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Sara

Sara

 

 

Mi chiamo Sara, ho ventidue anni e studio Lettere e Filosofia qui a Milano. Mia madre ? francese, mio padre? italiano. I miei genitori vivono e lavorano a Nizza, la citta? in cui e nata mia madre, ed in cui sono nata anche io.

Finito il liceo, mi sono trasferita in Italia per frequentare l?universita?. Desideravo conoscere meglio il paese di mio padre e cos? ho preferito Milano a Parigi. Parlo correttamente l?italiano oltre al francese, percio? non ho problemi di lingua.

 

Sono alta un metro e sessantasette centimetri, ho i capelli biondi e lisci, li porto lunghi ben oltre le spalle. Sono magra. Il mio fisico ? snello ed atletico.

Ho sempre praticato sport in Francia: pallavolo, nuoto, e ginnastica artistica. Ora, per tenermi in forma, frequento abitualmente la piscina di un circolo sportivo vicino casa, qui a Milano. Ci vado tre volte a settimana, e nuoto per un?ora e mezzo ogni volta.

Anche se non spetta a me dirlo, sono una ragazza molto carina: le mie gambe sono lunghe ed affusolate; ho il ventre piatto, ho i seni piccoli ma sodi e un sedere alto e tondo. Le linee del mio viso sono delicate, i tratti del mio profilo regolari; ho gli occhi color nocciola e due deliziose fossette sulle guance.

 

Qui a Milano dicido da piu? di due anni un appartamento, in periferia, con Marika che ha la mia stessa eta? e che studia medicina. Il suo sogno ? diventare chirurgo. La sua famiglia, composta da padre, madre, e due sorelle piu? piccole, risiede a Trieste.

Con Marika divido a meta? tutte le spese di casa: l?affitto, la luce, il gas ed il condominio.

Andiamo molto d?accordo forse perch? siamo molto diverse. Io sono dolce, pigra e a volte pasticciona: ho la tendenza a perdermi in un bicchier d?acqua. Marika invece ? severa, precisa ed ha una personalita? molto forte: affronta ogni sfida a viso aperto, non si tira mai indietro, e nei momenti difficili ? molto generosa: offre aiuto e conforto senza chiedere nulla in cambio.

 

Ho un ragazzo a Nizza, si chiama Didier. Ha due anni piu? di me e lavora come programmatore in una ditta di computer. E? alto, biondo, e stiamo insieme da sempre; ? l?unico ragazzo con cui sono stata in vita mia.

Marika invece ? lesbica ed ? una femminista convinta. Il pomeriggio in cui ci siamo conosciute, abbiamo risposto lo stesso giorno al medesimo annuncio sul giornale per l?affitto dell?appartamento, ha messo subito in chiaro questo punto.

 

Mi sono sentita immediatamente conquistata dalla sua forza d?animo, dalla schiettezza, e dal coraggio con cui affronta i destini del mondo.

 

Tutto ? cominciato quattro mesi dopo l?inizio della nostra convivenza. Avevamo istituito dei turni per pagare l?affitto e le bollette: un mese lei, un mese io; ed anche oggi ci regoliamo cos?.

Era fine Aprile.

Didier veniva in Italia per la prima volta, aveva voglia di vedere la citta? e di divertirsi il piu? possibile. Chiesi a Marika di lasciarmi l?appartamento per i cinque giorni in cui sarebbe rimasto. Lei fu felice per me e senza esitare o fare storie acconsent?. Mise poche cose in uno zainetto e si trasfer? da una sua amica.

Cos?, Didier ed io, abitammo insieme.

Trascorremmo le giornate in giro su e giu? per Milano dividendo il nostro tempo tra locali, discoteche, cinema e ristoranti, togliendoci ogni sorta di capriccio.

 

Solo dopo la sua partenza contai i miei soldi e mi resi conto di aver speso quasi tutto. Non evevo piu? un euro in tasca per le bollette e l?affitto.

Ero mortificata. Ero rimasta al verde. Dovetti confessarlo a Marika quando torno?.

 

Il padrone di casa venne (giustamente) a reclamare i suoi soldi ed arrivarono puntuali i bollettini di luce e gas. Marika dovette sborsare di tasca sua e fu costretta a rinunciare ad un viaggio a Parigi che aveva programmato con una sua amica.

 

Tutto accadde una sera nei giorni successivi a questo piccolo disastro che avevo combinato.

Marika ed io ce ne stavamo sole solette in casa. Non aspettavamo visite. Fuori pioveva a dirotto; il cielo era color buio piombo, tenevamo le luci soffuse e un cd di musica classica a basso volume sullo stereo acceso.

 

?Sara, toglimi una curiosita??come hai potuto sperperare tutti i soldi dell?affitto e delle bollette in soli cinque giorni?? mi domando? ad un certo punto.

 

Non era arrabbiata. Il tono della sua voce era suadente. Indagatore. Quasi seducente per certi aspetti. Ricordava un po? quello dell?ispettore Derrik. Gentile, affabile, ma inflessibile.

 

?Scusa Marika, non ci ho proprio pensato; avevo la testa tra le nuvole mentre spendevo, ma non preoccuparti, i prossimi due mesi paghero? io l?affitto e tutte le bollette. Ho telefonato a mio padre e lui mi ha fatto un accredito in banca.? le spiegai.

 

?Il tuo difetto, Sara, ? che manchi di disciplina. Sei una ragazza viziata.?

 

Marika mi rimprovero? con aria dolce ma decisa. A me sembro? di essere tornata bambina a stare l? davanti a lei.

 

?Per colpa della tua sbadataggine, ho dovuto rinunciare al viaggio a Parigi.? disse.

 

?Lo so, e mi dispiace molto.? le dissi io.

 

?Secondo me, meriti una punizione.? furono le sue parole.

 

Non credevo a quello che diceva. Rimasi a guardarla, ferma come una statua di sale. Il cuore prese a battermi forte. Una punizione? Mi domandai. Mi pareva assurdo, e che tipo di punizione? Una punizione corporale? Eppure qualcosa in me, una parte di me stessa, nascosta nel profondo, desiderava vedere cosa sarebbe successo.

 

Guardai Marika. Era bella; portava i capelli castani tutti perfettamente tirati dietro la nuca, legati con una coda precisa. Gli occhi azzurri avevano un?espressione decisa, la bocca, piccola a forma di cuore, aveva assunto una smorfia molto sexy.

 

?Cosa vuoi che faccia?? le domandai.

 

Stavolta quasi non credevo alle mie, di parole.

Marika non perse tempo, si mise seduta sul divano.

 

?Vieni qui; sdraiati a pancia sotto sulle mie ginocchia, ti daro? una bella sculacciata.? Disse.

 

Sorrise soddisfatta. Come se mi avesse detto la cosa piu? normale del mondo.

Rimasi sorpresa, ero incerta. Non sapevo cosa fare. C?era qualcosa di seducente in quel momento in lei.? Non sono mai stata particolarmente attratta dai corpi femminili, ci avevo pensato a volte, nelle mie fantasie piu? segrete, come capita a molte ragazze, ma la mia coinquilina in quel momento era davvero affascinante, ed il senso di colpa per averle fatto perdere il viaggio a Parigi mi tormentava. Mi sentivo in debito con lei. Volevo ripagarla in qualche modo.

Fisicamente Marika non ? proprio bellissima. Piu? bassa di me, non pratica sport, e forse ? leggermente in sovrappeso. Non si trucca mai. Non bada troppo alla moda, il suo stile nel vestire ? sobrio. Pero? nell?insieme ? carina. Molti ragazzi, non conoscendo i suoi orientamenti sessuali, l?hanno corteggiata, ma sempre invano, da quando la conosco.

