare l?opera.

 

?Va bene signorina, te la sei cercata. Se vuoi comportarti come un?insolente puoi farlo quando io non ci sono. Ma quando sono presente non tollero certi atteggiamenti e tantomeno il turpiloquio. Sarai punita.? Disse posando in terra la rivista che stava sfogliando.

 

Erano le parole che volevo sentire. Non vedevo l?ora di trovarmi stesa sulle sue gambe e di essere sculacciata. Marika mi avrebbe portato su in camera, si sarebbe seduta sul letto e l? avrei ricevuto la mia giusta punizione.

Mi sbagliavo. Marika aveva in mente qualcosa di ancora piu? eccitante.

 

?Vieni sulle mie ginocchia? disse mettendosi seduta sul lettino ?riceverai qui, davanti a tutti, la tua punizione.?

 

?Cosa?!? le dissi sbalordita. ?C?? gente!? feci guardando attorno.

 

Sul bordo della piscina sostavano, oltre ai due ragazzi, una decina di persone. Due coppie adulte e alcuni anziani, nessun bambino o minorenne.

 

?Muoviti Sara o la tua punizione raddoppiera?? si limito? a dire Marika.

Aveva lo sguardo eccitato. Non vedeva l?ora di avermi a culo nudo, sdraiata sulle sue ginocchia.

 

?Ma, mi vedranno tutti. Mi vergogno! Ti prego andiamo in camera? le dissi.

 

?Se hai avuto il coraggio di fare la civetta, avrai anche il coraggio di ricevere la tua punizione in pubblico. E in fin dei conti non mi sembra una cosa cos? grave, ti vedranno solo il culetto.?

 

?Ma??

 

?Muoviti? disse tagliando corto.

 

Mi alzai lentamente, e presi la consueta posizione sulle sue ginocchia. Diventai rossa fino alla punta delle orecchie per la vergogna. Le persone presenti si girarono tutte verso di noi incuriosite.

 

Marika afferro? le mutandine del mio costume per l?elastico e con un gesto rapido le tiro? giu?, fino alle ginocchia. Mi scopr? il culetto davanti a tutti i presenti. Molti risero. Pensai che sarei morta per la vergogna. Dopo alcuni istanti che mi parvero interminabili, Marika comincio? a sculacciarmi. Colpiva le mie terga come se niente fosse, davanti a tutti. Mi sforzai di resistere, di tenere duro, per orgoglio, ma poi dovetti cedere: cominciai a lamentarmi e a piangere e a chiderle di smetterla. Ovvio ero anche eccitatissima.

Le persone presenti si avvicinarono e formarono un piccolo capannello. Erano ad un paio di metri da noi. Serrai per un momento le natiche. Sentivo tutti gli occhi dei presenti fissati sul mio culo.

 

?Ma quanti anni ha la sua amica?? domando? una signora anziana rivolgendosi a Marika.

 

?Ventuno? rispose Marika fermando per un momento la sculacciata.

 

?E a ventuno anni si prende una sculacciata?? domando? quell?impicciona.

 

?Certo. Se lo ? meritata.? Rispose la mia amica. ?Si ? comportata in maniera molto maleducata.? aggiunse.

 

Molti risero. I due ragazzi di prima gurdavano increduli ed eccitati.

 

?E? giusto!? sentenzio? un signore sulla cinquantina. ?Le ragazze di oggi sono maleducate. Non hanno freni, pensano di poter fare tutto quello che vogliono.?

 

?E? vero. Ai miei tempi le ragazze sapevano come comportarsi? disse una signora sulla sessantina.

Incredibile. Marika aveva riscosso successo. Aveva ottenuto l?approvazione dei prsenti.

 

?E quante sculacciate le darai a questa signorina insolente?? domando? un?altra signora, grassa, con un paio d?occhiali da sole fuori moda, e l?aria invidiosa.

 

?In genere la sculaccio per dieci minuti? disse Marika.

 

Tutti risero. Poi la mia amica riprese a colpire il mio sedere sotto lo sguardo eccitato e divertito degli astanti. Furono i dieci minuti piu? lunghi (e piu? eccitanti) della mia vita.

 

?Basta cos?? fece poi.

 

Scatto? un applauso spontaneo delle persone l? presenti. Ero eccitata da morire ed umiliata come non mai. Dovevo essere un vero spettacolo: una ragazza carina, di ventun anni, piegata col culetto tutto rosso. Ero sicura che anche tutti i presenti si fossero eccitati, uomini e donne. Mi tirai su lentamente. Cercai di coprirmi come potevo, mi affrettai a tirarmi su il costume ma sicuramente riuscirono a vedermi nuda anche davanti almeno per qualche istante.

 

?Torna in camera Sara. Ti raggiungero? piu? tardi.?

 

?S?? dissi io, sollevata all?idea di togliermi dall?imbarazzo.

 

Camminai a testa bassa mentre le persone l? presenti ridacchiavano divertite. Tornai in camera, mi sdraiai sul letto e mi toccai. Raggiunsi subito l?orgasmo.

 

Didier non sa niente di questo giochino delle sculacciate che c?? tra Marika e me. E? un nostro segreto e tale rimarra?. Un segreto fra noi ragazze. La cosa incredibile ? che tra Marika e me non c?? mai stato niente di fisico, nemmeno un bacio. Solo un legame forte e sincero una vera amicizia, considero Marika la mia migliore amica, e, appunto, qualche sculacciata.

 

La mia macchina ? una Micra. Usata ma tenuta in ottime condizioni. Marika non possiede un?automobile, non ha nemeno la patente. Un pomeriggio eravamo imbottigliate in mezzo al traffico; una delle sue ragazze, Alina, ci stava aspettando. Aveva sostenuto un provino in un?agenzia di moda dalla parte opposta della citta?, e Marika ed io, con la mia Micra, stavamo andando a prenderla. Alina avrebbe cenato a casa nostra.

Ad un certo momento un vigile allungo? la sua paletta rossa e mi fece cenno di accostare. Si avvicino?, abbassai il finestrino e mi chiese i documenti. Controllo? scrupolosamente patente e libretto e si accorse che la mia macchina non aveva passato la revisione. Mi ero completamente dimenticata. Mi fece la multa e fui costretta ad entrare in un?officina, l? vicino, per mettermi subito in regola. Cos? perdemmo piu? di un?ora. Alina fu costretta prendere un taxi per arrivare a casa nostra.

Prima di cena, Marika, volle tornare sull?argomento.

 

?Per colpa della tua dimenticanza, Sara, Alina ? stata costretta a prendere un taxi e a spendere 50 euro.?

 

?Lo so, mi dispiace, posso restituirti i soldi, Alina? dissi io.

 

?Oh, non preoccuparti? mi disse subito la modella.

 

?Non ? per i soldi, ? per il principio.? puntualizzo? Marika. ?Penso tu debba essere punita, Sara.?

 

Mi sentii confusa. Sarei stata punita alla presenza della giovane modella? Mi chiesi se Alina fosse al corrente delle sculacciate, e se anche lei ne avesse mai ricevute da Marika. Decisi di stare al gioco.

 

?S? Marika, puniscimi? borbottai ad occhi bassi.

 

?Visto che hai danneggiato Alina, sara? Alina stessa a punirti!? sentenzio? Marika, sorprendendomi ancora una volta.

 

Guardai Alina che sorrideva maliziosamente. Era davvero bella: brasiliana, di venticinque anni, mulatta, la pelle liscia, le cosce tornite, le labbra carnose, i capelli ricci e neri. Aveva mani lunghe ed affusolate, le unghie molto curate e dipinte di rosso.

 

?Accetti di essere sculacciata da me?? mi domando?.

 

?S? Alina.? le dissi senza esitare.

