Quando una sera Achref venne a casa mia per fare l amore
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Le prime iniezioni della terapia ormonale sostitutiva mi furono fatte da
una mia amica alla quale avevo comunicato la mia decisione di
intraprendere la transizione. La scelta del giorno, venerd?, era altamente
simbolica. Per cinque anni, infatti, vedermi con Achref prima del fine
settimana era stata la mia unica opportunit? di esprimere la mia
femminilit? con un uomo che mi amava e sapeva come farmi sentire una
donna. Ma dopo tantissimi anni in un corpo che non rifletteva la mia vera
essenza, finalmente spiegavo le ali e volavo libera. Da tre mesi gi?
prendevo un farmaco antiandrogenico, adesso due iniezioni a settimana (una
di estrogeni, l'altra di progesterone) avevano il compito di esercitare un
meraviglioso incantesimo su di me. Fatte le iniezioni la mattina, passai
il resto del giorno assaporando la mia seconda nascita. Con il passare
delle ore, mentre giacevo a letto proteggendo la mia pelle bianca dal sole
cocente (come molti arabi Achref amava la mia carnagione, diceva che era
morbida e tenera come il burro), sentivo grande pace e calma discendere su
di me direttamente dal Paradiso delle Donne Transessuali. Tutto mi
sembrava pura magia. I livelli assai pi? bassi di testosterone nel sangue
avevano reso il mio stato d'animo molto meno teso e ansioso. Ero pi?
rilassata, meno aggressiva, ma anche pi? concentrata, pi? focalizzata, in
diretto contatto con il flusso di energia cosmica femminile che ogni donna
reca in s?.
Razionalmente, solo un giorno era davvero niente per ascrivere un
qualunque effetto fisico agli ormoni. Tuttavia, l'impatto emotivo andava
gi? oltre qualunque possibile previsione. Nuova vita fluiva attraverso il
mio s?, attraverso il corpo e la mente, elevandomi spiritualmente verso un
nuovo livello di esistenza. I miei seni acerbi si comportavano come
antenne umane ultrasensibili, cercando vogliosamente il contatto con
questo flusso cosmico e i baci di Achref. Tra le gambe, il mio micro-pene
dalla vergogna si stava gi? riducendo ad un clitoride di transizione. Fino
all'operazione, la mia vergogna avrebbe funto da clitoride temporaneo,
preparandosi al sacrificio per donarmi la pi? desiderata di tutte le cose:
una vagina femminile. Nella mia fantasia, gi? vedevo il giorno che mi
sarei svegliata donna dopo l'intervento. Piansi allora, piansi lacrime di
pura gioia, pensando che ormai era cominciato il processo che un giorno mi
avrebbe condotto l?.
"Ordina pizza. A casa tua per le 20.00." Con un Whatsapp Achref annunciava
la sua venuta come ogni venerd? sera. Il pensiero che, tra un paio d'ore,
mi avrebbe abbracciata e baciata dolcemente mi distolse dalle mie fantasie
e mi fece cominciare a pensare al presente. Un presente bellissimo, fatto
di femminilit?, dolcezza e amore. Quella sera era speciale. Specialissima.
Per la prima volta Achref avrebbe stretto a s? la sua donna, che quel
giorno cominciava un'avventura incredibile. In quel momento mi sentivo
donna. Donna. Donna. Senza se e senza ma. Le parole che mi aveva rivolto
la settimana prima avevano avuto un effetto incredibile su di me, forse
pi? di quelle iniezioni di ormoni che pure mi stavano facendo volare. Ma
adesso era venuto il tempo di vivere la nostra relazione su un altro
livello. Il livello di un uomo e una donna innamorati. Io ero pronta.
Pansy
- 21.06.2022
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