 

?Allora?? mi domando? ?Accetti la tua punizione??

 

?S?? le dissi io.

 

Il mio fu quasi un sussurro. Una voce che proveniva da una parte nascosta di me stessa.

Mi mossi e mi sdraiai a pancia sotto sulle sue ginocchia. Il sedere in alto, il viso rivolto alle dozzinali mattonelle del pavimento. Non ero mai stata sculacciata in vita mia. Ero curiosa ed incredibilmente mi sentivo eccitata. La mia micetta si stava svegliando.

Marika mi afferro? i pantaloni per l?elastico, ne indossavo un paio della tuta, e me li tiro? giu? a meta? delle cosce.

 

?Che fai?!? le domandai voltando il viso indietro appena un po?.

 

?Riceverai la tua punizione a culo nudo, Sara.? disse lei, semplicemente. Sorridendo.

 

Cos? dicendo mi afferro? le mutandine, ne portavo un paio di cotone, tutte rosa, molto carine, e le abbasso? con un gesto deciso.

 

?Oh no!? protestai, non troppo convinta in verita? ?Ti prego non cos?, mi vergogno!? le dissi, mentre diventavo rossa come un peperone.

 

?Silenzio? fece Marika ?questo ? il modo migliore di sculacciare le ragazze viziate.?

 

Sicuramente era un?esperta di queste situazioni. Chissa? quante volte aveva sculacciato le sue amanti. Pensai. Piu? che una punizione era certamente un gioco erotico. Tutto da scoprire.

 

Rimanemmo l?, come sospese nel tempo; la tensione era palpabile nell?aria. Era un momento bellissimo. Tutto da gustare.

Trascorsero una manciata di secondi, silenziosi e carichi d?attesa. Poi tutto accadde.

 

La tensione come per magia si dileguo?. Marika comincio? a colpire il mio sedere nudo.

Colpiva con la mano aperta e ci sapeva fare. Le sculacciate non erano forti, ma molto precise e cadenzate. Presto il sedere comincio? a bruciarmi e presi a piangere come una bambina e a chiderle di smettere.

Ero anche eccitata pero?. Enormemente. Mi sentivo tutta bagnata. Un po? per la punizione, un po? per la mia nudita?. Cominciai anche a muovermi per cercare di sottrarre il mio culetto ai colpi e cos? le regalai alcuni interessanti scorci della mia micetta.

Marika non si fece impietosire. Non bado? alle mie dolcissime lacrime, e continuo? a colpire. Era consapevole di quanto mi fossi eccitata. Ed era eccitata a sua volta.

La sculacciata duro? in tutto dieci minuti. Alla fine il mio culetto era in fiamme.

 

?Ora ringraziami? disse, alla fine.

 

?Grazie Marika? feci io. Il mio visino sconquassato dai singhiozzi.

 

Mi tirai su. Avevo ancora le mutandine abbassate e le concessi la visione, stavolta totale, della mia micetta tutta bionda. Marika sorrise e sembro? apprezzare.

 

?Ora vai in camera tua? mi disse ?ti chiamero? quando sara? pronta la cena.?

 

Mi voltai mostrandole il culetto tutto rosso, poi mi tirai su le mutandine ed i pantaloni della tuta ed andai in camera mia. Fui confinata in punizione proprio come una bambina cattiva. Mi sdraiai sul letto a pancia sotto, mi abbassai di nuovo la tuta e le mutandine e rimasi con il sedere scoperto, la porta chiusa. Non potei fare a meno di toccarmi. Raggiunsi quasi subito un poderoso orgasmo. Pensai che anche Marika si stesse toccando, con le mani infilate nelle mutandine, in camera sua. Questo pensiero mi mando? in estasi.

 

Da quel giorno, Marika, mi sculaccia con una certa regolarita?.

Succede sempre per piccole cose; dimenticanze, errori di poca importanza: per il disordine che lascio dentro casa quando non lavo i piatti e li abbandono ammonticchiati nel lavello, oppure quando dopo la doccia lascio il bagno sottosopra, l?accappatoio in giro, il pavimento bagnato. Quello delle sculacciate ? un gioco erotico che abbiamo inventato e che eccita e soddisfa da moririe tutte e due.

A volte sono io che la provoco deliberatamente. Per ricevere la punizione che merito.

 

Una volta, lo scorso anno, d?estate, eravamo in piscina. Non quella che frequento abitualmente per fare sport. Era la piscina di un grande albergo dalle parti di Bolzano. Eravamo in gita un finesettimana per rilassarci un po? ed avere una tregua dal caldo insopportabile che assediava Milano.

 

Indossavo un costume nuovo a due pezzi. Lo avevo comprato due giorni prima in un negozio del centro. Era nero e mi stava benissimo. Metteva perfettamente in risalto il mio ventre piatto e le curve del mio sederino. Vidi due ragazzi entrare dal cancelletto e li vidi mettersi seduti a bordo vasca. Erano indiscutibilmente belli. Alti, con i capelli neri, sui venticinque anni. Mi misi a fere un po? la civetta, non che m?interessassero, sono fedele a Didier, ma il mio obiettivo era provocare Marika.

 

Incontrai per un paio di volte lo sguardo di quei due, poi mi girai a pancia sotto sul lettino. Il costume, attillato e sexy rendeva il mio culetto davvero provocante. Con la coda dell?occhio mi accorsi che i ragazzi avevano gradito il mio cambio di posizione. Sorridevano e si davano di gomito.

Marika, sdraiata sul lettino vicino al mio, si accorse della mia manovra e mostro? una certa insofferenza. Prese a sfogliare rapidamente le pagine della rivista di musica e spettacolo che stava leggendo.

 

?Ho sete, vado a prendere delle bibite.? le dissi poco dopo.

 

?Va bene Sara.? fece lei un po? seccata.

 

Mi alzai e camminai lentamente; invece di imboccare il vialetto davanti a me, circumnavigai la piscina, passando deliberatamente davanti ai due ragazzi.

Li oltrepassai e riuscii a percepire il loro sguardo eccitato che puntava sul mio sedere. Nel bar dell?albergo comprai due bibite e tornai indietro. Ripassai davanti a quei due, camminando lentamente, con aria provocante. Poi mi stesi di nuovo accanto a Marika.

 

?Potresti smetterla di comportarti come una sgualdrina? Ti ricordo che hai gia? un ragazzo? mi fece.

La sua irritazione era salita. Ero molto eccitata.

 

?Ho caldo, sono in vacanza, e faccio il cazzo che mi pare!? le dissi, per completare l?opera.

 

?Va bene signorina, te la sei cercata. Se vuoi comportarti come un?insolente puoi farlo quando io non ci sono. Ma quando sono presente non tollero certi atteggiamenti e tantomeno il turpiloquio. Sarai punita.? Disse posando in terra la rivista che stava sfogliando.

 

Erano le parole che volevo sentire. Non vedevo l?ora di trovarmi stesa sulle sue gambe e di essere sculacciata. Marika mi avrebbe portato su in camera, si sarebbe seduta sul letto e l? avrei ricevuto la mia giusta punizione.

Mi sbagliavo. Marika aveva in mente qualcosa di ancora piu? eccitante.

 

?Vieni sulle mie ginocchia? disse mettendosi seduta sul lettino ?riceverai qui, davanti a tutti, la tua punizione.?

 

?Cosa?!? le dissi sbalordita. ?C?? gente!? feci guardando attorno.