 

Alina si mise seduta sul divano. Io, sotto lo sguardo eccitato di Marika, presi la consueta posizione, sulle ginocchia della modella.

Alina mi sgancio? i jeans e me li abbasso?. Poi mi tiro? giu? le mutandine. Diventai tutta rossa per la vergogna, non mi sono mai abituata a stare a culo nudo, ? una cosa che mi imbarazza tantissimo anche oggi, ma che mi eccita da morire. Fa parte della mia punizione.

 

Dopo un momento di esitazione Alina comincio? a sculacciarmi. I suoi colpi erano piu? radi ma piu? forti di quelli che mi da Marika. Come sempre cercai di resistere e come sempre dopo un po? dovetti cedere: cominciai a singhiozzare e a chiederle di smetterla. Ovviamente ero uno spettacolo. Marika ed Alina erano eccitate da morire. Anche io lo ero. Il pensiero di essere sculacciata da quella bellissima modella brasiliana mi stava mandando sulla luna per la felicita?.

 

La mia punizione duro? per i consueti dieci minuti. Alla fine il mio culetto era tutto rosso come sempre capita in queste occasioni. Poi Marika mi diede il permesso di alzarmi. Anche in questa circostanza mostrai la mia micetta, prima di tirarmi su le mutandine ed i jeans. Poi fui congedata. Andai in camera mia, chiusi la porta e infilai una mano nei jeans fin sotto le mutandine. Mi toccai e venni per due volte di fila, mentre immaginavo che in salotto Alina e Marika si stessero baciando eccitate.

 

Quelle che ho raccontato sono solo alcune tra le sculacciate piu? eccitanti e divertenti che ho ricevuto da Marika. Ce ne sono state altre?

Marika continua a sculacciarmi di tanto in tanto, e ogni volta che ho ricevuto una sculacciata non vedo l?ora che ne venga un?altra!

 

 

 

 

 

 

 

 

Sara

 

 

Mi chiamo Sara, ho ventidue anni e studio Lettere e Filosofia qui a Milano. Mia madre ? francese, mio padre? italiano. I miei genitori vivono e lavorano a Nizza, la citta? in cui e nata mia madre, ed in cui sono nata anche io.

Finito il liceo, mi sono trasferita in Italia per frequentare l?universita?. Desideravo conoscere meglio il paese di mio padre e cos? ho preferito Milano a Parigi. Parlo correttamente l?italiano oltre al francese, percio? non ho problemi di lingua.

 

Sono alta un metro e sessantasette centimetri, ho i capelli biondi e lisci, li porto lunghi ben oltre le spalle. Sono magra. Il mio fisico ? snello ed atletico.

Ho sempre praticato sport in Francia: pallavolo, nuoto, e ginnastica artistica. Ora, per tenermi in forma, frequento abitualmente la piscina di un circolo sportivo vicino casa, qui a Milano. Ci vado tre volte a settimana, e nuoto per un?ora e mezzo ogni volta.

Anche se non spetta a me dirlo, sono una ragazza molto carina: le mie gambe sono lunghe ed affusolate; ho il ventre piatto, ho i seni piccoli ma sodi e un sedere alto e tondo. Le linee del mio viso sono delicate, i tratti del mio profilo regolari; ho gli occhi color nocciola e due deliziose fossette sulle guance.

 

Qui a Milano dicido da piu? di due anni un appartamento, in periferia, con Marika che ha la mia stessa eta? e che studia medicina. Il suo sogno ? diventare chirurgo. La sua famiglia, composta da padre, madre, e due sorelle piu? piccole, risiede a Trieste.

Con Marika divido a meta? tutte le spese di casa: l?affitto, la luce, il gas ed il condominio.

Andiamo molto d?accordo forse perch? siamo molto diverse. Io sono dolce, pigra e a volte pasticciona: ho la tendenza a perdermi in un bicchier d?acqua. Marika invece ? severa, precisa ed ha una personalita? molto forte: affronta ogni sfida a viso aperto, non si tira mai indietro, e nei momenti difficili ? molto generosa: offre aiuto e conforto senza chiedere nulla in cambio.

 

Ho un ragazzo a Nizza, si chiama Didier. Ha due anni piu? di me e lavora come programmatore in una ditta di computer. E? alto, biondo, e stiamo insieme da sempre; ? l?unico ragazzo con cui sono stata in vita mia.

Marika invece ? lesbica ed ? una femminista convinta. Il pomeriggio in cui ci siamo conosciute, abbiamo risposto lo stesso giorno al medesimo annuncio sul giornale per l?affitto dell?appartamento, ha messo subito in chiaro questo punto.

 

Mi sono sentita immediatamente conquistata dalla sua forza d?animo, dalla schiettezza, e dal coraggio con cui affronta i destini del mondo.

 

Tutto ? cominciato quattro mesi dopo l?inizio della nostra convivenza. Avevamo istituito dei turni per pagare l?affitto e le bollette: un mese lei, un mese io; ed anche oggi ci regoliamo cos?.

Era fine Aprile.

Didier veniva in Italia per la prima volta, aveva voglia di vedere la citta? e di divertirsi il piu? possibile. Chiesi a Marika di lasciarmi l?appartamento per i cinque giorni in cui sarebbe rimasto. Lei fu felice per me e senza esitare o fare storie acconsent?. Mise poche cose in uno zainetto e si trasfer? da una sua amica.

Cos?, Didier ed io, abitammo insieme.

Trascorremmo le giornate in giro su e giu? per Milano dividendo il nostro tempo tra locali, discoteche, cinema e ristoranti, togliendoci ogni sorta di capriccio.

 

Solo dopo la sua partenza contai i miei soldi e mi resi conto di aver speso quasi tutto. Non evevo piu? un euro in tasca per le bollette e l?affitto.

Ero mortificata. Ero rimasta al verde. Dovetti confessarlo a Marika quando torno?.

 

Il padrone di casa venne (giustamente) a reclamare i suoi soldi ed arrivarono puntuali i bollettini di luce e gas. Marika dovette sborsare di tasca sua e fu costretta a rinunciare ad un viaggio a Parigi che aveva programmato con una sua amica.

 

Tutto accadde una sera nei giorni successivi a questo piccolo disastro che avevo combinato.

Marika ed io ce ne stavamo sole solette in casa. Non aspettavamo visite. Fuori pioveva a dirotto; il cielo era color buio piombo, tenevamo le luci soffuse e un cd di musica classica a basso volume sullo stereo acceso.

 

?Sara, toglimi una curiosita??come hai potuto sperperare tutti i soldi dell?affitto e delle bollette in soli cinque giorni?? mi domando? ad un certo punto.

 

Non era arrabbiata. Il tono della sua voce era suadente. Indagatore. Quasi seducente per certi aspetti. Ricordava un po? quello dell?ispettore Derrik. Gentile, affabile, ma inflessibile.

 

?Scusa Marika, non ci ho proprio pensato; avevo la testa tra le nuvole mentre spendevo, ma non preoccuparti, i prossimi due mesi paghero? io l?affitto e tutte le bollette. Ho telefonato a mio padre e lui mi ha fatto un accredito in banca.? le spiegai.

 

?Il tuo difetto, Sara, ? che manchi di disciplina. Sei una ragazza viziata.?

 

Marika mi rimprovero? con aria dolce ma decisa. A me sembro? di essere tornata bambina a stare l? davanti a lei.

 

?Per colpa della tua sbadataggine, ho dovuto rinunciare al viaggio a Parigi.? disse.

 

?Lo so, e mi dispiace molto.? le dissi io.

 

?Secondo me, meriti una punizione.? furono le sue parole.

 

Non credevo a quello che diceva. Rimasi a guardarla, ferma come una statua di sale. Il cuore prese a battermi forte. Una punizione? Mi domandai. Mi pareva assurdo, e che tipo di punizione? Una punizione corporale? Eppure qualcosa in me, una parte di me stessa, nascosta nel profondo, desiderava vedere cosa sarebbe successo.

 

Guardai Marika. Era bella; portava i capelli castani tutti perfettamente tirati dietro la nuca, legati con una coda precisa. Gli occhi azzurri avevano un?espressione decisa, la bocca, piccola a forma di cuore, aveva assunto una smorfia molto sexy.

 

?Cosa vuoi che faccia?? le domandai.

 

Stavolta quasi non credevo alle mie, di parole.

Marika non perse tempo, si mise seduta sul divano.

 

?Vieni qui; sdraiati a pancia sotto sulle mie ginocchia, ti daro? una bella sculacciata.? Disse.

 

Sorrise soddisfatta. Come se mi avesse detto la cosa piu? normale del mondo.

Rimasi sorpresa, ero incerta. Non sapevo cosa fare. C?era qualcosa di seducente in quel momento in lei.? Non sono mai stata particolarmente attratta dai corpi femminili, ci avevo pensato a volte, nelle mie fantasie piu? segrete, come capita a molte ragazze, ma la mia coinquilina in quel momento era davvero affascinante, ed il senso di colpa per averle fatto perdere il viaggio a Parigi mi tormentava. Mi sentivo in debito con lei. Volevo ripagarla in qualche modo.

Fisicamente Marika non ? proprio bellissima. Piu? bassa di me, non pratica sport, e forse ? leggermente in sovrappeso. Non si trucca mai. Non bada troppo alla moda, il suo stile nel vestire ? sobrio. Pero? nell?insieme ? carina. Molti ragazzi, non conoscendo i suoi orientamenti sessuali, l?hanno corteggiata, ma sempre invano, da quando la conosco.

 

?Allora?? mi domando? ?Accetti la tua punizione??

 

?S?? le dissi io.

 

Il mio fu quasi un sussurro. Una voce che proveniva da una parte nascosta di me stessa.

Mi mossi e mi sdraiai a pancia sotto sulle sue ginocchia. Il sedere in alto, il viso rivolto alle dozzinali mattonelle del pavimento. Non ero mai stata sculacciata in vita mia. Ero curiosa ed incredibilmente mi sentivo eccitata. La mia micetta si stava svegliando.

Marika mi afferro? i pantaloni per l?elastico, ne indossavo un paio della tuta, e me li tiro? giu? a meta? delle cosce.

 

?Che fai?!? le domandai voltando il viso indietro appena un po?.

 

?Riceverai la tua punizione a culo nudo, Sara.? disse lei, semplicemente. Sorridendo.

 

Cos? dicendo mi afferro? le mutandine, ne portavo un paio di cotone, tutte rosa, molto carine, e le abbasso? con un gesto deciso.

 

?Oh no!? protestai, non troppo convinta in verita? ?Ti prego non cos?, mi vergogno!? le dissi, mentre diventavo rossa come un peperone.

 

?Silenzio? fece Marika ?questo ? il modo migliore di sculacciare le ragazze viziate.?

 

Sicuramente era un?esperta di queste situazioni. Chissa? quante volte aveva sculacciato le sue amanti. Pensai. Piu? che una punizione era certamente un gioco erotico. Tutto da scoprire.

 

Rimanemmo l?, come sospese nel tempo; la tensione era palpabile nell?aria. Era un momento bellissimo. Tutto da gustare.

Trascorsero una manciata di secondi, silenziosi e carichi d?attesa. Poi tutto accadde.

 

La tensione come per magia si dileguo?. Marika comincio? a colpire il mio sedere nudo.

Colpiva con la mano aperta e ci sapeva fare. Le sculacciate non erano forti, ma molto precise e cadenzate. Presto il sedere comincio? a bruciarmi e presi a piangere come una bambina e a chiderle di smettere.

Ero anche eccitata pero?. Enormemente. Mi sentivo tutta bagnata. Un po? per la punizione, un po? per la mia nudita?. Cominciai anche a muovermi per cercare di sottrarre il mio culetto ai colpi e cos? le regalai alcuni interessanti scorci della mia micetta.

Marika non si fece impietosire. Non bado? alle mie dolcissime lacrime, e continuo? a colpire. Era consapevole di quanto mi fossi eccitata. Ed era eccitata a sua volta.

La sculacciata duro? in tutto dieci minuti. Alla fine il mio culetto era in fiamme.

 

?Ora ringraziami? disse, alla fine.

 

?Grazie Marika? feci io. Il mio visino sconquassato dai singhiozzi.

 

Mi tirai su. Avevo ancora le mutandine abbassate e le concessi la visione, stavolta totale, della mia micetta tutta bionda. Marika sorrise e sembro? apprezzare.

 

?Ora vai in camera tua? mi disse ?ti chiamero? quando sara? pronta la cena.?

 

Mi voltai mostrandole il culetto tutto rosso, poi mi tirai su le mutandine ed i pantaloni della tuta ed andai in camera mia. Fui confinata in punizione proprio come una bambina cattiva. Mi sdraiai sul letto a pancia sotto, mi abbassai di nuovo la tuta e le mutandine e rimasi con il sedere scoperto, la porta chiusa. Non potei fare a meno di toccarmi. Raggiunsi quasi subito un poderoso orgasmo. Pensai che anche Marika si stesse toccando, con le mani infilate nelle mutandine, in camera sua. Questo pensiero mi mando? in estasi.

 

Da quel giorno, Marika, mi sculaccia con una certa regolarita?.

Succede sempre per piccole cose; dimenticanze, errori di poca importanza: per il disordine che lascio dentro casa quando non lavo i piatti e li abbandono ammonticchiati nel lavello, oppure quando dopo la doccia lascio il bagno sottosopra, l?accappatoio in giro, il pavimento bagnato. Quello delle sculacciate ? un gioco erotico che abbiamo inventato e che eccita e soddisfa da moririe tutte e due.

A volte sono io che la provoco deliberatamente. Per ricevere la punizione che merito.

 

Una volta, lo scorso anno, d?estate, eravamo in piscina. Non quella che frequento abitualmente per fare sport. Era la piscina di un grande albergo dalle parti di Bolzano. Eravamo in gita un finesettimana per rilassarci un po? ed avere una tregua dal caldo insopportabile che assediava Milano.

 

Indossavo un costume nuovo a due pezzi. Lo avevo comprato due giorni prima in un negozio del centro. Era nero e mi stava benissimo. Metteva perfettamente in risalto il mio ventre piatto e le curve del mio sederino. Vidi due ragazzi entrare dal cancelletto e li vidi mettersi seduti a bordo vasca. Erano indiscutibilmente belli. Alti, con i capelli neri, sui venticinque anni. Mi misi a fere un po? la civetta, non che m?interessassero, sono fedele a Didier, ma il mio obiettivo era provocare Marika.

 

Incontrai per un paio di volte lo sguardo di quei due, poi mi girai a pancia sotto sul lettino. Il costume, attillato e sexy rendeva il mio culetto davvero provocante. Con la coda dell?occhio mi accorsi che i ragazzi avevano gradito il mio cambio di posizione. Sorridevano e si davano di gomito.

Marika, sdraiata sul lettino vicino al mio, si accorse della mia manovra e mostro? una certa insofferenza. Prese a sfogliare rapidamente le pagine della rivista di musica e spettacolo che stava leggendo.

 

?Ho sete, vado a prendere delle bibite.? le dissi poco dopo.

 

?Va bene Sara.? fece lei un po? seccata.

 

Mi alzai e camminai lentamente; invece di imboccare il vialetto davanti a me, circumnavigai la piscina, passando deliberatamente davanti ai due ragazzi.