 

Sul bordo della piscina sostavano, oltre ai due ragazzi, una decina di persone. Due coppie adulte e alcuni anziani, nessun bambino o minorenne.

 

?Muoviti Sara o la tua punizione raddoppiera?? si limito? a dire Marika.

Aveva lo sguardo eccitato. Non vedeva l?ora di avermi a culo nudo, sdraiata sulle sue ginocchia.

 

?Ma, mi vedranno tutti. Mi vergogno! Ti prego andiamo in camera? le dissi.

 

?Se hai avuto il coraggio di fare la civetta, avrai anche il coraggio di ricevere la tua punizione in pubblico. E in fin dei conti non mi sembra una cosa cos? grave, ti vedranno solo il culetto.?

 

?Ma??

 

?Muoviti? disse tagliando corto.

 

Mi alzai lentamente, e presi la consueta posizione sulle sue ginocchia. Diventai rossa fino alla punta delle orecchie per la vergogna. Le persone presenti si girarono tutte verso di noi incuriosite.

 

Marika afferro? le mutandine del mio costume per l?elastico e con un gesto rapido le tiro? giu?, fino alle ginocchia. Mi scopr? il culetto davanti a tutti i presenti. Molti risero. Pensai che sarei morta per la vergogna. Dopo alcuni istanti che mi parvero interminabili, Marika comincio? a sculacciarmi. Colpiva le mie terga come se niente fosse, davanti a tutti. Mi sforzai di resistere, di tenere duro, per orgoglio, ma poi dovetti cedere: cominciai a lamentarmi e a piangere e a chiderle di smetterla. Ovvio ero anche eccitatissima.

Le persone presenti si avvicinarono e formarono un piccolo capannello. Erano ad un paio di metri da noi. Serrai per un momento le natiche. Sentivo tutti gli occhi dei presenti fissati sul mio culo.

 

?Ma quanti anni ha la sua amica?? domando? una signora anziana rivolgendosi a Marika.

 

?Ventuno? rispose Marika fermando per un momento la sculacciata.

 

?E a ventuno anni si prende una sculacciata?? domando? quell?impicciona.

 

?Certo. Se lo ? meritata.? Rispose la mia amica. ?Si ? comportata in maniera molto maleducata.? aggiunse.

 

Molti risero. I due ragazzi di prima gurdavano increduli ed eccitati.

 

?E? giusto!? sentenzio? un signore sulla cinquantina. ?Le ragazze di oggi sono maleducate. Non hanno freni, pensano di poter fare tutto quello che vogliono.?

 

?E? vero. Ai miei tempi le ragazze sapevano come comportarsi? disse una signora sulla sessantina.

Incredibile. Marika aveva riscosso successo. Aveva ottenuto l?approvazione dei prsenti.

 

?E quante sculacciate le darai a questa signorina insolente?? domando? un?altra signora, grassa, con un paio d?occhiali da sole fuori moda, e l?aria invidiosa.

 

?In genere la sculaccio per dieci minuti? disse Marika.

 

Tutti risero. Poi la mia amica riprese a colpire il mio sedere sotto lo sguardo eccitato e divertito degli astanti. Furono i dieci minuti piu? lunghi (e piu? eccitanti) della mia vita.

 

?Basta cos?? fece poi.

 

Scatto? un applauso spontaneo delle persone l? presenti. Ero eccitata da morire ed umiliata come non mai. Dovevo essere un vero spettacolo: una ragazza carina, di ventun anni, piegata col culetto tutto rosso. Ero sicura che anche tutti i presenti si fossero eccitati, uomini e donne. Mi tirai su lentamente. Cercai di coprirmi come potevo, mi affrettai a tirarmi su il costume ma sicuramente riuscirono a vedermi nuda anche davanti almeno per qualche istante.

 

?Torna in camera Sara. Ti raggiungero? piu? tardi.?

 

?S?? dissi io, sollevata all?idea di togliermi dall?imbarazzo.

 

Camminai a testa bassa mentre le persone l? presenti ridacchiavano divertite. Tornai in camera, mi sdraiai sul letto e mi toccai. Raggiunsi subito l?orgasmo.

 

Didier non sa niente di questo giochino delle sculacciate che c?? tra Marika e me. E? un nostro segreto e tale rimarra?. Un segreto fra noi ragazze. La cosa incredibile ? che tra Marika e me non c?? mai stato niente di fisico, nemmeno un bacio. Solo un legame forte e sincero una vera amicizia, considero Marika la mia migliore amica, e, appunto, qualche sculacciata.

 

La mia macchina ? una Micra. Usata ma tenuta in ottime condizioni. Marika non possiede un?automobile, non ha nemeno la patente. Un pomeriggio eravamo imbottigliate in mezzo al traffico; una delle sue ragazze, Alina, ci stava aspettando. Aveva sostenuto un provino in un?agenzia di moda dalla parte opposta della citta?, e Marika ed io, con la mia Micra, stavamo andando a prenderla. Alina avrebbe cenato a casa nostra.

Ad un certo momento un vigile allungo? la sua paletta rossa e mi fece cenno di accostare. Si avvicino?, abbassai il finestrino e mi chiese i documenti. Controllo? scrupolosamente patente e libretto e si accorse che la mia macchina non aveva passato la revisione. Mi ero completamente dimenticata. Mi fece la multa e fui costretta ad entrare in un?officina, l? vicino, per mettermi subito in regola. Cos? perdemmo piu? di un?ora. Alina fu costretta prendere un taxi per arrivare a casa nostra.

Prima di cena, Marika, volle tornare sull?argomento.

 

?Per colpa della tua dimenticanza, Sara, Alina ? stata costretta a prendere un taxi e a spendere 50 euro.?

 

?Lo so, mi dispiace, posso restituirti i soldi, Alina? dissi io.

 

?Oh, non preoccuparti? mi disse subito la modella.

 

?Non ? per i soldi, ? per il principio.? puntualizzo? Marika. ?Penso tu debba essere punita, Sara.?

 

Mi sentii confusa. Sarei stata punita alla presenza della giovane modella? Mi chiesi se Alina fosse al corrente delle sculacciate, e se anche lei ne avesse mai ricevute da Marika. Decisi di stare al gioco.

 

?S? Marika, puniscimi? borbottai ad occhi bassi.

 

?Visto che hai danneggiato Alina, sara? Alina stessa a punirti!? sentenzio? Marika, sorprendendomi ancora una volta.

 

Guardai Alina che sorrideva maliziosamente. Era davvero bella: brasiliana, di venticinque anni, mulatta, la pelle liscia, le cosce tornite, le labbra carnose, i capelli ricci e neri. Aveva mani lunghe ed affusolate, le unghie molto curate e dipinte di rosso.

 

?Accetti di essere sculacciata da me?? mi domando?.

 

?S? Alina.? le dissi senza esitare.

 

Alina si mise seduta sul divano. Io, sotto lo sguardo eccitato di Marika, presi la consueta posizione, sulle ginocchia della modella.

Alina mi sgancio? i jeans e me li abbasso?. Poi mi tiro? giu? le mutandine. Diventai tutta rossa per la vergogna, non mi sono mai abituata a stare a culo nudo, ? una cosa che mi imbarazza tantissimo anche oggi, ma che mi eccita da morire. Fa parte della mia punizione.

 

Dopo un momento di esitazione Alina comincio? a sculacciarmi. I suoi colpi erano piu? radi ma piu? forti di quelli che mi da Marika. Come sempre cercai di resistere e come sempre dopo un po? dovetti cedere: cominciai a singhiozzare e a chiederle di smetterla. Ovviamente ero uno spettacolo. Marika ed Alina erano eccitate da morire. Anche io lo ero. Il pensiero di essere sculacciata da quella bellissima modella brasiliana mi stava mandando sulla luna per la felicita?.