Li oltrepassai e riuscii a percepire il loro sguardo eccitato che puntava sul mio sedere. Nel bar dell?albergo comprai due bibite e tornai indietro. Ripassai davanti a quei due, camminando lentamente, con aria provocante. Poi mi stesi di nuovo accanto a Marika.

 

?Potresti smetterla di comportarti come una sgualdrina? Ti ricordo che hai gia? un ragazzo? mi fece.

La sua irritazione era salita. Ero molto eccitata.

 

?Ho caldo, sono in vacanza, e faccio il cazzo che mi pare!? le dissi, per completare l?opera.

 

?Va bene signorina, te la sei cercata. Se vuoi comportarti come un?insolente puoi farlo quando io non ci sono. Ma quando sono presente non tollero certi atteggiamenti e tantomeno il turpiloquio. Sarai punita.? Disse posando in terra la rivista che stava sfogliando.

 

Erano le parole che volevo sentire. Non vedevo l?ora di trovarmi stesa sulle sue gambe e di essere sculacciata. Marika mi avrebbe portato su in camera, si sarebbe seduta sul letto e l? avrei ricevuto la mia giusta punizione.

Mi sbagliavo. Marika aveva in mente qualcosa di ancora piu? eccitante.

 

?Vieni sulle mie ginocchia? disse mettendosi seduta sul lettino ?riceverai qui, davanti a tutti, la tua punizione.?

 

?Cosa?!? le dissi sbalordita. ?C?? gente!? feci guardando attorno.

 

Sul bordo della piscina sostavano, oltre ai due ragazzi, una decina di persone. Due coppie adulte e alcuni anziani, nessun bambino o minorenne.

 

?Muoviti Sara o la tua punizione raddoppiera?? si limito? a dire Marika.

Aveva lo sguardo eccitato. Non vedeva l?ora di avermi a culo nudo, sdraiata sulle sue ginocchia.

 

?Ma, mi vedranno tutti. Mi vergogno! Ti prego andiamo in camera? le dissi.

 

?Se hai avuto il coraggio di fare la civetta, avrai anche il coraggio di ricevere la tua punizione in pubblico. E in fin dei conti non mi sembra una cosa cos? grave, ti vedranno solo il culetto.?

 

?Ma??

 

?Muoviti? disse tagliando corto.

 

Mi alzai lentamente, e presi la consueta posizione sulle sue ginocchia. Diventai rossa fino alla punta delle orecchie per la vergogna. Le persone presenti si girarono tutte verso di noi incuriosite.

 

Marika afferro? le mutandine del mio costume per l?elastico e con un gesto rapido le tiro? giu?, fino alle ginocchia. Mi scopr? il culetto davanti a tutti i presenti. Molti risero. Pensai che sarei morta per la vergogna. Dopo alcuni istanti che mi parvero interminabili, Marika comincio? a sculacciarmi. Colpiva le mie terga come se niente fosse, davanti a tutti. Mi sforzai di resistere, di tenere duro, per orgoglio, ma poi dovetti cedere: cominciai a lamentarmi e a piangere e a chiderle di smetterla. Ovvio ero anche eccitatissima.

Le persone presenti si avvicinarono e formarono un piccolo capannello. Erano ad un paio di metri da noi. Serrai per un momento le natiche. Sentivo tutti gli occhi dei presenti fissati sul mio culo.

 

?Ma quanti anni ha la sua amica?? domando? una signora anziana rivolgendosi a Marika.

 

?Ventuno? rispose Marika fermando per un momento la sculacciata.

 

?E a ventuno anni si prende una sculacciata?? domando? quell?impicciona.

 

?Certo. Se lo ? meritata.? Rispose la mia amica. ?Si ? comportata in maniera molto maleducata.? aggiunse.

 

Molti risero. I due ragazzi di prima gurdavano increduli ed eccitati.

 

?E? giusto!? sentenzio? un signore sulla cinquantina. ?Le ragazze di oggi sono maleducate. Non hanno freni, pensano di poter fare tutto quello che vogliono.?

 

?E? vero. Ai miei tempi le ragazze sapevano come comportarsi? disse una signora sulla sessantina.

Incredibile. Marika aveva riscosso successo. Aveva ottenuto l?approvazione dei prsenti.

 

?E quante sculacciate le darai a questa signorina insolente?? domando? un?altra signora, grassa, con un paio d?occhiali da sole fuori moda, e l?aria invidiosa.

 

?In genere la sculaccio per dieci minuti? disse Marika.

 

Tutti risero. Poi la mia amica riprese a colpire il mio sedere sotto lo sguardo eccitato e divertito degli astanti. Furono i dieci minuti piu? lunghi (e piu? eccitanti) della mia vita.

 

?Basta cos?? fece poi.

 

Scatto? un applauso spontaneo delle persone l? presenti. Ero eccitata da morire ed umiliata come non mai. Dovevo essere un vero spettacolo: una ragazza carina, di ventun anni, piegata col culetto tutto rosso. Ero sicura che anche tutti i presenti si fossero eccitati, uomini e donne. Mi tirai su lentamente. Cercai di coprirmi come potevo, mi affrettai a tirarmi su il costume ma sicuramente riuscirono a vedermi nuda anche davanti almeno per qualche istante.

 

?Torna in camera Sara. Ti raggiungero? piu? tardi.?

 

?S?? dissi io, sollevata all?idea di togliermi dall?imbarazzo.

 

Camminai a testa bassa mentre le persone l? presenti ridacchiavano divertite. Tornai in camera, mi sdraiai sul letto e mi toccai. Raggiunsi subito l?orgasmo.

 

Didier non sa niente di questo giochino delle sculacciate che c?? tra Marika e me. E? un nostro segreto e tale rimarra?. Un segreto fra noi ragazze. La cosa incredibile ? che tra Marika e me non c?? mai stato niente di fisico, nemmeno un bacio. Solo un legame forte e sincero una vera amicizia, considero Marika la mia migliore amica, e, appunto, qualche sculacciata.

 

La mia macchina ? una Micra. Usata ma tenuta in ottime condizioni. Marika non possiede un?automobile, non ha nemeno la patente. Un pomeriggio eravamo imbottigliate in mezzo al traffico; una delle sue ragazze, Alina, ci stava aspettando. Aveva sostenuto un provino in un?agenzia di moda dalla parte opposta della citta?, e Marika ed io, con la mia Micra, stavamo andando a prenderla. Alina avrebbe cenato a casa nostra.

Ad un certo momento un vigile allungo? la sua paletta rossa e mi fece cenno di accostare. Si avvicino?, abbassai il finestrino e mi chiese i documenti. Controllo? scrupolosamente patente e libretto e si accorse che la mia macchina non aveva passato la revisione. Mi ero completamente dimenticata. Mi fece la multa e fui costretta ad entrare in un?officina, l? vicino, per mettermi subito in regola. Cos? perdemmo piu? di un?ora. Alina fu costretta prendere un taxi per arrivare a casa nostra.

Prima di cena, Marika, volle tornare sull?argomento.

 

?Per colpa della tua dimenticanza, Sara, Alina ? stata costretta a prendere un taxi e a spendere 50 euro.?

 

?Lo so, mi dispiace, posso restituirti i soldi, Alina? dissi io.

 

?Oh, non preoccuparti? mi disse subito la modella.

 

?Non ? per i soldi, ? per il principio.? puntualizzo? Marika. ?Penso tu debba essere punita, Sara.?

 

Mi sentii confusa. Sarei stata punita alla presenza della giovane modella? Mi chiesi se Alina fosse al corrente delle sculacciate, e se anche lei ne avesse mai ricevute da Marika. Decisi di stare al gioco.

 

?S? Marika, puniscimi? borbottai ad occhi bassi.