 

La mia punizione duro? per i consueti dieci minuti. Alla fine il mio culetto era tutto rosso come sempre capita in queste occasioni. Poi Marika mi diede il permesso di alzarmi. Anche in questa circostanza mostrai la mia micetta, prima di tirarmi su le mutandine ed i jeans. Poi fui congedata. Andai in camera mia, chiusi la porta e infilai una mano nei jeans fin sotto le mutandine. Mi toccai e venni per due volte di fila, mentre immaginavo che in salotto Alina e Marika si stessero baciando eccitate.

 

Quelle che ho raccontato sono solo alcune tra le sculacciate piu? eccitanti e divertenti che ho ricevuto da Marika. Ce ne sono state altre?

Marika continua a sculacciarmi di tanto in tanto, e ogni volta che ho ricevuto una sculacciata non vedo l?ora che ne venga un?altra!

 

 

 

 

 

 

 

 

Sara

 

 

Mi chiamo Sara, ho ventidue anni e studio Lettere e Filosofia qui a Milano. Mia madre ? francese, mio padre? italiano. I miei genitori vivono e lavorano a Nizza, la citta? in cui e nata mia madre, ed in cui sono nata anche io.

Finito il liceo, mi sono trasferita in Italia per frequentare l?universita?. Desideravo conoscere meglio il paese di mio padre e cos? ho preferito Milano a Parigi. Parlo correttamente l?italiano oltre al francese, percio? non ho problemi di lingua.

 

Sono alta un metro e sessantasette centimetri, ho i capelli biondi e lisci, li porto lunghi ben oltre le spalle. Sono magra. Il mio fisico ? snello ed atletico.

Ho sempre praticato sport in Francia: pallavolo, nuoto, e ginnastica artistica. Ora, per tenermi in forma, frequento abitualmente la piscina di un circolo sportivo vicino casa, qui a Milano. Ci vado tre volte a settimana, e nuoto per un?ora e mezzo ogni volta.

Anche se non spetta a me dirlo, sono una ragazza molto carina: le mie gambe sono lunghe ed affusolate; ho il ventre piatto, ho i seni piccoli ma sodi e un sedere alto e tondo. Le linee del mio viso sono delicate, i tratti del mio profilo regolari; ho gli occhi color nocciola e due deliziose fossette sulle guance.

 

Qui a Milano dicido da piu? di due anni un appartamento, in periferia, con Marika che ha la mia stessa eta? e che studia medicina. Il suo sogno ? diventare chirurgo. La sua famiglia, composta da padre, madre, e due sorelle piu? piccole, risiede a Trieste.

Con Marika divido a meta? tutte le spese di casa: l?affitto, la luce, il gas ed il condominio.

Andiamo molto d?accordo forse perch? siamo molto diverse. Io sono dolce, pigra e a volte pasticciona: ho la tendenza a perdermi in un bicchier d?acqua. Marika invece ? severa, precisa ed ha una personalita? molto forte: affronta ogni sfida a viso aperto, non si tira mai indietro, e nei momenti difficili ? molto generosa: offre aiuto e conforto senza chiedere nulla in cambio.

 

Ho un ragazzo a Nizza, si chiama Didier. Ha due anni piu? di me e lavora come programmatore in una ditta di computer. E? alto, biondo, e stiamo insieme da sempre; ? l?unico ragazzo con cui sono stata in vita mia.

Marika invece ? lesbica ed ? una femminista convinta. Il pomeriggio in cui ci siamo conosciute, abbiamo risposto lo stesso giorno al medesimo annuncio sul giornale per l?affitto dell?appartamento, ha messo subito in chiaro questo punto.

 

Mi sono sentita immediatamente conquistata dalla sua forza d?animo, dalla schiettezza, e dal coraggio con cui affronta i destini del mondo.

 

Tutto ? cominciato quattro mesi dopo l?inizio della nostra convivenza. Avevamo istituito dei turni per pagare l?affitto e le bollette: un mese lei, un mese io; ed anche oggi ci regoliamo cos?.

Era fine Aprile.

Didier veniva in Italia per la prima volta, aveva voglia di vedere la citta? e di divertirsi il piu? possibile. Chiesi a Marika di lasciarmi l?appartamento per i cinque giorni in cui sarebbe rimasto. Lei fu felice per me e senza esitare o fare storie acconsent?. Mise poche cose in uno zainetto e si trasfer? da una sua amica.

Cos?, Didier ed io, abitammo insieme.

Trascorremmo le giornate in giro su e giu? per Milano dividendo il nostro tempo tra locali, discoteche, cinema e ristoranti, togliendoci ogni sorta di capriccio.

 

Solo dopo la sua partenza contai i miei soldi e mi resi conto di aver speso quasi tutto. Non evevo piu? un euro in tasca per le bollette e l?affitto.

Ero mortificata. Ero rimasta al verde. Dovetti confessarlo a Marika quando torno?.

 

Il padrone di casa venne (giustamente) a reclamare i suoi soldi ed arrivarono puntuali i bollettini di luce e gas. Marika dovette sborsare di tasca sua e fu costretta a rinunciare ad un viaggio a Parigi che aveva programmato con una sua amica.

 

Tutto accadde una sera nei giorni successivi a questo piccolo disastro che avevo combinato.

Marika ed io ce ne stavamo sole solette in casa. Non aspettavamo visite. Fuori pioveva a dirotto; il cielo era color buio piombo, tenevamo le luci soffuse e un cd di musica classica a basso volume sullo stereo acceso.

 

?Sara, toglimi una curiosita??come hai potuto sperperare tutti i soldi dell?affitto e delle bollette in soli cinque giorni?? mi domando? ad un certo punto.

 

Non era arrabbiata. Il tono della sua voce era suadente. Indagatore. Quasi seducente per certi aspetti. Ricordava un po? quello dell?ispettore Derrik. Gentile, affabile, ma inflessibile.

 

?Scusa Marika, non ci ho proprio pensato; avevo la testa tra le nuvole mentre spendevo, ma non preoccuparti, i prossimi due mesi paghero? io l?affitto e tutte le bollette. Ho telefonato a mio padre e lui mi ha fatto un accredito in banca.? le spiegai.

 

?Il tuo difetto, Sara, ? che manchi di disciplina. Sei una ragazza viziata.?

 

Marika mi rimprovero? con aria dolce ma decisa. A me sembro? di essere tornata bambina a stare l? davanti a lei.

 

?Per colpa della tua sbadataggine, ho dovuto rinunciare al viaggio a Parigi.? disse.

 

?Lo so, e mi dispiace molto.? le dissi io.

 

?Secondo me, meriti una punizione.? furono le sue parole.

 

Non credevo a quello che diceva. Rimasi a guardarla, ferma come una statua di sale. Il cuore prese a battermi forte. Una punizione? Mi domandai. Mi pareva assurdo, e che tipo di punizione? Una punizione corporale? Eppure qualcosa in me, una parte di me stessa, nascosta nel profondo, desiderava vedere cosa sarebbe successo.

 

Guardai Marika. Era bella; portava i capelli castani tutti perfettamente tirati dietro la nuca, legati con una coda precisa. Gli occhi azzurri avevano un?espressione decisa, la bocca, piccola a forma di cuore, aveva assunto una smorfia molto sexy.

 

?Cosa vuoi che faccia?? le domandai.

 

Stavolta quasi non credevo alle mie, di parole.