 

?Visto che hai danneggiato Alina, sara? Alina stessa a punirti!? sentenzio? Marika, sorprendendomi ancora una volta.

 

Guardai Alina che sorrideva maliziosamente. Era davvero bella: brasiliana, di venticinque anni, mulatta, la pelle liscia, le cosce tornite, le labbra carnose, i capelli ricci e neri. Aveva mani lunghe ed affusolate, le unghie molto curate e dipinte di rosso.

 

?Accetti di essere sculacciata da me?? mi domando?.

 

?S? Alina.? le dissi senza esitare.

 

Alina si mise seduta sul divano. Io, sotto lo sguardo eccitato di Marika, presi la consueta posizione, sulle ginocchia della modella.

Alina mi sgancio? i jeans e me li abbasso?. Poi mi tiro? giu? le mutandine. Diventai tutta rossa per la vergogna, non mi sono mai abituata a stare a culo nudo, ? una cosa che mi imbarazza tantissimo anche oggi, ma che mi eccita da morire. Fa parte della mia punizione.

 

Dopo un momento di esitazione Alina comincio? a sculacciarmi. I suoi colpi erano piu? radi ma piu? forti di quelli che mi da Marika. Come sempre cercai di resistere e come sempre dopo un po? dovetti cedere: cominciai a singhiozzare e a chiederle di smetterla. Ovviamente ero uno spettacolo. Marika ed Alina erano eccitate da morire. Anche io lo ero. Il pensiero di essere sculacciata da quella bellissima modella brasiliana mi stava mandando sulla luna per la felicita?.

 

La mia punizione duro? per i consueti dieci minuti. Alla fine il mio culetto era tutto rosso come sempre capita in queste occasioni. Poi Marika mi diede il permesso di alzarmi. Anche in questa circostanza mostrai la mia micetta, prima di tirarmi su le mutandine ed i jeans. Poi fui congedata. Andai in camera mia, chiusi la porta e infilai una mano nei jeans fin sotto le mutandine. Mi toccai e venni per due volte di fila, mentre immaginavo che in salotto Alina e Marika si stessero baciando eccitate.

 

Quelle che ho raccontato sono solo alcune tra le sculacciate piu? eccitanti e divertenti che ho ricevuto da Marika. Ce ne sono state altre?

Marika continua a sculacciarmi di tanto in tanto, e ogni volta che ho ricevuto una sculacciata non vedo l?ora che ne venga un?altra!

 

 

 

 

 

 

 

 

-->

Same as Sara Videos

2 years ago
  • 0
  • 36
  • 0

Sara

It was a typical Los Angeles winter night. Raining and cold, Sara looked out at the rain-soaked streets, knowing that she would have to work tonight, rain or not. She walked out of her apartment to the corner and caught the bus 10 minutes later heading off for another night of work. Her new day job was only good for minimum wage and 20 hours a week, so she still needed her night job to make ends meet.She got to her normal area and got off. She then started her normal night work, walking two...

2 years ago
  • 0
  • 31
  • 0

Sara

I met Sara through an adult personals website. I had originally posted my ad on a night I was home alone d***k and horny. So I was surprised , a month later, when I got an email. Sara lived in the same town as me, so we met on her college campus on a Friday afternoon. Initially I was disappointed in her appearance. Sara was 5’5′, kind of chubby/stocky build, small tits, short hair, average looking at best….she looked like a brick …having no distinguishable waist line. She dressed like a tomboy....

4 years ago
  • 0
  • 35
  • 0

Sara

I met Sara through an adult personals website. I had originally posted my ad on a night I was home alone drunk and horny. So I was surprised , a month later, when I got an email. Sara lived in the same town as me, so we met on her college campus on a Friday afternoon. Initially I was disappointed in her appearance. Sara was 5'5", kind of chubby/stocky build, small tits, short hair, average looking at best....she looked like a brick ...having no distinguishable waist line. She dressed like a...

4 years ago
  • 0
  • 50
  • 0

Sara

The one thing Sara loved was fucking. She would fuck any one anytime anywhere. It started when she was young and her dad's friend took her to his hunting cabin and fucked her for over three hours. That made her addicted and wanting more. She met him two times a week for a fuck session but it was not enough. She found a site where men wanted to fuck younger girls and when she put her picture on it she had a lot of men wanting to fuck her. Most of the men were fifty or sixty and she liked the...

4 years ago
  • 0
  • 28
  • 0

Sara

It was a typical Los Angeles winter night. Raining and cold, Sara looked out at the rain-soaked streets, knowing that she would have to work tonight, rain or not. She walked out of her apartment to the corner and caught the bus 10 minutes later heading off for another night of work. Her new day job was only good for minimum wage and 20 hours a week, so she still needed her night job to make ends meet. She got to her normal area and got off. She then started her normal night work, walking two...

2 years ago
  • 0
  • 28
  • 0

Sara

Sara was a little butch, you know? I don't mean she was a bull dyke, or anything, and I don't want to be thought of as judgmental about it. It's just that she had this disdain for men, dressed like a man, and generally just did not seem to radiate any femininity at all. She was also a little on the plump side, but overall not bad-looking. Even cute, in a strange sort of way. Well, she and I were co-leads on a sizable computer project in a large IS department. We worked well enough...

2 years ago
  • 0
  • 24
  • 0

Sara

SARA By Charles E. Campbell CHAPTER 4 PLEASING ALICIA Tommy showed me a mat on the floor in the kitchen where I was to sleep.A dish of water sat next to the mat. He attached a pair of very stout chainsto the clasps in my breasts, and locked the chains to an eye-bolt that wasin the floor. I fell right to sleep almost the instant I lay down on the mat.Neither the dirty cracked linoleum floor nor the odd sounds from the woodskept me awake. When I finally started to awaken from my deep...

4 years ago
  • 0
  • 26
  • 0

Sara

Sara was nineteen and very sexy with huge tits and a great bubble ass. XShe had been sleeping with Senator Brown for over six months. He was married with six k**s and his wife was knocked up with their seventh. The senator had a big thick cock and a thirst for sex with young girls. He always made sure they were of age and big tits. He moved Sara into an apartment close so he could stop in and fuck her any time he pleased. He would call her and tell her "I am five minutes away. Get naked." He...

2 years ago
  • 0
  • 26
  • 0

Sara

   I couldn’t get the thought of her out of my head. So was so beautiful to me. She had long black hair. I wondered what it would feel like running my fingers through it. Sara also had the darkest blue eyes I had ever seen. If I looked in them too long I felt I would lose myself.    Her body was just perfect. I am about 5’7 and she was just an inch or two taller than me. She had long legs that always seem to have a tan. Her breasts were about the same size as mine as far as I could tell. A...

Lesbian
4 years ago
  • 0
  • 24
  • 0

Sara

My name is Sara and I like porn. I like porn for men, the real smut, no germ-free high-gloss productions. Only that turns me on. I like deep throat and gangbangs, slaps and humiliations, big breasts and anal scenes. Nothing is more erotic than a woman who gives everything without being boring and perfect. I hate fake excitement. Gargling and bubbling it should, the saliva must flow and the eyes can be in tears.And of course, I love to see cocks. Cocks that are getting rubbed, that slip through...

Hardcore
3 years ago
  • 0
  • 21
  • 0

Sara

   I couldn’t get the thought of her out of my head. So was so beautiful to me. She had long black hair. I wondered what it would feel like running my fingers through it. Sara also had the darkest blue eyes I had ever seen. If I looked in them too long I felt I would lose myself.    Her body was just perfect. I am about 5’7 and she was just an inch or two taller than me. She had long legs that always seem to have a tan. Her breasts were about the same size as mine as far as I could tell. A...