Marika non perse tempo, si mise seduta sul divano.

 

?Vieni qui; sdraiati a pancia sotto sulle mie ginocchia, ti daro? una bella sculacciata.? Disse.

 

Sorrise soddisfatta. Come se mi avesse detto la cosa piu? normale del mondo.

Rimasi sorpresa, ero incerta. Non sapevo cosa fare. C?era qualcosa di seducente in quel momento in lei.? Non sono mai stata particolarmente attratta dai corpi femminili, ci avevo pensato a volte, nelle mie fantasie piu? segrete, come capita a molte ragazze, ma la mia coinquilina in quel momento era davvero affascinante, ed il senso di colpa per averle fatto perdere il viaggio a Parigi mi tormentava. Mi sentivo in debito con lei. Volevo ripagarla in qualche modo.

Fisicamente Marika non ? proprio bellissima. Piu? bassa di me, non pratica sport, e forse ? leggermente in sovrappeso. Non si trucca mai. Non bada troppo alla moda, il suo stile nel vestire ? sobrio. Pero? nell?insieme ? carina. Molti ragazzi, non conoscendo i suoi orientamenti sessuali, l?hanno corteggiata, ma sempre invano, da quando la conosco.

 

?Allora?? mi domando? ?Accetti la tua punizione??

 

?S?? le dissi io.

 

Il mio fu quasi un sussurro. Una voce che proveniva da una parte nascosta di me stessa.

Mi mossi e mi sdraiai a pancia sotto sulle sue ginocchia. Il sedere in alto, il viso rivolto alle dozzinali mattonelle del pavimento. Non ero mai stata sculacciata in vita mia. Ero curiosa ed incredibilmente mi sentivo eccitata. La mia micetta si stava svegliando.

Marika mi afferro? i pantaloni per l?elastico, ne indossavo un paio della tuta, e me li tiro? giu? a meta? delle cosce.

 

?Che fai?!? le domandai voltando il viso indietro appena un po?.

 

?Riceverai la tua punizione a culo nudo, Sara.? disse lei, semplicemente. Sorridendo.

 

Cos? dicendo mi afferro? le mutandine, ne portavo un paio di cotone, tutte rosa, molto carine, e le abbasso? con un gesto deciso.

 

?Oh no!? protestai, non troppo convinta in verita? ?Ti prego non cos?, mi vergogno!? le dissi, mentre diventavo rossa come un peperone.

 

?Silenzio? fece Marika ?questo ? il modo migliore di sculacciare le ragazze viziate.?

 

Sicuramente era un?esperta di queste situazioni. Chissa? quante volte aveva sculacciato le sue amanti. Pensai. Piu? che una punizione era certamente un gioco erotico. Tutto da scoprire.

 

Rimanemmo l?, come sospese nel tempo; la tensione era palpabile nell?aria. Era un momento bellissimo. Tutto da gustare.

Trascorsero una manciata di secondi, silenziosi e carichi d?attesa. Poi tutto accadde.

 

La tensione come per magia si dileguo?. Marika comincio? a colpire il mio sedere nudo.

Colpiva con la mano aperta e ci sapeva fare. Le sculacciate non erano forti, ma molto precise e cadenzate. Presto il sedere comincio? a bruciarmi e presi a piangere come una bambina e a chiderle di smettere.

Ero anche eccitata pero?. Enormemente. Mi sentivo tutta bagnata. Un po? per la punizione, un po? per la mia nudita?. Cominciai anche a muovermi per cercare di sottrarre il mio culetto ai colpi e cos? le regalai alcuni interessanti scorci della mia micetta.

Marika non si fece impietosire. Non bado? alle mie dolcissime lacrime, e continuo? a colpire. Era consapevole di quanto mi fossi eccitata. Ed era eccitata a sua volta.

La sculacciata duro? in tutto dieci minuti. Alla fine il mio culetto era in fiamme.

 

?Ora ringraziami? disse, alla fine.

 

?Grazie Marika? feci io. Il mio visino sconquassato dai singhiozzi.

 

Mi tirai su. Avevo ancora le mutandine abbassate e le concessi la visione, stavolta totale, della mia micetta tutta bionda. Marika sorrise e sembro? apprezzare.

 

?Ora vai in camera tua? mi disse ?ti chiamero? quando sara? pronta la cena.?

 

Mi voltai mostrandole il culetto tutto rosso, poi mi tirai su le mutandine ed i pantaloni della tuta ed andai in camera mia. Fui confinata in punizione proprio come una bambina cattiva. Mi sdraiai sul letto a pancia sotto, mi abbassai di nuovo la tuta e le mutandine e rimasi con il sedere scoperto, la porta chiusa. Non potei fare a meno di toccarmi. Raggiunsi quasi subito un poderoso orgasmo. Pensai che anche Marika si stesse toccando, con le mani infilate nelle mutandine, in camera sua. Questo pensiero mi mando? in estasi.

 

Da quel giorno, Marika, mi sculaccia con una certa regolarita?.

Succede sempre per piccole cose; dimenticanze, errori di poca importanza: per il disordine che lascio dentro casa quando non lavo i piatti e li abbandono ammonticchiati nel lavello, oppure quando dopo la doccia lascio il bagno sottosopra, l?accappatoio in giro, il pavimento bagnato. Quello delle sculacciate ? un gioco erotico che abbiamo inventato e che eccita e soddisfa da moririe tutte e due.

A volte sono io che la provoco deliberatamente. Per ricevere la punizione che merito.

 

Una volta, lo scorso anno, d?estate, eravamo in piscina. Non quella che frequento abitualmente per fare sport. Era la piscina di un grande albergo dalle parti di Bolzano. Eravamo in gita un finesettimana per rilassarci un po? ed avere una tregua dal caldo insopportabile che assediava Milano.

 

Indossavo un costume nuovo a due pezzi. Lo avevo comprato due giorni prima in un negozio del centro. Era nero e mi stava benissimo. Metteva perfettamente in risalto il mio ventre piatto e le curve del mio sederino. Vidi due ragazzi entrare dal cancelletto e li vidi mettersi seduti a bordo vasca. Erano indiscutibilmente belli. Alti, con i capelli neri, sui venticinque anni. Mi misi a fere un po? la civetta, non che m?interessassero, sono fedele a Didier, ma il mio obiettivo era provocare Marika.

 

Incontrai per un paio di volte lo sguardo di quei due, poi mi girai a pancia sotto sul lettino. Il costume, attillato e sexy rendeva il mio culetto davvero provocante. Con la coda dell?occhio mi accorsi che i ragazzi avevano gradito il mio cambio di posizione. Sorridevano e si davano di gomito.

Marika, sdraiata sul lettino vicino al mio, si accorse della mia manovra e mostro? una certa insofferenza. Prese a sfogliare rapidamente le pagine della rivista di musica e spettacolo che stava leggendo.

 

?Ho sete, vado a prendere delle bibite.? le dissi poco dopo.

 

?Va bene Sara.? fece lei un po? seccata.

 

Mi alzai e camminai lentamente; invece di imboccare il vialetto davanti a me, circumnavigai la piscina, passando deliberatamente davanti ai due ragazzi.

Li oltrepassai e riuscii a percepire il loro sguardo eccitato che puntava sul mio sedere. Nel bar dell?albergo comprai due bibite e tornai indietro. Ripassai davanti a quei due, camminando lentamente, con aria provocante. Poi mi stesi di nuovo accanto a Marika.

 

?Potresti smetterla di comportarti come una sgualdrina? Ti ricordo che hai gia? un ragazzo? mi fece.