3 years ago
  • 0
  • 28
  • 0

Sarachan

The feeling in the pit of his stomach grew more intense as he neared the clearing. He was early - he'd been waiting for this moment for years, in a way - and he was far too scared, too exhilarated, to be late. He was at the clearing now. It was around 15 metres wide, with thick tufty grass covering its floor. Taking a crumpled packet of cheap cigarettes from his pocket, he found he was shaking slightly in fear. The rain put paid to any efforts to light one, though, so he shoved them back...

2 years ago
  • 0
  • 21
  • 0

Sarafina

No narration, I hope. One I wrote a while back and need some urge to continue - I have a second chapter but it needs work. I'm hoping that posting stories once more gives me a reason to write again. Callie ------------------------------------------------------------------------- The clicking and clunking of the letterbox and the slapping of envelopes onto the floor was the signal for Katy to peel away from the chair and run into the hall, immediately followed by Mr. Jangles,...

1 year ago
  • 0
  • 31
  • 0

Saradas

Saradas is one of those sites that caught me a little bit off guard because I didn’t immediately understand the name. I’ve reviewed countless porn sites with nonsensical, unfamiliar or foreign names that just turned out to be your typical free tubes stocked with your typical dirty movies. Maybe it’s just because free tubes are the dominant format for free adult sites, but that’s honestly what I expected here, perhaps with a South American twist. Turns out I was way off, which I would have known...

Porn Forums
1 year ago
  • 0
  • 14
  • 0

Sarapbeh

Welcome to Rapbeh.com, or Sarapbeh.com, whichever one you prefer because they both lead you to the same place for Pinay sex scandals or Pinoy sex videos. What is this place all about? Well, it’s a website where people post some of the best amateur porn and scandals that arise in the Pinay sphere. You better believe that there’s a lot of kinky and sexy stuff going on here so strap up and get ready for a ride that you’re going to remember. Maybe because you enjoyed it or maybe because you...

Asian Porn Sites
1 year ago
  • 0
  • 31
  • 0

SaradaHentai

Sarada Hentai! Do you crave a fuck load of hentai that you can get off to? Then you probably love reading hentai issues and watching hentai videos. But what if you want something a little more unique? Such as hentai photo galleries designed to get a mother fucker like you hot and sweaty?Then you need to check out Sarada Hentai. Here, you will find a wide array of hentai content that is certain to make you get off time and again. With so many pages of content to choose from, where in the hell...

Hentai Porn Sites
2 years ago
  • 0
  • 39
  • 0

Sarah

Sarah By Sissie Maid Cuckold FOR SARAH "What wrong honey?" "I don't know I guess I am tired." "But it's not like you to no be able to get it up." "I know Pam. I just don't know, maybe its stress, works not going so good." "Hey, I know, Audrey at work said her husband had some issues and she did this..." Pam took hold of her silky nighty and wrapped it around Brenden's cock. She could instantly feel it grow. She smiled at him and said, "It worked, it worked just like...

2 years ago
  • 0
  • 34
  • 0

Sarah

Chapter 1 I had just come home after an extraordinarily hectic day at work. It was Friday, and this was the last day of school for the summer. I am a mechanic at a very busy shop. It seemed like everybody was going somewhere for the summer and they needed their cars fixed, yesterday. I was swamped all day. I didn't even get a lunch break, which I was really feeling because I had skipped breakfast that morning as well. I had just kicked off my shoes and was starting to get undressed for my...

4 years ago
  • 0
  • 28
  • 0

Sarah

Sarah was a raving beauty and I had lusted after her from the very first day she came to work for me. Jet black hair that hung down to the middle of her back; 36 C cup breasts on a five foot five frame that probably was carrying about a hundred and twenty-five pounds and with an ass to die for. I would call her in the office and give her some meaningless, trivial task just so I could watch her ass as she walked out of the room. Sarah only had one major flaw; she was married (women that nice...

3 years ago
  • 0
  • 34
  • 0

Sarah

“Hands up, chin down!” my voice booms through the boxing club. I have barked out these words a million times. Instructions that were also barked out at me a million times by my coach, for the first few years of my training when I was a teenager. Three loud electronic buzzes signal the end of the training session. “Good work ladies and gentlemen. See you at the next class,” I announce, dismissing the class. I am fifty four years old. Outside of work, I train and teach at my friend’s boxing club...

Oral Sex
3 years ago
  • 0
  • 27
  • 0

Sarah

My name is Steve Johnston. I’m 57 years old, 6’3”, athletic and still have most of my hair. I run my own computer consulting firm. My income is more than adequate for my needs and my ongoing investments assure me a comfortable retirement. I own a home in a nice community just outside of a college town. You might think that this would lead to some fantastic sexual adventures but my needs are met by some good friends a few nights and weekends a month. All things are subject to change and it...

2 years ago
  • 0
  • 33
  • 0

Sarah

She has always made a joke of it. "We met in a church," she would say. And people who know us would do a double take. "In a church?" And of course, it was almost true. You see, in our quaint little midwestern town there was an old church building which had been empty for many years. About 15 years ago a fellow with some interesting business ideas purchased the building and opened a musical instrument store at the back of the former sanctuary and a performance music hall in the former...

3 years ago
  • 0
  • 30
  • 0

Sarah

What some of you already know or don't know, before I started my first real job, I studied one year at a local university. Unsuccesful cause I partied to much and I didn't want to study, so I quitted after a year. But in that first year I met somebody very interesting and somebody I still like very much to this very same day. And that's what this story is about, or should I say who : Sarah. The people who have read my previous erotic stories, know that I have had lesbian sex with a girl...

3 years ago
  • 0
  • 35
  • 0

Sarah

DADDIES GIRL My 16 year old daughter Sarah is beautiful just an angel, long blonde hair, deep blue eyes and was just as beautiful on the inside as she was on the outside. I had divorced from her mum when she 8 and we had always been very close, so much so she had chosen to come live with me when she was 11. I had no problem with it, she never got on well with her mother they always argued, anyway I loved having live with me, her company was amazing and I watched her grow into a beautiful...

Incest
4 years ago
  • 0
  • 31
  • 0

Sarah

I stared at my daughter, shocked by what she had just told me. “Your brother fucked you!?” She had come to me quietly, timidly but she wanted to tell what had been going on in my own home for two years, “Yes, I think he raped me but I’m not sure anymore.” Now that her brother was out of the house she felt she could talk to me, “What the hell do you mean you’re not sure? Did he rape you or not, that should be pretty easy to figure out. Either you let him or he forced you, which was it?” Nate,...

2 years ago
  • 0
  • 24
  • 0

Sarah

Sarah By Christie Angenieux (c)2000 Vanity Press "I want to you to maid for me tonight." "What?" "I said I want you to maid for my party tonight. Some of my friends are coming over with their husbands and I think it would be a great opportunity for you to open up." The thought was arousing, but I didn't think I could go through with it. "I'm not sure...I..." "Didn't you tell me that you felt all alone when you dressed and that you wished other people knew and would accept...

3 years ago
  • 0
  • 28
  • 0

Sarah

Several summers ago I was a waitress at a restaurant down in the outer banks. The restaurant was very popular but had a horrible staff. I worked with mostly women who had been there for years and bsically had the run of the place. The owner hired me at the last second when one of the girls quit without notice. I had never waitressed before, and my new co workers weren't shy about openly displaying their resentment towards me. I was "accidently" tripped while carrying trays and routinely talked...

3 years ago
  • 0
  • 22
  • 0

Sarah

My Senior Prom was almost a bust. Three days before, my girlfriend had called to say that she was very sick and probably wouldn't be able to go. "Shit," I thought, "Only three days to find someone else good enough to go with?" Fortunately, my school posted a list of all the students going to prom--including whether or not they were going stag. I ran my finger down the "date" column, stopping at the blank spaces to check out their names. "Karen Stiller. No wonder she's going alone."...