La sua irritazione era salita. Ero molto eccitata.

 

?Ho caldo, sono in vacanza, e faccio il cazzo che mi pare!? le dissi, per completare l?opera.

 

?Va bene signorina, te la sei cercata. Se vuoi comportarti come un?insolente puoi farlo quando io non ci sono. Ma quando sono presente non tollero certi atteggiamenti e tantomeno il turpiloquio. Sarai punita.? Disse posando in terra la rivista che stava sfogliando.

 

Erano le parole che volevo sentire. Non vedevo l?ora di trovarmi stesa sulle sue gambe e di essere sculacciata. Marika mi avrebbe portato su in camera, si sarebbe seduta sul letto e l? avrei ricevuto la mia giusta punizione.

Mi sbagliavo. Marika aveva in mente qualcosa di ancora piu? eccitante.

 

?Vieni sulle mie ginocchia? disse mettendosi seduta sul lettino ?riceverai qui, davanti a tutti, la tua punizione.?

 

?Cosa?!? le dissi sbalordita. ?C?? gente!? feci guardando attorno.

 

Sul bordo della piscina sostavano, oltre ai due ragazzi, una decina di persone. Due coppie adulte e alcuni anziani, nessun bambino o minorenne.

 

?Muoviti Sara o la tua punizione raddoppiera?? si limito? a dire Marika.

Aveva lo sguardo eccitato. Non vedeva l?ora di avermi a culo nudo, sdraiata sulle sue ginocchia.

 

?Ma, mi vedranno tutti. Mi vergogno! Ti prego andiamo in camera? le dissi.

 

?Se hai avuto il coraggio di fare la civetta, avrai anche il coraggio di ricevere la tua punizione in pubblico. E in fin dei conti non mi sembra una cosa cos? grave, ti vedranno solo il culetto.?

 

?Ma??

 

?Muoviti? disse tagliando corto.

 

Mi alzai lentamente, e presi la consueta posizione sulle sue ginocchia. Diventai rossa fino alla punta delle orecchie per la vergogna. Le persone presenti si girarono tutte verso di noi incuriosite.

 

Marika afferro? le mutandine del mio costume per l?elastico e con un gesto rapido le tiro? giu?, fino alle ginocchia. Mi scopr? il culetto davanti a tutti i presenti. Molti risero. Pensai che sarei morta per la vergogna. Dopo alcuni istanti che mi parvero interminabili, Marika comincio? a sculacciarmi. Colpiva le mie terga come se niente fosse, davanti a tutti. Mi sforzai di resistere, di tenere duro, per orgoglio, ma poi dovetti cedere: cominciai a lamentarmi e a piangere e a chiderle di smetterla. Ovvio ero anche eccitatissima.

Le persone presenti si avvicinarono e formarono un piccolo capannello. Erano ad un paio di metri da noi. Serrai per un momento le natiche. Sentivo tutti gli occhi dei presenti fissati sul mio culo.

 

?Ma quanti anni ha la sua amica?? domando? una signora anziana rivolgendosi a Marika.

 

?Ventuno? rispose Marika fermando per un momento la sculacciata.

 

?E a ventuno anni si prende una sculacciata?? domando? quell?impicciona.

 

?Certo. Se lo ? meritata.? Rispose la mia amica. ?Si ? comportata in maniera molto maleducata.? aggiunse.

 

Molti risero. I due ragazzi di prima gurdavano increduli ed eccitati.

 

?E? giusto!? sentenzio? un signore sulla cinquantina. ?Le ragazze di oggi sono maleducate. Non hanno freni, pensano di poter fare tutto quello che vogliono.?

 

?E? vero. Ai miei tempi le ragazze sapevano come comportarsi? disse una signora sulla sessantina.

Incredibile. Marika aveva riscosso successo. Aveva ottenuto l?approvazione dei prsenti.

 

?E quante sculacciate le darai a questa signorina insolente?? domando? un?altra signora, grassa, con un paio d?occhiali da sole fuori moda, e l?aria invidiosa.

 

?In genere la sculaccio per dieci minuti? disse Marika.

 

Tutti risero. Poi la mia amica riprese a colpire il mio sedere sotto lo sguardo eccitato e divertito degli astanti. Furono i dieci minuti piu? lunghi (e piu? eccitanti) della mia vita.

 

?Basta cos?? fece poi.

 

Scatto? un applauso spontaneo delle persone l? presenti. Ero eccitata da morire ed umiliata come non mai. Dovevo essere un vero spettacolo: una ragazza carina, di ventun anni, piegata col culetto tutto rosso. Ero sicura che anche tutti i presenti si fossero eccitati, uomini e donne. Mi tirai su lentamente. Cercai di coprirmi come potevo, mi affrettai a tirarmi su il costume ma sicuramente riuscirono a vedermi nuda anche davanti almeno per qualche istante.

 

?Torna in camera Sara. Ti raggiungero? piu? tardi.?

 

?S?? dissi io, sollevata all?idea di togliermi dall?imbarazzo.

 

Camminai a testa bassa mentre le persone l? presenti ridacchiavano divertite. Tornai in camera, mi sdraiai sul letto e mi toccai. Raggiunsi subito l?orgasmo.

 

Didier non sa niente di questo giochino delle sculacciate che c?? tra Marika e me. E? un nostro segreto e tale rimarra?. Un segreto fra noi ragazze. La cosa incredibile ? che tra Marika e me non c?? mai stato niente di fisico, nemmeno un bacio. Solo un legame forte e sincero una vera amicizia, considero Marika la mia migliore amica, e, appunto, qualche sculacciata.

 

La mia macchina ? una Micra. Usata ma tenuta in ottime condizioni. Marika non possiede un?automobile, non ha nemeno la patente. Un pomeriggio eravamo imbottigliate in mezzo al traffico; una delle sue ragazze, Alina, ci stava aspettando. Aveva sostenuto un provino in un?agenzia di moda dalla parte opposta della citta?, e Marika ed io, con la mia Micra, stavamo andando a prenderla. Alina avrebbe cenato a casa nostra.

Ad un certo momento un vigile allungo? la sua paletta rossa e mi fece cenno di accostare. Si avvicino?, abbassai il finestrino e mi chiese i documenti. Controllo? scrupolosamente patente e libretto e si accorse che la mia macchina non aveva passato la revisione. Mi ero completamente dimenticata. Mi fece la multa e fui costretta ad entrare in un?officina, l? vicino, per mettermi subito in regola. Cos? perdemmo piu? di un?ora. Alina fu costretta prendere un taxi per arrivare a casa nostra.

Prima di cena, Marika, volle tornare sull?argomento.

 

?Per colpa della tua dimenticanza, Sara, Alina ? stata costretta a prendere un taxi e a spendere 50 euro.?

 

?Lo so, mi dispiace, posso restituirti i soldi, Alina? dissi io.

 

?Oh, non preoccuparti? mi disse subito la modella.

 

?Non ? per i soldi, ? per il principio.? puntualizzo? Marika. ?Penso tu debba essere punita, Sara.?

 

Mi sentii confusa. Sarei stata punita alla presenza della giovane modella? Mi chiesi se Alina fosse al corrente delle sculacciate, e se anche lei ne avesse mai ricevute da Marika. Decisi di stare al gioco.

 

?S? Marika, puniscimi? borbottai ad occhi bassi.

 

?Visto che hai danneggiato Alina, sara? Alina stessa a punirti!? sentenzio? Marika, sorprendendomi ancora una volta.

 

Guardai Alina che sorrideva maliziosamente. Era davvero bella: brasiliana, di venticinque anni, mulatta, la pelle liscia, le cosce tornite, le labbra carnose, i capelli ricci e neri. Aveva mani lunghe ed affusolate, le unghie molto curate e dipinte di rosso.

 

?Accetti di essere sculacciata da me?? mi domando?.

 

?S? Alina.? le dissi senza esitare.

 

Alina si mise seduta sul divano. Io, sotto lo sguardo eccitato di Marika, presi la consueta posizione, sulle ginocchia della modella.

Alina mi sgancio? i jeans e me li abbasso?. Poi mi tiro? giu? le mutandine. Diventai tutta rossa per la vergogna, non mi sono mai abituata a stare a culo nudo, ? una cosa che mi imbarazza tantissimo anche oggi, ma che mi eccita da morire. Fa parte della mia punizione.

 

Dopo un momento di esitazione Alina comincio? a sculacciarmi. I suoi colpi erano piu? radi ma piu? forti di quelli che mi da Marika. Come sempre cercai di resistere e come sempre dopo un po? dovetti cedere: cominciai a singhiozzare e a chiederle di smetterla. Ovviamente ero uno spettacolo. Marika ed Alina erano eccitate da morire. Anche io lo ero. Il pensiero di essere sculacciata da quella bellissima modella brasiliana mi stava mandando sulla luna per la felicita?.

 

La mia punizione duro? per i consueti dieci minuti. Alla fine il mio culetto era tutto rosso come sempre capita in queste occasioni. Poi Marika mi diede il permesso di alzarmi. Anche in questa circostanza mostrai la mia micetta, prima di tirarmi su le mutandine ed i jeans. Poi fui congedata. Andai in camera mia, chiusi la porta e infilai una mano nei jeans fin sotto le mutandine. Mi toccai e venni per due volte di fila, mentre immaginavo che in salotto Alina e Marika si stessero baciando eccitate.

 

Quelle che ho raccontato sono solo alcune tra le sculacciate piu? eccitanti e divertenti che ho ricevuto da Marika. Ce ne sono state altre?

Marika continua a sculacciarmi di tanto in tanto, e ogni volta che ho ricevuto una sculacciata non vedo l?ora che ne venga un?altra!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Sarah

This is truly what you would call paradise. There were so many beautiful girls and since it was always really hot here they went around pretty much nude. We were what some would call stranded. We all lived on little huts on the edge of a small lake in the centre of an island. I sat on the beach, it was getting late. I looked around to see what girls were still had not gone to bed. I stared in amazment as I found a hot chick named Sarah still sitting on a log across from me. I walked over to her...

Erotic
2 years ago
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Sarah

Nerves and anxiety were at an all time high… It was 6pm and I was stood propping up the bar in a strange place I'd never been in and had already had a couple of Gins to calm my nerves, yet my palms were still sweaty and legs were like jelly. But then “she” walked in… And I'm not exaggerating when I say everyone in the place turned to look at her. Her name was Sarah and we had been talking online for over a year and finally the stars had aligned and we had agreed to meet. My first thoughts were...

1 year ago
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Sarah

I sat alone in the back of the small, yet oh so exclusive suburban church and watched the proceedings as only an outsider can watch. I had no part in the funeral services although my heart would be buried in the grave along with my beloved. It was difficult to concentrate on the words of the unctuous, self-important minister as he extolled the virtues of a woman he had never met in an orator's voice that held no sincerity. The half listened to drone of his words flowed over me. My own...

1 year ago
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Sarah

I was at a national convention in D.C. The convention was in its 3rd day and it lasted 7. They bused us from the convention hall to our hotel every day. This got to be a hassle some times, because you had to wait and wait sometimes. On this day, i had become separated from my friends and stood alone waiting for the next bus. It finally came and i got a window seat. Five minutes later, a huge black woman got on and sat down next to me. She said hello, and i returned the greeting. She...

2 years ago
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Sarah

If you like images to go with your story you can click for the illustrated version of this SARAH in the comments below. Enjoy...The greatest thing about my lover, Joe, is his cock. I just love it. It's so fat and hard and muscular, I love holding it, I love stroking it, I love kissing it, I love sucking it, I love feeling it between my tits, I love feeling it filling my arse-hole, I love feeling it filling my pussy.I'm 26, with long straight brown hair, and brown eyes. People have always called...

4 years ago
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Sarah

Als Sarah erwacht, liegt sie in einer dunklen einsamen Gasse. Sie rappelt sich mühsam auf und sieht sich um. Die schäbigen Häuserfassaden auf beiden Seiten sind so hoch, dass der Himmel darüber nicht mehr zu erkennen war und das Tageslicht gänzlich verschluckt wird. Vielleicht ist es auch gerade Nacht. Das einzige spärliche Licht kommt von vereinzelten Lampen über den Häusereingängen. Doch die meisten sind zerschlagen oder sehen so aus als ob sie schon seit Jahren nicht mehr gebrannt hätten....

2 years ago
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Sarah

“Hands up, chin down!” my voice booms through the boxing club. I have barked out these words a million times. Instructions that were also barked out at me a million times by my coach, for the first few years of my training when I was a teenager. Three loud electronic buzzes signal the end of the training session. “Good work ladies and gentlemen. See you at the next class,” I announce, dismissing the class. I am fifty four years old. Outside of work, I train and teach at my friend’s boxing...

2 years ago
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Sarah

My phone is going off and when I look, it’s my husband texting me. He doesn’t even bother to call. He says he is going to be home late from work again. I just finished putting dinner on the table.I sit there and eat alone, having a glass of dark red wine. I know he’s fucking someone now. I take off my pants and start fingering my pussy as I finish eating alone. That bastard.It is a couple of hours later when I hear him come in the door. The food has been in the refrigerator for a while. I am...

Cheating
1 year ago
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MyDirtyMaid Megan Fiore Anal Maid Service

Megan Fiore came to clean Max Dior’s house. After a little bit of scrubbing he offered money for her to clean topless. First she didn’t like the idea but then she liked the money. So she scrubbed some more with her tits bouncing around. But Max had too much cash. He offered more for her to clean all naked. She did. Until he was sitting on the bed with his dick out and another stack of cash next to it. What could she do? She titty fucked and sucked it. Then they fucked. And fucked some more....

xmoviesforyou
3 years ago
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The HomestandersChapter 16

It seemed strange to Vicky to not have Jason around this weekend. They'd been together a lot in the last few months, working on knives and just hanging out, of course, but three different weekends they'd hauled some tables of knives to shows, and sales had gone very well. To make it even better, she'd gotten some nice compliments on some of the work she'd done -- and Jason gave her a cut on the take. So, it had been a little hard to accept Jason and Duane taking off on a long trip --...

1 year ago
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Private Kiara Lord Curvy MILF Addicted To Anal

It’s been years since we’ve seen Kiara Lord in action on www.private.com and today this beauty returns to us as a glorious MILF ready to fuck her ex, Josh, in Private Specials, A Rooftop Romance! Armed with her big tits and big ass, Kiara wastes no time getting the party started as she spreads her legs for some pussy eating fun before returning the favour with a sloppy blowjob. Then enjoy this busty redhead in action as she puts her curves to work, fucking, riding and taking a hard anal...

xmoviesforyou
3 years ago
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Magical Hearts chapter 8

In our last chapter, Julius and Isabel help root out two evil Dukes bent on the overthrow of King Patrick. Their marriage and coronation bring about many joyful events for the citizens of New Cowan, their blessing seems to bless the kingdom and its citizens. During the first months after my coronation as Prince, I acted as Duke for both Camarillo and Bethany, dividing my time between the two cities. Bethany was in far worse shape than Camarillo and Isabel and I spent far more time there....