1 year ago
  • 0
  • 24
  • 0

Sarah

I told this story to a friend last night. I had forgotten all about it. On my way home it all came flooding back into my head. I have to tell this story. It happened in Great Neck, Long Island, New York in the summer of 1962. These were pre-disease days. I was 30. Her name is Sarah Weingold. She was 22. I was working for a credit card company and our office building was next to what today would be called a Strip Mall. There were only five or six businesses in this mall. Sarah’s father had a...

Erotic
2 years ago
  • 0
  • 23
  • 0

Sarah

Dinner I asked her? No sex 1st, then we’ll eat. I wanted to screw her from the moment I saw her, but this was a bit more forthright that I expected. We had been working together on the training course all day and had just got to the hotel. Well, you have been eyeing me up all day, sizing me up, trying to look down my blouse, so why waste time? Hell she was definitely my type of woman. Well in that case, my room or yours? I asked Yours she said firmly and headed to the elevator. We were on the...

1 year ago
  • 0
  • 22
  • 0

Sarah

This is truly what you would call paradise. There were so many beautiful girls and since it was always really hot here they went around pretty much nude. We were what some would call stranded. We all lived on little huts on the edge of a small lake in the centre of an island. I sat on the beach, it was getting late. I looked around to see what girls were still had not gone to bed. I stared in amazment as I found a hot chick named Sarah still sitting on a log across from me. I walked over to her...

Erotic
3 years ago
  • 0
  • 26
  • 0

Sarah

Nerves and anxiety were at an all time high… It was 6pm and I was stood propping up the bar in a strange place I'd never been in and had already had a couple of Gins to calm my nerves, yet my palms were still sweaty and legs were like jelly. But then “she” walked in… And I'm not exaggerating when I say everyone in the place turned to look at her. Her name was Sarah and we had been talking online for over a year and finally the stars had aligned and we had agreed to meet. My first thoughts were...

2 years ago
  • 0
  • 22
  • 0

Sarah

I sat alone in the back of the small, yet oh so exclusive suburban church and watched the proceedings as only an outsider can watch. I had no part in the funeral services although my heart would be buried in the grave along with my beloved. It was difficult to concentrate on the words of the unctuous, self-important minister as he extolled the virtues of a woman he had never met in an orator's voice that held no sincerity. The half listened to drone of his words flowed over me. My own...

2 years ago
  • 0
  • 28
  • 0

Sarah

I was at a national convention in D.C. The convention was in its 3rd day and it lasted 7. They bused us from the convention hall to our hotel every day. This got to be a hassle some times, because you had to wait and wait sometimes. On this day, i had become separated from my friends and stood alone waiting for the next bus. It finally came and i got a window seat. Five minutes later, a huge black woman got on and sat down next to me. She said hello, and i returned the greeting. She...

3 years ago
  • 0
  • 24
  • 0

Sarah

If you like images to go with your story you can click for the illustrated version of this SARAH in the comments below. Enjoy...The greatest thing about my lover, Joe, is his cock. I just love it. It's so fat and hard and muscular, I love holding it, I love stroking it, I love kissing it, I love sucking it, I love feeling it between my tits, I love feeling it filling my arse-hole, I love feeling it filling my pussy.I'm 26, with long straight brown hair, and brown eyes. People have always called...

4 years ago
  • 0
  • 38
  • 0

Sarah

Als Sarah erwacht, liegt sie in einer dunklen einsamen Gasse. Sie rappelt sich mühsam auf und sieht sich um. Die schäbigen Häuserfassaden auf beiden Seiten sind so hoch, dass der Himmel darüber nicht mehr zu erkennen war und das Tageslicht gänzlich verschluckt wird. Vielleicht ist es auch gerade Nacht. Das einzige spärliche Licht kommt von vereinzelten Lampen über den Häusereingängen. Doch die meisten sind zerschlagen oder sehen so aus als ob sie schon seit Jahren nicht mehr gebrannt hätten....

3 years ago
  • 0
  • 30
  • 0

Sarah

“Hands up, chin down!” my voice booms through the boxing club. I have barked out these words a million times. Instructions that were also barked out at me a million times by my coach, for the first few years of my training when I was a teenager. Three loud electronic buzzes signal the end of the training session. “Good work ladies and gentlemen. See you at the next class,” I announce, dismissing the class. I am fifty four years old. Outside of work, I train and teach at my friend’s boxing...

3 years ago
  • 0
  • 33
  • 0

Sarah

My phone is going off and when I look, it’s my husband texting me. He doesn’t even bother to call. He says he is going to be home late from work again. I just finished putting dinner on the table.I sit there and eat alone, having a glass of dark red wine. I know he’s fucking someone now. I take off my pants and start fingering my pussy as I finish eating alone. That bastard.It is a couple of hours later when I hear him come in the door. The food has been in the refrigerator for a while. I am...

Cheating
3 years ago
  • 0
  • 19
  • 0

Alternate Discipline Plan in EuropeChapter 92

All six of them suddenly felt the blood in their veins freeze. 'This isn't happening, ' Veronique thought. 'Fuck! How could I have been so stupid?' All six of them, slowly looked at the guy who had shouted at them, and then ... Annemieke giggled and said, "Oh! Hi dad. We, um, ran into a few friends." "Ran into?" he asked, sounding a lot less upset than before. He was even smiling while he was looking at all the naked flesh in front of him. "Is this the way you young people great...

2 years ago
  • 0
  • 21
  • 0

Thanksgiving What are you thankful for

But he was young and woefully inexperienced and Cindy had confided in me that he just didn’t have a clue about women. Tonight I planned to change that. I let him have a long hot shower, then fed him dinner and sent him to bed for a nap before Cindy arrived. Or at least that’s what I told him! “Mrs. D! What are you doing?!?” I’d slipped into his room after he’d gone to bed. My husband had gone to get Cindy and wouldn’t be home for hours. “I wanted to talk to you about something that...

2 years ago
  • 0
  • 35
  • 0

Cliffside Fun

Sitting in a field, you hear the sea waves to your left. Casually breaking over the shoreline's rock pools below. The field sits atop a plateau that overlooks the sea. You lay back under a thick autumn tree. It's leaves drooping to shadow part of your body. The shade protecting you from the heat.With your arms straight behind you, supporting you whilst you looked at me sitting atop your lap. Your legs outstretched on the grass behind me. With my eyes seductively looking down at you. Staring at...

2 years ago
  • 0
  • 43
  • 0

The Watchman

Rain drops, that was the first thing you could hear. As your vision clears, a dimly lit room slowly comes into focus. "Hmmn...w-where am I?" You manage to roll out of bed and notice that the rain you heard was hitting a wide window, which was seemingly the only source of ilumination. "Please be carefull when riseing, dimensional travel can be harmfull to humans." Your head snaps to the source of the voice. A tall blue skined man with darkly ringed pupilless eyes stands before you, thankfully...

4 years ago
  • 0
  • 17
  • 0

A Different Way That COVID Affected Our Family Part 3

It was Thursday morning, and our babies would be here today. I was both nervous and extremely excited to see my kids again after a couple of months. Covid had been hard on everyone with so many losing so much, so I was happy we had each other.I had sent Jack to the store to go shopping after nearly emptying the house of food over the last few weeks while I rushed around tidying the house. I had woken up early and grabbed one of Jack's tee-shirts and threw it on to clean the house. Typically, I...

Incest
2 years ago
  • 0
  • 49
  • 0

No Contest Book 2 Hard Fought 199193Chapter 13

Pynchon proved a bear to speed read. ““Glean what you can,” Joe advised. “We’re just a third of the way through.” “I figured,” said Liang. “You missed a week.” “Yeah. I’ll probably have to just have one week for Vineland.” “Or you could start the class a half hour earlier. And have the other class last a half hour longer.” “First, we’re talking about college students.” “With you, I bet they don’t mind.” “I’ll ask. And the afternoon class actually tends to go on longer.” “I’m not...

2 years ago
  • 0
  • 19
  • 0

Travelling DbferChapter 7

Back at the kiosk there were six girls waiting. Four of them were obvious stunners. "How are things going, Amy?" "Oh good Mr. Williams. Here are the forms for these six." I quickly ran through them. 4 smartie pants and 2 dummies. "Holly Smith?" One of the gorgeous ones popped up to me with a smile. "Thanks for your application honey. We'll keep it on file. We might call you." "Felicia Ramirez?" A hot latino smiled and approached me. "Thanks for your application honey....

1 year ago
  • 0
  • 17
  • 0

Mommas and Sons Who Drink Together

Note : This story is completely fictional! Dark haired Lucette, being short and curvaceous with large jugs, wide hips and a very protuberant ass, was in great demand amongst the men while she tried to rear a eighteen year old boy and also meet her growing needs for variety in men. Lucette's need for alcohol had accompanied her growing nymphomania. Although gifted with very lovely facial features that glowed adorably with each drink, the lovely mother had low instincts and a pudendum that...

Incest
4 years ago
  • 0
  • 33
  • 0

Caught by Olgas Daughter

I started masturbating when we moved to Wilmington and I finally got my own room and bathroom. When I was sixteen, my dad got a big promotion from DuPont and we moved to a bigger house with a pool. He also felt sorry for my mom so he hired Olga, a German housekeeper, to help with the cleaning. She’d come three times a week to vacuum, dust and wash clothes. My senior year in high school was beginning and I was really a nerd. I played J.V. football but wasn’t buff or big enough to make the...

3 years ago
  • 0
  • 27
  • 0

Gender issues all my life finally found a fit

. My sister and i played often and we tried to stay out of moms hair, and dad was disinterested with young children, that would change later. We were just, "what i truly consider", a normal nuclear family. . I had some friends who constantly spoke about sexual things, and as i have said, i knew nothing about any of it. My friend Glen had tricked me once with his far superior sexual intellect. He was asking a group of us, each in turn, which way we preferred to, "Jack Off"...

1 year ago
  • 0
  • 18
  • 0

Cucked Eliza Ibarra Dreaming Of A Real Man That Knows How To Please A Lady

Every night Eliza Ibarra goes to sleep and her Husband dreams of a real man that knows how to fuck her! Ryan just doesn’t have the cock or the horsepower to fuck her the way she wants! Eliza makes her Husband watch as she takes every inch and even takes over pushing her own body up against Charles dick to really get the sensations she desires. This is how a real man fucks and she wants her Husband to take lessons and maybe; just maybe, he’ll be able to fuck her with such adrenaline...

xmoviesforyou
2 years ago
  • 0
  • 25
  • 0

My Friends Daughter Chapter 1

All persons in this story are over the age of 18.  This story is complete and utter fiction.  But please read on for your personal enjoyment. My Friends Daughter     I had just quit my job three weeks before I was due to start my new one.  I had plenty of money to carry me over, and just felt like taking a break from working for a while.  I was sitting at my computer surfing thru erotic story sites looking for some stuff to read when my phone rang.     “Hello” I said into the phone.     “Hey...

4 years ago
  • 0
  • 24
  • 0

SaralindaChapter 11 Moira

It was two in the afternoon when I got back to my room. I'd been on lunch duty, both preparation and clean-up. I was surprised that Saralinda wasn't in the room, and it left me wondering what to do with myself. I wasn't sure what I felt like doing. It was a nice day, of course. I could go to the pool. Or I could get out my guitar. Or I could go see what Jake was up to, or Gary, or Joanne. I didn't mind my aimless life, but there were times when it made me feel somewhat superfluous in the...

4 years ago
  • 0
  • 21
  • 0

Humiliated Part 2

Author’s note: I highly suggest reading Part 1 first, however this story should more or less stand on its own. The story is based on a chat-based roleplay between v-card and myself. The basic outline of the scenario was mine, but the actions and words of “Nikki” are by v-card and are used by permission. I have tried, as much as possible to present a consistent story without deviation from the actions presented in the chat. In some cases, however, I have elaborated on the chat to provide a...

Bisexual
1 year ago
  • 0
  • 13
  • 0

BellesaFilms Gianna Dior Gia Derza Dry Spell

Gianna had been going through a serious dry spell- one that felt like it would never end. When she gets in at 6am from a night out, her roommate Gia, who is about to head to work, just has to tease her. Gianna sprints to the shower, irritating Gia, who was about to hop in and get to work. Not having it, Gia jumps in the shower with her- and things escalate. Gia has been bisexual for ages, but Gianna had always thought of herself as straight. Is it the dry spell talking…or is this...

xmoviesforyou
4 years ago
  • 0
  • 35
  • 0

Wild Hibiscus The Stripper at Club Bisou

Her appearance tonight demanded attention. In the dusky evening light, I snatched glances at her to check that it was still Brigitte underneath. She put so much care into her appearance, I felt a fraud in my freshly-pressed trousers and a linen white shirt. I made an effort with a close shave and polished my best shoes but it was not’t the same.Sitting in the passenger seat, Brigitte stared coolly ahead. A waft of her perfume caught the breeze through the open quarter-light.  The evocative musk...

Straight Sex
2 years ago
  • 0
  • 42
  • 0

The Levingstons Punishment

This story is pure fiction and fantasy. Take it as such. :) “Stacy!!!” the voice blares through the earpiece on the young girls phone. “You were supposed to be here FIFTEEN minutes ago. You KNOW the wife and I are celebrating our anniversary tonight and you need to be here on time!” the strong male voice demands. “Yes sir, I’m on my way, I got caught up with homework” she nervously replies with a tremble in her voice. Mr. Levingston always ran a short fuse but they payed her so...

3 years ago
  • 0
  • 64
  • 0

Irenes story Chapter 10 Lunch with Alfredo

I rose early Saturday, anxious and nervous about what the day might bring.  I was still in my robe, sipping my latte on the veranda with Oscar when my cell phone 'binged', alerting me to an incoming text message. Smiling at Oscar, I said, "Oh, a text from my lunch date today." The text ready simply, 'are we still on for lunch? Alfredo'. I smiled as I realized that Alfredo was as anxious as I was. I quickly typed, 'Sure. I'm still game if you are'. Instantly, the phone 'binged' again, "Great....

Cuckold
2 years ago
  • 0
  • 20
  • 0

PalimpsestChapter 9 Northern Passage

Arrangements during the first meeting of the PIs promised L would follow Joe and Marta without them stopping first at the office. She wanted discretion if the car was followed. Once outside the environs of Chicago, she'd pass them if she spotted a tail. Evidently no tail existed. Marta couldn't have been more surprised by Joe's car. In fact she and Mary had passed it when they searched for him at the curb. He had to step out and yell and wave. A 1966 cherry red Mustang convertible with a...

4 years ago
  • 0
  • 27
  • 0

The Pact Episode 1 The Elegant Solution Chapter 1

Lon Carpenter laid back in his lounger, sipping his canned soda, "Thank God for summer vacation!" "No kidding!" Rick Flanders sat up in his beach chair to pick his drink up from the patio table. "I couldn't wait!" Summer was finally here, ending the boys' junior year in high school. In the fall, they'd be seniors, but for now, they were at loose ends... "Only one problem," Toby Tolliver grunted, dabbing sunscreen on his nose despite the fact that he was hiding under the table's...

Porn Trends