2 years ago
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Chamber

Gibbs hated these conferences, even though he learned a lot from them. It could be a challenge filtering out the bull and hysterics and nailing down the actual terrorism threats growing around the world. Vance had insisted that he attend, especially in the wake of the Somalia situation. He didn't want to discuss it; hadn't been interested in revisiting that mess. He couldn't give a talk about Ziva going back to Mossad, or detail the plan that sent Tony and McGee over, none of it. It was all...

1 year ago
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Submissive Incest Mind Control Chapter 3 Daughters Bondage Punishment

A Story of the Institute of Apotheosis Research Chapter Three: Daughter's Bondage Punishment By mypenname3000 Copyright 2018 Note: Thanks to wrc264 for beta reading this! I whimpered into the ring gag, keeping my mouth forced open, as my mother worked the butt plug into my asshole. My well-spanked rump burned as her left hand gripped it, her right pressed the conical toy deeper and deeper into me. Saliva ran down my chin, leaking out of my mouth. The ring kept my mouth open wide enough...

4 years ago
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Annies WayChapter 9

The following Friday morning though, Spencer got a call. He listened to everything the caller had to say without interruption. “Are you sure about all this?” “Ok, great job, thanks and let me know anything else that turns up. IOU.” When Spencer hung up Annie was staring at him. “So?” “Annie, I need to check in to some of the information I was just given, I know it isn’t easy but let me do this before we get into it, ok?” “No! This is about my life, I need to know too.” Moving to her, he...

2 years ago
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A WellLived Life Book 4 BethanyChapter 16 License and Registration

August 1980, Milford, Ohio Late on Wednesday evening Dad met my flight at Greater Cincinnati airport. He let me drive home so he could be sure I was ready to take my driving test. When we arrived home, he told me he was satisfied with my driving and he would take me to the BMV on Friday. We talked about buying the car and he offered to co-sign a note for me, so I didn’t have to use all of my savings to buy the car. He figured that if I put down $3000, I’d have payments of about $130 a month...

4 years ago
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A Happy School Life Part 5

I woke up that Monday morning still with a large smile on my face. I had finally got one over on Hailey, "that will teach her to mess with me" I chuckled to myself.I got myself up, usual morning business, showered and dressed. When I got downstairs it was only mum. "Hi mum!" "Jesus Josh, gave me a fright there" she lightly laughed "where's your sister?""Eh good question" where was my sister. Believe it or not, she was always down before I was. Most likely cause she was always up before me....

3 years ago
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Witch Chronicles 007 Dark Beginnings

This story contains scenes of an erotic and/or controversial nature, and is not intended for the perusal of minors. Further if perusal of such material is considered illegal in your area or immoral by your religion or personal beliefs, you should likewise bypass this story. This story remains the property of the author. Permission is granted to download, photocopy, copy and repost so long as any such action contains these disclaimers, and no attempt is made to profit from this...

4 years ago
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The Pleasures of Fantasies

Rosa has always been good with her fantasies. She loves to verbalize her fantasies while we make love. I’ve told her a thousand times she could make millions on phone sex! She has the voice and nuances to say the right thing at the right time. Rosa started her story telling when we where college. We lived in a neighborhood that had the houses setting back to back. One early summer afternoon, I was watching two sisters that shared a house sun tanning in their backyard. Rosa walked in on me...

3 years ago
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Prison Love

I never expected prison to be like it was. Sure, I had heard all the stories about **** in prison, and the gay guys, but I never, ever believed it. I would always laugh, and punch them. But then, I got into real trouble. It was the day I took a chair and threw it, and it shattered, blinding a person by hitting him in the eyes. I got three weeks in prison and then 40 hours community service. I was very stressed.So, I was practically being dragged down the dark, murky hallway of the prison cell,...

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The Dumb About Men Club

Chapter 1 November 22nd, 10:30 p.m., Savannah, GA I sat hunched over, too wired and panicked to sleep but too upset to stay fully awake. I was drifting, day dreaming, wading in it, biting hard into a naked shoulder, running my hands and nails over a glistening back, somehow both new and familiar. I didn’t know whose. I heard a woman’s voice, a million miles away, and ignored it. My eyes fluttered. My Aunt Linda shook me. ‘Dahlya, I’m going to search for something that resembles coffee,...

1 year ago
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A Ghostly HauntingChapter Three

Chapter Three by Simon Fear It was 4:00 PM & Mrs. Logan was downstairs cooking dinner for her and her daughter. Ashley at the moment was taking a nap up in her room, exhausted from the experience that she had just gotten with her new Vicky. Ashley was lying on top of her covers with only a midriff t-shirt on, her body curled up. Her cute sexy ass showing off, and her sweet moist nether lips was showing between her thighs. Ashley was not aware of the temperature drop in her room. The...

4 years ago
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Briefs Buddy Part 6

He was an expert cocksucker, and enthusiastic too. He began by letting his tongue trace the edge of Steve's big cockhead, concentrating on the area round the retracted foreskin and making little darting movements with his tongue which made Steve squirm with pleasure. Then he moved down the whole length of the dick, keeping his teeth out of the way and making maximum use of his lips, tongue and throat to add to his mate's delight. Steve had ten inches, thick too, but Dave took the whole lot...

2 years ago
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The Meek Shall Inherit

It is said that when you die your life passes before your eyes. Your failures, your triumphs, your sorrows, your fears, the high points of life flash through your brain as you gasp your last breath and your consciousness fades. There are constant arguments about the accuracy of that statement. Many argue that is not entirely correct. No one knows even how this little tidbit of knowledge or fable made its way into the human realm. Perhaps one of the Angels or spirits or any of the other...

2 years ago
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USAChapter 25

In summer, early summer, the Vellamo left out of Corpus Christi and headed southwest. The kids were soon to be 12 and 13 ... the trips celebrated their first birthday. Wendy turned 33. Come to think of it ... so did I. From the attitude of Inkeri and Artturi, we were older than that Bible guy ... Methuselah. When we had to meet with the ninth grade teachers for Progress Reports and the PTA (Parent Teachers Association), their History teacher burst out laughing when we introduced...

3 years ago
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Awakenings Ch 34

Turning to Scotty, Maureen said, "You told me that you like to watch Ginger when she's entertaining a male friend. How soon did that actually start happening.?" Ginger answered. "That's complicated. I was ready to let Scotty watch right away, but most guys are a little shy about having a spectator in the bedroom. A month after my date with Matt, Scotty and I found a two bedroom apartment and moved in together. Since I prefer to date married men..." I said, "Jeanne has the same preference. She...

Cuckold
2 years ago
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Daddys Secret Obsession

As summer progressed, most of our time was spent hanging together and with friends at her house since it was the “lawless spot.” Basically, everyone came to her house to hang out in the backyard to drink, hook up and smoke pot since Rachel’s house had no parental limitations. Her father was a middle-aged, balding guy that worked at a supermarket and was a stoner himself, so he either wasn’t home or didn’t care if us college kids had a little illicit fun at his place. Unfortunately, Rachel’s...

1 year ago
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KennedyChapter 31 The New Mint

The injured girl reached out her hand, seeking Kennedy's. Kennedy wrapped hers around the proffered hand. "You came back for me. You saved my life," Amanda whispered. "You're my sister and friend. I'd have done it for any of you." "This itches something terrible." "Don't scratch," Kennedy told her. She managed to lift her head. "The Marching Band didn't make it, right?" "No, I don't think any of them survived. Not if they stayed." The wounded Slayer looked around....

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